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Nuova Dodge Charger, prime prove di nuova Alfa Romeo Giulia?

La muscle car elettrica su piattaforma STLA Large potrebbe nascondere alcune caratteristiche della futura Alfa Rome Giulia. Scopriamo perché

nuova dodge charger, prime prove di nuova alfa romeo giulia?

La nuova Dodge Charger è arrivata. E per la prima volta è – anche – elettrica. Nasce così una muscle car a batterie, modello importante non solo per il mercato statunitense ma per tutto il Gruppo Stellantis. Perché?

Si tratta del primo modello a utilizzare la piattaforma STLA Large, futura base meccanica per numerosi modelli del Gruppo compresa la nuova generazione di Alfa Romeo Giulia, il cui arrivo è previsto per il 2026. Ci potrebbero essere quindi dei punti di contatto tra Charger e Giulia. Ecco quali. 

Potente ma non troppo

Per provare a immaginare la questione partiamo innanzitutto dal basso, cioè appunto dalla piattaforma progettuale. Come detto, per entrambe – sia per la Charger che per la futura Giulia – è e sarà la STLA Large di Stellantis, presentata poche settimane fa e che tra il 2024 e il 2026 fungerà da “base” per un totale di 8 veicoli di 5 brand diversi.

Fin qui nulla di nuovo. Quello che però la nuova Charger ci può far capire con anticipo è, invece, la potenza di alcune versioni della futura generazione di Alfa Romeo Giulia. 

Alfa Romeo Giulia (2025), il render di Motor1.com

La muscle car infatti, nella versione intermedia R/T, dotata di due motori elettrici (uno sull’asse anteriore e uno sul posteriore), è in grado di erogare complessivamente 503 CV e 548 Nm di coppia, valori che le permettono di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e di correre fino a una velocità massima di 220 km/h.

Nella versione più sportiva Scat Pack, invece, i suoi numeri si spingono fino a 680 CV e 850 Nm di coppia, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h dichiarata in 3,3 secondi e una velocità massima di 216 km/h.

In entrambi i casi, è verosimile pensare che gli stessi powertrain potrebbero essere sfruttati in futuro anche sulla nuova Giulia, magari in versioni sportive e meno potenti della Quadrifoglio, che dovrebbe avere invece circa 1.000 CV. Secondo le anticipazioni la versione di ingresso dovrebbe avere invece 350 CV, erogati da un unico motore sistemato al posteriore. 

La Dodge Charger Daytona sarà poi disponibile anche in versione con motore termico, il 6 cilindri Hurricane di 3 litri, da 420 o 550 CV. Uno “swap” reso possibile dalla natura multi energia della piattaforma STLA Large. Ora, sappiamo che dal 2027 Alfa Romeo venderà solo auto elettriche, ma potrebbe anche dare una possibilità al V6 di 2,9 litri dell’attuale Quadrifoglio (o al Nettuno di Maserati da esso derivato), un “canto del cigno” per la Giulia con cilindri e pistoni. Magari con tiratura limitata, come fatto con GTA e GTAm. 

Dodge Charger Daytona 2024.

N l’autonomia?

Ecco IL tema dell’auto elettrica: quanti chilometri si percorrono con una ricarica. Sappiamo che la piattaforma STLA Large può accogliere batterie con capacità compresa tra gli 85 e i 118 kWh, per 800 km di autonomia massima. La Dodge Charger Daytona monta accumulatori “intermedi” da 94 kWh, in grado di garantirle un’autonomia nel ciclo americano EPA di 510 km e 418 km a seconda della versione. 

Si tratta in questo caso di valori certamente positivi ma ben distanti da quelli dichiarati nell’ultima intervista rilasciata ad Autocar UK dal CEO del Biscione Jean Philippe Imparato, durante la quale il manager aveva parlato di una distanza con il “pieno” per la futura Giulia di almeno 700 km, batteria con architettura a 800 Volt (la Daytona usa la classica da 400 Volt). Qualcosa quindi non torna. Il perché è presto detto.

Alfa Romeo Giulia (2025), il render di Motor1.com

Prima di tutto, per stessa ammissione dei vertici Dodge, nel progettare la nuova Charger gli ingegneri non si sono focalizzati sull’autonomia. D’altra parte storicamente gli acquirenti di muscle car non si sono mai interessati ai consumi (se avete mai guidato un V8 Hemi sapete di cosa parliamo). C’è poi la questione dimensioni: la Daytona è lunga 5,2 metri, più di una Mercedes EQS. La nuova Alfa Romeo Giulia dovrebbe invece aggirarsi intorno ai 4,8 metri, risparmiando così peso (la muscle americana fa segnare 2,6 tonnellate). I 700 km – calcolati secondo il ciclo WLTP e ai quali togliere il 20% circa per ottenere un valore reale – sono quindi alla portata.  

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