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"Sull'elettrico non torneremo indietro. Italia paese strategico per Lotus"

Un italiano in Olanda. Giuseppe Mele, Brand & PR Director di Lotus Cars Europe, da qualche mese ha assunto un ruolo non facile in un periodo difficile: comunicare e promuovere la nuova transizione di un marchio storico e iconico come Lotus. Ma la sfida è ambiziosa.

Emira

Emira, l’ultima auto con motore a combustione interna. Ci sono il motore Toyota V6, lo sterzo idraulico e tutto quello che è sempre stato il “pane” della Lotus: non crede che potrebbe essere leggermente eclissato dall’ascesa preponderante dell’elettrico?

“È un discorso ripreso diverse volte dall’inizio della progettazione di Emira. La capostipite della nuova direzione di Lotus è cominciata con Evija che è la prima hypercar britannica al mondo completamente elettrica e la sua diretta conseguenza è Emira, che sarà venduta per i prossimi cinque anni. Dal punto di vista di business abbiamo gia raggiunto gli obiettivi e la vettura sta raggiungendo ottimi risultati. Lei ha menzionato V6 con motore di derivazione Toyota. In estate avremo il motore AMG con la versione i4 e quindi ci sarà gia’ un’evoluzione. Con l’arrivo di Eletre non temiamo una cannibalizzazione o che un modello possa oscurare l’altro, perché il nostro obiettivo è avere un portfolio diversificato. Con Evija copriamo le hypercar. Poi abbiamo Emira, che è una sport car con motore a combustione interna e infine abbiamo Eletre, una lifestyle-car e il nostro primo Hyper-SUV completamente elettrico. Abbiamo un portfolio completo e poi in futuro la famiglia si allargherà con il lancio di una sedan (nel Corso del 2023) e poi ancora un SUV compatto e una nuova sport car tutta elettrica”.

Evija

Ha citato il Suv. Come pensa si possa mantenere il brand storico nonostante la rivoluzione del concetto delle auto in atto?

“È una domanda che ci siamo fatti spesso. Ovvio che il nostro obiettivo è quello di mantenere saldi e chiari i capisaldi Lotus: nata come tech, performance, con un approccio sportivo. Sono caratteristiche visibili anche in Eletre, perché nel suo segmento è al top. Basta guardare all’accelerazione, all’assetto di guida e alle prestazioni che offre. D’altro canto, considerati i volumi che abbiamo di fronte, abbiamo bisogno di prodotti che rispondano alla domanda del mercato e ovviamente una sportcar come Emira non può supportare questa domanda. Un Suv può farlo. Lo hanno fatto altri prima di noi, ma siamo i primi nel fare un passo nell’era dell’elettrificazione dell’automotive. Saremo completamente elettrici e non torneremo indietro. Guardiamo al futuro”.

Cosa pensa dello stop Ue agli endotermici e cosa possono o devono fare politica e case automobilistiche?

“I regolamenti vengono stabiliti dalla politiche nazionali e internazionali e il nostro compito in Lotus è quello di assicurarci che vengano seguiti (LCL reactive statement). Da questo punto di vista, nel piano strategico Vision80 abbiamo considerato che Lotus dovesse compiere una transizione coraggiosa verso una nuova e completa gamma di veicoli elettrici. Il momento giusto per iniziare questo percorso è stato il lancio di Eletre: il primo Hyper-SUV al mondo ha ricevuto recentemente il titolo di “SUV Of The Year” nell’ambito dei prestigiosi GQ Awards, le prenotazioni continuano a crescere e nelle prossime settimane sarà possibile ordinare la propria versione su lotuscars.com. Le prime consegne ai clienti sono previste a partire da questa estate”.

Eletre

Parlando invece dell’Italia, cosa possiamo aspettarci in termini di presenza o espansione sul territorio?

“L’espansione è già iniziata. In Europa siamo presenti in otto Paesi, abbiamo scelto quelli dove Lotus ha avuto un passato e un presente, e con un maggiore potenziale nei confronti dell’automotive ma anche un potenziale in termini di infrastrutture. Se guardiamo ai nostri mercati, ne abbiamo alcuni piccoli come la Norvegia e la Svezia. Non sono mercati grandi come quello della Germania ma hanno dalla loro un’elevata penetrazione dell’elettrico perché possono contare su infrastrutture migliori. Paesi come l’Italia e la Francia sono altamente strategici per il nostro brand. In Italia esiste già una rete di vendita e di agenti che renderanno il processo di prenotazione e di acquisto molto semplice e personalizzato. Crediamo nel concetto di “one team”: dal CEO fino alla persona che ripara l’auto. Gli agenti fanno parte di questa nostra unica squadra. Quindi abbiamo parlato con tutti i dealer esistenti per iniziare questo nuovo viaggio nel nuovo capitolo Lotus. Il 100% dei concessionari ci ha seguito in questo cambiamento. Tutti si sono uniti a noi nella nostra missione per raggiungere i nostri obiettivi. E siamo estremamente orgogliosi che siano con noi in questo viaggio”.

Quindi, in Italia, il vero problema è che la vostra crescita è direttamente proporzionale alla carenza di infrastrutture (che non aiutano in questo senso)?

“Noi dobbiamo e vogliamo essere presenti in Italia. Dobbiamo essere pronti nel momento in cui le infrastrutture saranno presenti in tutto il territorio Nazionale dal Veneto alla Puglia, alla Sicilia. Abbiamo parlato con i concessionari del Sud allo stesso modo di quelli del Nord. Peraltro l’autonomia di Eletre è molto elevata, circa 600 km. Se consideriamo l’utilizzo medio di una vettura, in Italia non va oltre i 70 km al giorno. In una settimana, in pratica, non hai mai bisogno di ricaricare”.

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