- Dimensioni e misure
- Estetica e design
- Interni e materiali
- Tecnologia e infotainment
- Abitabilità posteriore
- Bagagliaio
- Prova su strada
- Allestimenti e prezzi
- Pro e Contro
Mazda CX-60 l’ammiraglia giapponese che da poco più di un anno è entrata a testa alta nella categoria dei SUV Premium di segmento D. Un segmento dove la richiesta delle motorizzazioni diesel è molto forte ed il marchio di Hiroshima cala l’asso col suo nuovo sei cilindri, diesel, elettrificato.
Dimensioni e misure
La Mazda CX-60 ha una lunghezza di 474 cm, una larghezza di 189 cm e un’altezza di 168 cm. Essendo l’ammiraglia giapponese vanta dimensioni abbondanti ma ciò che colpisce principalmente è la forma del profilo. L’abitacolo è visibilmente arretrato. Il cofano anteriore allungato ospita il gran motore longitudinale ed il retrotreno è compatto. Caratteristiche che permettono di avere il miglior bilanciamento delle masse e rendere la CX-60 più dinamica e filante allo sguardo.
Estetica e design
Evidente è il design KODO che continua ad evolversi, sposando sempre di più il concetto del “less is more”. La calandra è mastodontica ma è alleggerita dalla tipica forma ad ala di Mazda con funzione di illuminazione. Si raccorda perfettamente con i nuovi gruppi ottici a sviluppo verticale e la nuova firma luminosa ad L. I passaruota sono muscolosi e grandi sono i cerchi in lega da 20 pollici. Il posteriore ha una forma più arrotondata e mostra gruppi ottici moderni a sviluppo orizzontale e un quadruplo terminale di scarico cromato. Un dettaglio, quest’ultimo, puramente estetico.
Interni e materiali
L’allestimento in prova è il Takumi, top di gamma di optional, dettagli e qualità dei materiali. Nel pieno della filosofia umano-centrica abbiamo tutti i comandi a portata di mano. Buona è la posizione di guida, il volante è fedele a quanto ad oggi ci ha abituato la casa giapponese. Dalla corona ampia, dall’ottima impugnatura e con comandi facili ed intuitivi sulle due razze. La plancia offre materiali di pregio sia nella pelle in Nappa White e sia nei tessuti con questa particolare trama che si sviluppa orizzontalmente. Belli ed inaspettati gli inserti in legno d’acero ma l’abbinamento cromatico lascia qualche dubbio. I materiali sono morbidi nella parte alta e duri nella parte bassa ma sempre di qualità. I sedili sono molto comodi, belli ampi e meno avvolgenti ma con dettagli estetici ricercati. Non solo, hanno la funzione memoria e tramite il riconoscimento biometrico del volto del conducente si adattano, insieme al volante, per la regolazione del profilo associato. Anche se a dire il vero, il Face Recognition, non sempre funziona.
Tecnologia e infotainment
Abitabilità posteriore
La CX-60 è comoda anche per le persone alte di statura. Ottimo è l’accesso alle poltrone posteriori. Spazio più che sufficiente anche per cinque persone. Il tunnel centrale ha un lieve rialzo che non dà alcun fastidio e il mobiletto dispone di presa da 220 volt, due prese USB di tipo C, la possibilità di scaldare le poltrone e due bocchette per la climatizzazione. In più, oltre ai vani porta oggetti e porta bibite posti nelle tasche delle portiere, abbiamo altri due vani porta bibite nel bracciolo centrale.
Bagagliaio
Apertura e chiusura elettro attuata. Il bagagliaio ha una capacità di 570 litri espandibili a 1.726. Il piano è molto regolare, nessun gradino per caricare i bagagli e in optional abbiamo un robusto tappeto in gomma. Al di sotto di esso spazio per le varie utilities/subwoofer e ai lati un vano porta oggetti con rete e una presa da 12 volt. Gli schienali delle poltrone, divisisi in rapporto 40/20/40, si possono abbattere comodamente tramite delle leve.
Prova su strada
Il motore diesel che equipaggia la CX-60 è il più potente disponibile della famiglia e-Skyactiv D, eroga fino a 249 CV. Dispone dell’avanzato sistema di combustione DCPCI che rende sorprendente il sei cilindri sia nelle doti di performance che nei consumi. Non solo, è abbinato ad un ottimo sistema M Hybrid Boost a 48 Volt. Il cambio automatico a 8 rapporti a doppia frizione è fatto in casa ed è dall’appeal sportivo che tramite i paddle al volante vanta quel tipico calcio quando si inserisce specie alle marce più basse. Diversamente gli innesti sono delicati, per una guida in pieno relax. Un relax dato anche dall’ottima insonorizzazione dell’abitacolo che fa molto meglio alle alte velocità che alle basse. Alle basse si avverte il sound del motore a sei cilindri che si fa sentire. Lo stesso diventa piacevole poi se si spinge sul pedale dell’acceleratore perché di grinta ne ha da vendere. La coppia che eroga è di 550 Nm che sono abilmente distribuiti su una trazione integrale intelligente. Un sistema che privilegia la trazione posteriore ed utilizza l’anteriore quando serve. In Mazda il piacere di guida viene prima di tutto e la CX-60 è l’ennesima conferma. In modalità Sport la progressione è molto forte, il motore è corposo e poderoso e ben assistito dalla parte ibrida.
Anche il reparto sospensioni soddisfa con una nuova architettura rivista data anche dallo spazio disponibile del posizionamento del motore longitudinale. All’anteriore è un doppio braccio oscillante e al posteriore è di tipo multi-link. Il lavoro che si è svolto principalmente è di far lavorare la corsa delle sospensioni solo verticalmente in alto e in basso, senza scuotimenti laterali o longitudinali. In curva tiene molto bene la strada. Per quanto la CX-60 sia imponente non soffre di un effetto rollio marcato, si comporta decisamente meglio della CX-5 anche nei cambi di direzione. Un ottimo risultato raggiunto anche tramite il sistema KPC (Kinematic Posture Control) che contribuisce a stabilizzare la postura del veicolo in curva, frenando la ruota posteriore interna per ridurre il rollio e trascinare il corpo vettura verso il basso. La frenata è buona anche se gli manca un po’ di mordente per quanto il pedale del freno sia duro da spingere. Ottimi tutti i sistemi ADAS, e sono ben rappresentati sul quadro strumenti digitale. Anche il mantenimento di corsia è ben tarato, così come il cruise control di tipo adattivo anche se quest’ultimo a strada libera tende ad accelerare troppo repentinamente per raggiungere la velocità desiderata.
Allestimenti e prezzi
La Mazda CX-60 parte da un prezzo di 53.120,00 euro per l’allestimento Prime Line con il motore e-Skyactiv D da 200 CV. Oltre ad altri allestimenti tra cui l’Exclusive Line e l’Homura, molto interessante è la motorizzazione benzina sempre a 6 cilindri e-Skyactiv PHEV (ovvero la plug-in hybrid) dalla potenza di 327 CV. La nostra versione in prova è in allestimento Takumi, col motore diesel da 249 CV e con tutti gli optional presenti tra cui la vernice Rhodium White, si raggiunge rapidamente il prezzo di 71.670,00 euro.
La CX-60 è un notevole passo in avanti per Mazda che si conferma sempre di più nel panorama delle vetture Premium, anche nel prezzo. Tutte le soluzioni ci hanno davvero convinto. Di certo, restano ancora troppo fedeli allo schermo no touchscreen durante la guida e la grafica del sistema infotainment non ha subito particolari aggiornamenti. Poi la frenata automatica di emergenza è un po’ invasiva specie durante la retromarcia. Il motore diesel è un capolavoro di tecnologia a sei cilindri e ringraziamo Mazda nel continuare ad investire nell’evoluzione dell’endotermico.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Dimensioni, guidabilità, motore eccellente | Schermo no touchscreen, frenata d’emergenza automatica invasiva |
SCHEDA TECNICA – Mazda CX-60 e-Skyactiv D
Dimensioni: 4,74 m lunghezza x 1,89 m larghezza x 1,68 m altezza x 2,87 m passo
Motore: 3.3 diesel da 249 CV + elettrico da 17 CV
Trazione: AWD
Cambio: automatico a 8 rapporti (doppia frizione)
Accelerazione: da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi
Velocità massima: 219 km/h
Allestimento: Takumi
Bagagliaio: da 570 litri, 1.726 litri con i sedili reclinati
Consumi: 5,3 l/100 km
Prezzo: da 53.120,00€