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Porsche Cayenne (2024), perché comprarla e perché no

Comoda, spaziosa e bella da guidare, la Cayenne si conferma il punto di riferimento tra i SUV premium. Ecco come va l'ibrida da 470 CV

porsche cayenne (2024), perché comprarla e perché no

La Porsche Cayenne è uno dei SUV più equilibrati che il mercato possa offrire. È comoda, spaziosa, fatta benissimo e si guida altrettanto bene grazie ad una raffinatezza meccanica che in pochissime hanno.

Con l’ultimo restyling è stata aggiornata nel design fuori e dentro e sotto il cofano con una gamma di motori ibridi più ampia. La protagonista di questo Perché Comprarla è la E-Hybrid da 470 CV con sotto il cofano un V6 3.0 a benzina abbinato a un elettrico. Scopriamola insieme: ecco com’è e come va.

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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi

Pregi e difetti

Verdetto

8.9 / 10

Ci piace Non ci piace
Piacere di guida USB anteriori non retroilluminate
Qualità percepita e costruttiva al top Bagagliaio: non ci sono leve per abbattere i sedili
Tecnologia: intrattenimento e ADAS Leva ADAS dietro il volante
Comfort di marcia No ricarica DC sulle versioni ibride plug-in

La Porsche Cayenne è il punto di riferimento della categoria e a 360° uno dei SUV più poliedrici in circolazione. È comoda e spaziosa per quattro o cinque persone anche con bagagli al seguito e in viaggio macina chilometri su chilometri non rinunciando però all’efficienza delle versioni ibride plug-in per gli spostamenti in città o all’altezza da terra se ci si avventura su strade bianche. Come lei nessun’altra è in grado di offrire un mix così equilibrato tra lusso, comfort, prestazioni e dinamica di guida, tutti tratti che la rendono una potenziale prima auto di famiglia perfetta. L’unico limite è il prezzo.

Porsche Cayenne (2023)

Dimensioni, bagagliaio e spazio

Trattandosi di un restyling, le proporzioni e le dimensioni della Cayenne 2023 non cambiano: è lunga poco più di 4 metri e 90, larga meno di 2 e alta circa 1 e 70 in configurazione standard. Dentro c’è spazio in abbondanza, si viaggia sempre comodissimi, e la capacità del bagagliaio è in linea con la media della categoria.

Sono poco meno di 700 i litri di a disposizione che scendono a circa 545 sulle versioni ibride plug-in come la E-Hybrid di questa prova. La soglia di carico è alta ma può essere abbassata grazie agli ammortizzatori pneumatici, con il vano all’interno che è regolare nelle forme e molto ben rifinito. Sotto il piano, il doppiofondo è abbastanza piccolo mentre fuori per l’organizzazione del carico ci sono una tasca lunga con retina, una serie di ganci e anelli e una presa da 12 V. Per far passare oggetti lunghi o ingombranti gli schienali posteriori possono essere abbattuti in configurazione 40-20-40.

Porsche Cayenne (2023)

Accomodandosi dietro ci si ritrova in un salotto con l’ambiente che è curato, accogliente e molto ben rifinito con lo spazio che è abbondante in tutte le direzioni anche per i più alti. In cinque si viaggia comodi ma lasciando libero il posto centrale si può sfruttare il bracciolo che ha due portabicchieri integrati. Sul tunnel ci sono le bocchette dell’aria e la plancia da cui gestire la climatizzazione e il riscaldamento dei sedili, subito sopra a una serie di prese di ricarica e ad un vano rivestito in gomma. Sui montanti centrali trovano posto altre due bocchette dell’aria.

Le misure  
Fuori  
Lunghezza 4,93 metri
Larghezza 1,98 metri
Altezza 1,69 metri
Passo 2,89 metri
Dentro  
Bagagliaio 545 – 698 / 1.563 – 1.708 litri

Plancia e comandi

Anche il solo accomodarsi a bordo della Cayenne è un’esperienza. Ormai di SUV premium e di lusso ce ne sono tanti ma è sempre lei il punto di riferimento in quanto a qualità percepita e costruttiva. Attingendo dalla lista optional è possibile personalizzare i rivestimenti sia per quanto riguarda i colori che i materiali, con il bianco e l’alluminio di questo esemplare che si sposano alla perfezione rendendo più luminoso l’abitacolo. Tutte le superfici raggiungibili al tatto sono morbide o lavorate per restituire una sensazione di qualità totale e gli assemblaggi sono solidi così come è appagante il feedback di tasti e rotori.

Con il restyling l’ambiente si è fatto più minimalista e tecnologico, con i grandi schermi che si mimetizzano perfettamente all’interno della fascia nera centrale che corre da parte a parte dell’abitacolo e la leva del cambio spostata a destra del piantone dello sterzo. I tasti sul tunnel centrale sono nascosti e si vedono solamente una volta messa in moto l’auto e restituiscono un feedback aptico al tocco. Ci sono poi una serie di elementi che strizzano l’occhio alla praticità, come i due grandi maniglioni ai lati del tunnel e l’aletta parasole doppia. 

Porsche Cayenne (2023)

Sul fronte vani portaoggetti, gli spazi dove svuotare le tasche sono diversi e grandi il giusto. Sul tunnel ce ne sono tre, uno a scomparsa con la piastra per ricaricare ad induzione il telefono insieme a due prese USB di tipo C, uno centrale e i due classici portabicchieri. Quello sotto al bracciolo è largo ma poco profondo, mentre sono nella media le tasche delle portiere e il cassetto davanti al sedile del passeggero che è rivestito all’interno e anche dotato di serratura.

Come va e quanto consuma

Basta un attimo, basta sedersi al posto guida della Cayenne anche senza mettere in moto e già si capisce di che pasta è fatta. Per essere un SUV, l’impostazione è quasi da auto sportiva: la triangolazione tra sedile, pedaliera e volante è perfetta e ci si sente subito a proprio agio e nel pieno controllo di un’auto che da dentro maschera bene le sue dimensioni. La visibilità è ottima, si percepiscono bene gli ingombri della carrozzeria e ci sono tutte le telecamere possibili per le manovre. In più con l’asse posteriore sterzante si fa inversione in un fazzoletto e non esistono buche che possano mettere in discussione il comfort a bordo.

Il merito è dell’assetto a controllo elettronico che è tarato alla perfezione. Gli ammortizzatori sono anche pneumatici, è possibile regolarne l’altezza a seconda delle circostanze – per esempio possono essere sollevati quando si percorrono strade bianche -, e si comportano benissimo sia quando devono assorbire le asperità che quando si ha uno stile di guida più sportivo e si trovano a dover limitare i trasferimenti di carico. La Cayenne è sempre incollata a terra e, in termini di guida, è in assoluto tra i SUV “meno SUV” in circolazione.

L’anteriore è solido e lo si butta in curva con una precisione quasi disarmante per un’auto di queste dimensioni grazie a uno sterzo tra i migliori della categoria: l’impugnatura è molto comoda, la corona è sottile, la pesantezza è giusta ed è un comando diretto, progressivo e anche limpido nel trasmettere cosa passa sotto le ruote davanti. Il posteriore segue sempre fedelmente la traiettoria a maggior ragione con l’asse posteriore sterzante che aumenta l’agilità quando si va forte e il freno per essere un’auto ibrida ha sempre un bel mordente e non si avverte minimamente il passaggio tra frenata meccanica e rigenerativa.

Porsche Cayenne (2023)

La protagonista di questa prova è la Cayenne in versione E-Hybrid, l’ibrida plug-in meno potente a listino ma che comunque si difende benissimo in termini di numeri considerando che sotto il cofano c’è un V6 a benzina – che suona benissimo – abbinato a un elettrico per 470 CV complessivi. Le prestazioni sono ottime, anche quelle legate all’autonomia e all’efficienza, e a gestire tutto ci pensa un cambio automatico a 8 rapporti sempre preciso, fluido e puntuale in tutte le modalità di guida.

A proposito di mappature ce ne sono diverse tra cui scegliere attraverso il rotore sul volante e oltre alle classiche ne troviamo anche un paio dedicate alla marcia in modalità ibrida in cui si può scegliere se ricaricare la batteria, mantenere costante il livello di carica oppure se lasciare alla macchina l’onere di gestire il tutto in completa autonomia. In questo caso in contesto urbano riesce a muoversi spesso in elettrico contenendo i consumi. Al centro c’è anche un tastino che attiva la modalità Boost in cui per una manciata di secondi si ha tutta la potenza a disposizione.

In poche parole e tornando al discorso iniziale, la Cayenne è una Porsche per quanto riguarda la dinamica, considerando sempre che si tratta di un SUV, ma al tempo stesso sa essere estremamente comoda. Anche in viaggio divora chilometri come se nulla fosse tra l’altro con un ottimo grado di insonorizzazione sia per quanto riguarda il rumore del motore che i fruscii aerodinamici e il rotolamento delle gomme.

Per quanto riguarda i consumi, a batteria carica la Porsche Cayenne E-Hybrd può contare su circa 65 km di autonomia in modalità 100% elettrica con un consumo medio che si aggira intorno a 37 kW/h ogni 100 km. A batteria scarica invece abbiamo percorso poco più di 10 km con un litro di benzina in città, oltre 13 in extraurbano e 9 in autostrada a velocità di codice.

Versione provata  
Motore 3.0 benzina + elettrico
Potenza 470 CV
Coppia 650 Nm
Cambio Automatico a 8 marce
Trazione Integrale

Prezzi e concorrenti

La Porsche Cayenne ha un prezzo di listino che parte da 97 mila euro per la benzina a sei cilindri da 353 CV, cifra che sale a poco più di 115 per la versione S che invece ha il V8. Passando all’ibrido, si parte dai 111 mila circa della E-Hybrid arrivando ai 182 mila della Turbo E-Hybrid. Come da tradizione tedesca però per avere una dotazione completa bisogna attingere per forza dalla lista optional e la cifra può anche salire di parecchio.

Porsche Cayenne (2023)

Non è semplice trovare una rivale diretta della Cayenne perché va a posizionarsi esattamente nel mezzo tra i SUV premium grandi e comodi e quelli di lusso o super sportivi. Tra i primi troviamo la BMW X5, la Mercedes GLE e l’Audi Q8, che sono simili per dimensioni e dotazioni alla Porsche e possono contare anche loro su versioni con motori grandi e potenti, oppure le Range Rover classica e Sport. Alla seconda categoria invece appartengono due modelli cugini della Cayenne, e cioè la Lamborghini Urus e la Bentley Bentayga che però sono più costose ed esclusive. Voi tra queste quale prendereste? Fatecelo sapere nei commenti.

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