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Peugeot riparte dal Django

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Peugeot riparte dal Django

Dopo molte traversie societarie (dall’uscita del perimetro automotive con l’acquisizione da parte di Mahindra, fino al recente ingresso in maggioranza del fondo d’investimento tedesco Mutares), in casa Peugeot Motocycles si guarda avanti. Il perimetro infatti non riguarda più solo moto e scooter, ma comprende anche il marchio BSA e il produttore di moto elettriche premium Dab Motors. Ma il marchio del leone resta il focus della nuova proprietà. Che punta sull’espansione della gamma e sull’elettrico. Su quest’ultimo fronte, la fine del 2024 vedrà il debutto del bestseller Kisbee (il ciclomotore più venduto d’Europa) e del Pulsion, mentre il 2025 registrerà il debutto dell’interessante “tubone” SPX.

 

Sul primo fronte, però, l’attenzione è tutta sul Django. Che viene rilanciato in modo importante e mira a diventare quasi un brand autonomo all’interno della galassia Peugeot. Stando a quanto dice il brand francese, lo scooter retrò-classic è stato un successo sui mercati asiatici e in Cina (mentre non è mai decollato, per usare un eufemismo, in Italia). Ed è per questo che adesso la gamma si articola su due fronti.

C’è la linea composta dal Django Classic 125 in livrea bicolore (non un rivale della Vespa, tendono a precisare in Peugeot, ma l’erede dell’S55 del 1953) e da quello in colorazione Hot Color, dalla versione Sport (con colorazione più aggressiva) e  dal Café Racer (con cupolino anteriore e coprisella posteriore), per finire con il ricercatissimo TT (dotato di portapacchi cromati anteriori e posteriori). A fianco di queste motorizzazioni, che puntano su un prezzo competitivo rispetto al leader di mercato – il nome Vespa lo pensano tutti, ma nessuno lo dice – arriva il nuovo Django 125. Che, oggettivamente, è un bel passo avanti.

 

Stile ricercatissimo, ingombri più ridotti e dotazioni davvero interessanti: il nuovo Django 125 è, per tanti motivi, l’evoluzione della specie. Assomiglia quasi per niente ai suoi fratelli “classici”, ricorda invece molto le moderne auto Peugeot: c’è sì un richiamo retrò ma la linea è clamorosamente contemporanea. E gli stilemi stilistici dell’auto sono evidenti nella fanaleria posteriore, nel disegno dei cerchi e nello scudo anteriore. Si punta al design e alle dotazioni, come è chiaro dal sistema keyless e dal display TFT. Sarà disponibile in due versioni: la più classica Allure (tre colorazioni, 4.299 euro di listino) e il grintoso Sport (con inserti metallizzati e arancioni, in 4.399 euro). A spingerlo una campagna di comunicazione basata sul metaverso.

A prima vista (lo abbiamo toccato con mano durante una presentazione statica) sembra ben riuscito e di ottima qualità: a breve lo proveremo e vi diremo come va su strada.

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