MONZA – Berline, coupé, spider, cabriolet, GT… la storia dell’auto è piena di varianti, legate allo stile e alla “vocazione” dei vari modelli. Tra le tante ce ne sono alcune davvero speciali, modelli prodotti artigianalmente, magari su ordinazione o in piccolissima serie, realizzati da carrozzieri più o meno blasonati o anche da piccole aziende intraprendenti, pronte a soddisfare le richieste di clienti esigenti, magari anticonformisti e pronti a tutto pur di entrare in possesso di pezzi unici, o quantomeno rari.
E’ a questa nicchia di mercato che si rivolgono i produttori di “spiaggine”, auto dedicate all’estate e ai luoghi di vacanza. In Italia hanno avuto un certo successo negli anni 60, gli anni della Dolce Vita, con la “discesa in campo” di carrozzieri più o meno blasonati come Boano, Castagna, Fissore, Ghia, Michelotti, Pininfarina, Scioneri, Vignale… fino alle geniali trovate, in epoca recente, del Garage Italia di Lapo Elkann.
Quasi tutti si sono cimentati in trasformazioni su base Fiat, in prevalenza su 500 e 600, ma in seguito anche su 127 e Panda. Nell’ampia produzione di maxi-spiaggine firmate da Giovanni Vernagallo, carrozziere siciliano trapiantato a Torino, figurano pure spiaggine su base Renault Twingo, Nissan Serena, Opel Zafira, Fiat Scudo, Citroen Pluriel e C4… Tra le più recenti, anche la 500 Playa, derivata dalla piccola Fiat di nuova generazione, quella del 2007.
In vista della stagione estiva 2024 è ora in arrivo una new entry firmata Aznom, studio multidisciplinare con sede a Monza finora noto per essere l’importatore delle auto da corsa Radical, ma anche per consulenze tecniche, per l’attività di personalizzazione e, da qualche tempo, anche per la creazione di vetture one-off o in serie limitata. Nei piani dell’azienda, il lancio di piccole serie di autovetture uniche per filosofia, soluzioni tecniche e raffinatezza stilistica, dando spazio anche al restomod, ovvero alla riscoperta di auto storiche non attraverso il restauro ma procedendo ad una vera e propria produzione di auto moderne, identiche solo nell’aspetto a certi miti del passato.
Finora ne sono stati prodotti appena due esemplari, ma nei piani dell’azienda è previsto l’assemblaggio di almeno 50 unità nel corso dell’anno. Improbabile che si possa andare oltre, vista la non facile reperibilità di scocche sane del modello base, ovvero la Fiat 500 D prodotta tra il 1960 e il 1965. Volendo, ci si potrebbe dedicare alla trasformazione delle serie successive, 500 L e 500 R, prodotte fino agli anni 70.
Il motore elettrico, alimentato da un generoso pacco batterie Litio-LiFePO4 11kWh, sviluppa 20 kW e l’autonomia è di circa 90 chilometri (ciclo WLTP). La velocità massima sfiora i 90 km/h mentre la ricarica completa si ottiene approssimativamente in 6 ore, sia da colonnine pubbliche che da presa domestica (superiore a 3kW) o Wall Box.
Nei piani del costruttore “è un’auto aperta che profuma di vacanze e di dolce vita, e può risultare perfetta per strutture alberghiere, villaggi turistici o noleggiatori, oltre che per un utilizzo privato in località di mare o comunque di vacanza”. Il prezzo base è di 50.000 euro, ma vanno messi in conto alcuni optional necessari come la tendina parasole (2.900 euro) o la cromatura delle parti in metallo (2.500 euro).