Il Suv coupé compatto, 100% elettrico, garantisce prestazioni incredibili: due motori, 0-100 in 3,7 secondi e dinamica di guida da vera sportiva
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- Smart #3 Brabus, prova su strada e in pista
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Suv, crossover o hatchback? Non facile identificare con precisione Smart #3 (si legge “hashtag three/tre”). Nato come variante “coupé” di #1, il modello – 100% elettrico – si è rivelato una sorpresa per via del diverso target raggiunto: una clientela certamente “green” ma in cerca di una vettura sportiva, più precisa alla guida e in grado di regalare maggiori emozioni. Soprattutto la versione Brabus, forte di 428 cavalli erogati dai due motori elettrici che la fanno “schizzare” da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi. L’abbiamo provata su strada e in pista.
Più grande e sportiva
Spazio e tecnologia
Le dimensioni aumentate vanno anche a vantaggio dell’abitabilità interna. Nonostante la zona posteriore notevolmente bassa, la soluzione del tetto in vetro panoramico (di serie) privo di tendina oscurante permette di recuperare quasi 4 centimetri di spazio per chi siede dietro. Buono anche il volume di carico, da 370 a 1.160 litri, con l’aggiunta dei 15 litri di “frunk” (vano sotto al cofano anteriore) utile per alloggiare i cavi di ricarica. Tanta, infine, la tecnologia a bordo, con il medesimo sistema della #1: quadro strumenti digitale da 9,2 pollici, head up display e schermo centrale full HD da 12,8 pollici garantiscono un’esperienza multimediale di alto livello. Peccato solo per i numerosi controlli – comprese le regolazioni di clima e specchietti retrovisori – accessibili esclusivamente dallo schermo touch, con conseguenti distrazioni da parte del conducente: meglio farlo da fermi. Notevole, comunque, la qualità generale di materiali e assemblaggi, soprattutto sulla variante Brabus, che presenta inserti in alcantara con impunture rosse a contrasto. Belle anche le bocchette del climatizzatore a centro plancia, circolari e non ovali.
Smart #3 Brabus, prova su strada e in pista
Se già il modello alza l’asticella sul fronte sportività – anche nelle versioni a singolo elettromotore posteriore da 272 cv e 0-100 in 5,8 secondi – la Brabus garantisce performance paragonabili a quelle delle moderne “hot hatch” per via della doppia unità elettrica da 315 kW (428 cv) e 543 Nm. Un’esclusiva di tale versione, che massimizza l’aderenza grazie alla trazione integrale. Innanzitutto, l’assetto ribassato e irrigidito (tramite l’adozione di soluzioni come barre antirollio più grandi, boccole più sostenute e sospensioni ritarate) consente di togliersi più di una soddisfazione su percorsi ricchi di curve. Il tutto abbinato a uno sterzo diretto e molto preciso, con carico variabile e mai “molle”. Nonostante i cerchi da 20 pollici (di serie ci sono i 19), comunque, la risposta sulle sconnessioni non è mai secca, mantenendo buona dose di comfort per chi siede in abitacolo. Comfort, ma anche sicurezza grazie al ricco pacchetto di Adas attivi, dal funzionamento impeccabile. Il comportamento della vettura, anche forzando la mano – cosa che abbiamo potuto effettuare in condizioni di sicurezza sul tracciato del centro di guida sicura ACI-SARA di Lainate – è sempre molto neutro e prevedibile. Un’auto facile e veloce allo stesso tempo, in grado di offrire anche buone percorrenze: la batteria al litio NCM da 66 kWh, che si ricarica in 30 minuti dal 10 all’80% a 150 kW, garantisce percorrenze reali di circa 340 chilometri (a fronte di 415 dichiarati). La nostra media di consumo si è, infatti, attestata sui 19,5 kWh/100 km. Per dati più veritieri, attendiamo di testarla in maniera approfondita con tanto di rilevamenti da parte del nostro centro prove.
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