Dopo la battuta d'arresto di marzo, le immatricolazioni tornano in positivo, ma l'assenza degli incentivi si fa sentire sui dati delle auto alla spina
Dopo la frenata di marzo, il mercato auto è ripartito ad aprile. Grazie ai due giorni lavorativi in più, i dati sono tornati a crescere e hanno fatto registrare il 7,5% in più rispetto ad aprile 2023 con 135.353 auto nuove immatricolate rispetto alle 125.884 di un anno fa. Il primo quadrimestre, con 586.665 unità, archivia così una crescita del 6,1% sullo stesso periodo 2023 (ma resta ancora a -17,7% su gennaio-aprile 2019).
Le elettriche soffrono
I dati delle endotermiche
Tra le alimentazioni, il motore a benzina in aprile cresce in volume e guadagna 2,4 punti di quota, al 31,6% del totale, 31,1% nel cumulato (+3,5 p.p.). Nuova pesante flessione per il Diesel che scende al 14,4% di share nel mese (-5,4 p.p.) e al 15,0% nei 4 mesi (-4,6 p.p.). Il Gpl segna un andamento migliore del mercato complessivo e chiude aprile all’8,5% (+0,2 p.p.) e i 4 mesi al 9,1% (+0,1 p.p.), il metano rappresenta lo 0,2% del mercato sia nel mese che nel cumulato. Le vetture ibride in aprile guadagnano 5 punti e arrivano al 39,7% di quota, al 38,6% nel cumulato (+3,1 p.p.), con un 10,7% per le “full” hybrid e 29,0% per le “mild” hybrid.
Il commento dell’UNRAE
“Un quadro macroeconomico rafforzato e un primo trimestre migliore delle attese per le immatricolazioni di autovetture, portano a rivedere al rialzo di 30.000 unità la stima per il mercato nel 2024, con un volume totale previsto a fine anno di 1.630.000 auto, in crescita di circa 63.500 unità sul 2023 (+4,1%). Il confronto con il periodo pre-pandemia registra però ancora una distanza del 15,0% sul 2019. Sul fronte delle auto “con la spina si procede invece in retromarcia. La prolungata attesa degli incentivi, che non saranno Legge prima di metà maggio, riduce gli effetti sul mercato agli ultimi 4 mesi e protrae anche in aprile la paralisi di mercato per BEV e PHEV: nel mese le prime si fermano al 2,3% di quota e le seconde al 3,3%” ha commentato il presidente Unrae Michele Crisci.