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smart #1 (2024), perché comprarla e perché no

Divertente e spaziosa, la smart #1 ha interni tecnologici e di qualità. Nella versione giusta fa tanti km, ma il bagagliaio non è al top

smart #1 (2024), perché comprarla e perché no

La smart #1 è il primo modello della “rivoluzione” smart. Diversa dalle piccole auto a cui siamo stati abituati dalla Casa in passato, ha forme da SUV, dimensioni compatte, quattro porte e un nome cortissimo ma lunghissimo da pronunciare: hashtag one.

La taglia è giusta per il nostro mercato, perché è lunga circa 4 metri e 30, ma è un modello unico nel suo genere per stile, tecnologia e prestazioni, che si guida bene, consuma il giusto e ha tanta tecnologia di bordo di ultima generazione.

Vediamo dunque perché comprarla – eventualmente con qualche cavallo in meno della Brabus del video – e perché no.

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Dimensioni | Interni | Architettura, batteria e autonomia | Ricarica | Guida | Prezzi

Pregi e difetti

Verdetto

8.5 / 10

Ci piace Non ci piace
Ecosistema software all’avanguardia Bagagliaio un po’ “giusto”
Design originale Fari adattivi non sempre precisi
Qualità e dotazioni Alloggiamento smartphone non climatizzato
Potenza del motore App per smartphone migliorabile

La smart #1 dimostra attraverso i contenuti tecnici e nel rapporto qualità/tecnologia/prestazioni la grande competitività dei costruttori cinesi in materia di auto elettriche, offrendo anche uno spazio a bordo adeguato e materiali di alto livello.

Trattandosi di una compatta con motore posteriore, però, il bagagliaio non è tra i più grandi della categoria e ci sono alcuni dettagli che potevano essere curati meglio in fase progettuale, come per esempio i fari full LED adattivi, poco precisi nel funzionamento, e l’alloggiamento per la ricarica wireless dello smartphone, che non è climatizzato.

smart #1 Brabus

Dimensioni, bagagliaio e spazio

Proprio perché una smart così grande non te la immagini, capire bene le dimensioni e lo spazio offerto dall’#1 è davvero difficile se non si sale a bordo. Lunga 4,27 metri e larga 1,82 metri, questa nuova smart ha numeri in linea con il suo segmento di appartenenza, prediligendo però maggiormente lo spazio per i passeggeri piuttosto che quello per le valigie, quest’ultimo che comunque resta adeguato alla categoria.

Sulla carta, infatti, il bagagliaio della hashtag one promette 313 o 323 litri di partenza a seconda che l’auto monti il subwoofer dell’impianto audio Beats o meno. Lo spazio si sviluppa in modo abbastanza regolare, ci sono quattro ganci, due tasche laterali, una presa 12V e il doppio fondo per livellare la soglia di carico e riporre al bisogno la cappelliera.

Abbiamo detto “di partenza”, però, perché scorrendo i sedili posteriori si può aumentare il volume di carico riducendo quello per le gambe, con gli schienali che inoltre si possono ovviamente abbattere in configurazione 60:40.

smart #1 Brabus, l’abitabilità posteriore

Anche l’accessibilità posteriore per due adulti è buona, complice l’altezza dell’auto che favorisce lo spazio per la testa di chi siede dietro – amplificato dal grande tetto panoramico – e il pianale piatto.

Due adulti, dunque, viaggiano bene e hanno anche bocchette di areazione e prese USB-C dedicate e possono aggiustare l’inclinazione del sedile posteriore a piacimento. Allo stesso tempo, non mancano anche diversi spazi porta oggetti sulle porte e sul tunnel centrale, che è si massiccio ma integra più vani con quello sotto al bracciolo pure refrigerato. Al di sotto del tunnel c’è poi una vasca che si può sfruttare come svuota tasche.

Un ultimo dettaglio parlando di praticità: sulla #1 c’è anche un “frunk” da 15 litri, cioè il bagagliaio anteriore che è minuscolo ma utilissimo per riporre i cavi di ricarica senza sporcare l’abitacolo.

Le misure  
Fuori  
Lunghezza 4,27 metri
Larghezza 1,82 metri
Altezza 1,63 metri
Passo 2,75 metri
Peso da 1.788 kg a 1.900 kg
Dentro  
Bagagliaio 313 litri + 15 litri (frunk: bagagliaio anteriore)

Plancia e comandi

Passando al cruscotto e alla plancia, la smart #1 è al livello di una Mercedes. Non è solo una questione di qualità percepita e di stile, ma anche di raffinatezza progettuale, con un cockpit minimalista ma comunque super avvolgente.

A colpire è soprattutto la ricercatezza dei materiali, per cura e consistenza: una questione che vale anche per i rivestimenti in pelle e in microfibra e per il trattamento delle plastiche.

Poi ci sono le rifiniture estetiche che sono fisiche come le modanature simil alluminio, o luminose a LED con un tripudio di luci ambiente che contornano plancia, pannelli e retroilluminano gli speaker dell’impianto hi-fi firmato Beats. I colori si possono ovviamente personalizzare a piacere. 

L’allestimento Brabus di questa prova, infine, punta sulla sportività giocando di contrasto fra le tonalità scure e il rosso delle cuciture e delle cinture di sicurezza.

smart #1, la plancia

Architettura, batteria e autonomia

Ma veniamo alla tecnica. Come abbiamo detto, le dimensioni posizionano la #1 a cavallo fra il segmento B e C. Per scendere più nei dettagli, questa grande smart è costruita su una piattaforma nativa elettrica sviluppata dal Gruppo cinese Geely. Si chiama SEA2 e prevede due configurazioni di batteria: da 66 kWh (62 kWh netti) con celle di tipo NMC oppure da 49 kWh (47 kWh netti) con celle di tipo LFP.

La versione Brabus che vedete nel video ha due motori e la trazione integrale per un totale di 428 CV, ma a listino non mancano anche versioni più “borghesi”, che hanno la sola trazione posteriore generata da un singolo motore da 272 CV.

Tra gli accessori non manca anche la pompa di calore – importante per contenere i consumi in inverno – che però si può avere solo a partire dall’allestimento Premium. La garanzia sul pacco batterie è di 8 anni o 200.000 km.

La piattaforma SEA del Gruppo Geely

Capitolo consumi. La versione Brabus della nostra prova, con trazione integrale e oltre 400 CV di potenza, è forse quella meno indicata per rispondere a questa domanda: a ogni modo viaggiando tranquilli e con temperature primaverili abbiamo registrato circa 18,2 kWh ogni 100 km in città, 19,6 in extra urbano e 23,2 in autostrada.

Se in media potete sempre contare su 300 km di autonomia, ricordatevi bene che quando si parla di elettrico farsi prendere la mano e abbassare le percorrenze è un attimo.

Per chi vuole non vuole prestazioni esagerate ma mira a fare tanti km in elettrico, però, si può sempre optare per una delle versioni meno sportive, come la Pro+ che abbiamo testato nella nostra prova Consumi Reali, registrando un’ottima media di 15,10 kWh/100 km (6,62 km/kWh.

smart #1 Brabus

Ricarica

Parlando di ricarica poi, fondamentale nel caso di auto elettriche, partiamo con il dire che il bocchettone dell’#1 si trova sul lato posteriore sinistro. Lo sportello si apre manualmente, così come la protezione per la ricarica in DC.

Collegando l’auto alla presa di casa ogni ora si ricaricano circa 11 km che salgono a 21 con una wallbox da 4,5 kW di potenza. Collegandosi a una colonnina pubblica in AC da 22 kW, invece, ogni ora si immagazzinano circa 100 km di autonomia perché il punto di forza della #1 è proprio la potenza di ricarica a 22 kW.

In corrente continua a 50 kW si fanno invece 115 km in 30 minuti. Per passare dal 10 all’80% con un HPC da 150 kW in su occorrono, infine, 27 minuti.

smart #1, il bocchettone di ricarica

Come va

La smart #1 è piacevole da guidare e nell’utilizzo normale, complice anche una posizione di guida rialzata che offre una grande visibilità in tutte le direzioni, e ti fa sentire subito a tuo agio.

A rendere “rassicurante” questa smart, poi, è anche la rotondità dei comandi e dei vari feedback. Vale un po’ per tutto: volante, freno, ma anche suoni, quello delle frecce e dei vari alert.

smart #1

E poi ci sono le sospensioni: la Brabus della nostra prova ha sì un assetto più fermo delle altre versioni, ma l’imprinting rimane quello dell’auto comoda che assorbe bene quasi tutto. Il che non è scontato per un SUV elettrico che fra peso e assetto solitamente fa rimbalzare gli occupanti alla minima ondulazione della strada. Fa scopa con queste qualità l’ottima insonorizzazione dell’abitacolo anche a velocità autostradali: fruscii zero.

Al di là del programma di guida scelto (Eco, Comfort, Sport o Brabus), si può personalizzare a piacimento in tutte le modalità la pesantezza dello sterzo e l’intensità della rigenerazione, con quest’ultima che ha una caratteristica unica: in rilascio dell’acceleratore non è immediata, cioè l’auto inizia a rallentare dopo circa un secondo e finchè non ci si abitua può stranire un po’.

smart #1

Oltre a questo aspetto, comunque, il comando del freno si modula bene ed è praticamente impossibile capire quando l’auto frena meccanicamente o lavora di rigenerazione. Volendo, poi, c’è comunque la funziona one pedal, con una taratura della fase finale però – quando l’auto si ferma – non molto progressiva.

Un pedale così è utile quando si alza il ritmo e la tentazione a metter il programma Sport o Brabus è sempre dietro l’angolo. Ma attenzione: la #1 diventa velocissima e per quanto sia ben bilanciate e composta nelle reazioni, occhio a non esagerare dimenticandosi di essere alla guida di un SUV da famiglia che pesa oltre 1.800 kg.

Insomma, attenzione a prendere le misure con i limiti del mezzo prima di farsi prendere la mano. Perché un’auto così può creare dipendenza.

Versione provata Brabus
Motore 2 motori elettrici, uno per asse
Potenza 156 CV anteriore + 272 CV posteriore (totale: 428 CV)
Coppia 200 Nm anteriore + 343 Nm posteriore
Batteria 49 kWh con chimica LFP o 66 kWh con chimica NMC
Cambio Automatico
Trazione Integrale

Prezzi e concorrenti

Il listino della smart #1 per il 2024 parte dai 37.545,08 euro IVA inclusa necessari per la versione d’accesso Pro con batteria da 49 kWh con chimica LFP e arriva fino ai 49.115,09 euro IVA inclusa necessari per portarsi a casa la Brabus di questa prova, con due motori e batteria da 66 kWh con chimica NMC.

Tra le due, però, trovano posto tante altre versioni, come per esempio la Pro+ della nostra prova Consumi Reali, a 42.545,08 euro IVA inclusa, la Premium, meccanicamente identica alla Pro+ ma con alcuni accessori extra come i fari LED adattivi a 43.585,08 euro IVA inclusa, e la Pulse, meccanicamente simile alla Brabus con due motori e trazione integrale ma con un allestimento meno sportivo, offerta a 46.615,09 euro IVA inclusa.

smart #1

Concludendo con le concorrenti, bisogna dire che di SUV elettrici così, compatti e super tecnologici, ce ne sono ancora pochissimi sul mercato. La smart #1 infatti condensa un mix di ricercatezza stilistica e tecnologica unico, con le vere alternative paragonabili tecnicamente che sono le cugine Volvo EX30 e la Zeekr 002, costruite sulla stessa piattaforma.

Uscendo dal Gruppo Geely, poi, ci sono le coreane, quindi la Kia e-Niro e la Hyundai Kona Electric. Quindi ci sono anche i SUV elettrici di Stellantis, come la Peugeot e-2008, la Jeep Avenger e la Fiat 600e, che sì costano meno ma montano batterie piu piccole e sono anche un bel gradino sotto a livello di impostazione tecnologica. 

Infine, poi, c’è la nuova Alfa Romeo Junior, il modello filosoficamente più vicino alla versione Brabus della nostra prova, ma con la metà dei cavalli sotto al cofano.

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