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Mazda2 Hybrid (2024): ecco come cambia! Prova, consumi, prezzo

Se state pensando che anche questa versione aggiornata sia "solo" una badge operation...non è proprio cosi. Ecco le differenze e la prova

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Quando è un dettaglio a fare la differenza. Nel caso della Mazda2 c’è quel suffisso “Hybrid” che cambia tutte le carte in tavola. Lo sapete, si tratta concettualmente di una operazione congiunta con Toyota quella relativa alla piccola full, che riprende dunque la base tecnica della Toyota Yaris.

Stavolta però, la questione è leggermente differente, e si è fatta anche allettare dal gusto estetico della casa nipponica. La Mazda2 Hybrid 2024 cambia infatti, fin dal primo sguardo. Elementi di dettaglio? Forse, ma nemmeno troppo a ben vedere. L’ho messa alla prova tra le strade intorno a Barcellona. Ecco come si è comportata.

Esterni | Interni | Guida | Curiosità | Prezzi

Mazda2 Hybrid: Esterni

Inutile girarci intorno e valutiamo insieme cosa è cambiato rispetto al modello precedente e dunque cosa è cambiato rispetto alla Yaris. Il paraurti anteriore è stato ridisegnato, e ora effettivamente si avvicina maggiormente agli stilemi di casa Mazda, principlamente per la calandra, ma anche per le estremità con delle finte prese d’aria dove coinvolgere i fendinebbia.

Insomma, ha più personalità. Discorso simile per il posteriore, con linee un po’ più filanti, il portellone in tinta con la carrozzeria e anche le luci hanno sviluppato un piccolo elemento in più pur mantenedo il “family feeling”.

I cambiamenti comunque non finiscono qui perché anche i cerchi sono differenti e si distinguono, rendendo comunque il mezzo più accattivante.

Per il resto, le cose non cambiano: meno di 4 metri di lunghezza – 3,94 per l’esattezza – 1.75 di larghezza e 1.47 m di altezza per un passo pari a 2,56 metri con uno stile oramai ben conosciuto.

Mazda2 Hybrid: Interni

Il discorso non cambia guardando gli interni, a cominciare dal bagagliaio con 286 litri rimangono nella media per un auto di queste dimensioni. Volendo si possono abbattere i sedili in configurazione 60:40, per arrivare a un massimo di 950 litri.

Tenete però presente che non è disponibile un piano di carico piatto per azzerare lo scalino. La portiera posteriore non ha un’apertura molto ampia, ma una volta a bordo c’è ampio spazio per testa, ginocchia e piedi anche per chi è più alto del sottoscritto che sfiora il metro e settanta centimetri.

Non cambia nemmeno la plancia di comando. Plastiche solide e ben assemblate si alternano a superfici piacevoli da toccare, morbide e anche “ecologiche” come, per esempio, i braccioli anteriori in cartone pressato.

La plancia poi è molto pratica, nel senso che dove possibile si è ricavato dello spazio utile per riporre gli oggetti. Il pozzetto in basso, sotto il climatizzatore automatico, è profondo e dotato di ricarica wireless sugli allestimenti più ricchi, ma c’è anche un secondo ripiano sotto la console centrale – utile ad esempio per il portafogli. Vani come il bracciolo o le tasche sulle portiere non sono generose in termini spazio, ma nel complesso si trova sempre posto dove riporre tutto il necessario.

A ben vedere comunque, qualcosa cambia su questa Mazda2 Hybrid: il nuovo monitor da 10,5 pollici, con il sistema infotainment aggiornato, e il tetto panoramico in vetro con doppia chiusura a tendina, davvero pratico.

Mazda2 Hybrid: Guida

La Mazda 2 Hybrid è la prima ibrida full del brand giapponese. Sotto il cofano c’è un 1.5 tre cilindri a benzina che, con il modulo elettrico, arriva ad una potenza complessiva di 116 CV. Si, esatto, ecco una seconda differenza rispetto alla nuova Yaris, niente propulsione da 130. Eppure non se ne avverte cosi la mancanza, anzi. C’è da dire che, per quanto conosciuta, ogni volta che si guida questa propulsione full hybrid si rimane piacevolmente colpiti dal suo affinamento.

Il motore elettrico eroga da solo 80 CV, e in effetti la sua spinta è vigorosa e sempre presente tanto che, con la giusta dose di affondo sul pedale dell’acceleratore, si può guidare in elettrico in città, o negli spunti iniziali da uno stop o un semaforo. Anche fuori porta comunque, è sempre l’elettrico a dare la spinta iniziale, in attesa che il termico si accenda e inizi a lavorare.

L’attesa di cui parlo comunque è istantanea, grazie a una taratura del rapporto tra elettrico e termico eccellente, grazie anche alla scelta della trasmissione, la CVT oramai conosciuta perché in grado di lavorare, tramite un sistema di freni e frizioni, su praticamente un’infinità di rapporti costanemente, e questo – al netto dell’oramai effetto scooter comunque mitigato – offre una grande fluidità di guida. Questo discorso è tra l’altro personalizzabile con tre differenti modalità di guida oltre ai due driving mode che cambiano il quantitativo di rigenerazione.

Si tratta dunque di un’auto prettamente da città? No, in realtà, anzi. La Mazda2 Hybrid si guida proprio bene tra le curve se si sfruttano i suoi punti di forza: un anteriore diretto, reattivo ma progressivo e mai nervoso, uno sterzo anch’esso diretto ma con un carico piuttosto leggero.

Come per tutte le ibride il freno è un po’ spugnoso nella prima parte della corsa, ma ci si abitua in fretta a dosarlo per sfruttare la rigenerazione senza far intervenire i freni meccanici.

E poi c’è l’assetto e il lavoro telaistico che permettono percorrenze di curva davvero ottimali. L’altra faccia della medaglia è che nella guida in città le buche più secche si fanno sentire un po’, mentre non ci sono problemi sulle ondulazioni più lente o sul pavé.

La città comunque resta l’habitat naturale di questa tipologia di auto, e la lunghezza inferiore ai 4 metri rende la Mazda 2 Hybrid agilissima: trovare parcheggio è facile, ma anche parcheggiare a tutti gli effetti perché la forma squadrata e l’ottima visibilità fanno percepire bene le dimensioni.

E veniamo al punto nodale: i consumi. Considerando il nostro test di circa un centianio di chilometri tra città e fuori porta, il riuscire a stare sotto la soglia dei 4 litri per 100 km sembra davvero un ottimo risultato. Anche qui però, nulla di sconvolgente.

Mazda2 Hybrid: Curiosità

So bene che la questione relativa al concetto di Badge Operation per molti è un semplice “prendi una vettura di un’altra casa, ci metti due badge con il proprio nome e il gioco è fatto”. Ni, perché ragionando cosi si perdono alcuni elementi a valle dell’acquisto di un’auto. Innanzitutto…perché ci sono queste operazioni? Molto semplicemente, quando due grandi realtà si accordano su molteplici fronti, possono sussistere scambi del genere. nel caso di Mazda, la mancanza di un full hybrid in listino ha portato a questa operazione, mantenendo comunque a listino la propria Mazda2. Ecco perché a inizio articolo vi ho sottolineato come una semplice parola potesse cambiare tutto.

C’è poi una questione realtiva anche al dover sottostare a delle quote relative alla Co2 che ogni casa non deve emettere. E poi c’è tutta la storia relativa ai listini: Yaris e Mazda2 Hybrid di certo offrono allestimenti che si intersecano ma non si sovrapporranno mai. Infine è una questione di opportunità: c’è chi è appassionato di un marchio piuttosto che di un altro, chi ha un’assistenza più vicina a un’altra, oppure – più banalmente – la disponibilità in concessionaria. Tutti elementi non da poco nella scelta di un’auto, a maggior ragione di un’auto utile, senza fronzoli, efficace come questa.

Mazda2 Hybrid: Prezzi

Con il 2024 è stato anche semplicificato il listino che ora vede gli allestimenti Prime, Centre, Exclusive, Homura e Homura Plus.

L’allestimento Prime parte da 24.990 euro, include di serie il sistema keyless, le porte USB-C ed Apple CarPlay e Android Auto. L’allestimento Centre – 26.190 euro – aggiunge un sistema audio potenziato, l’Exclusive – da 27.790 euro – gli specchietti laterali ripiegabili elettricamente, i cerchi in lega da 16″, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il sensore per l’angolo cieco e l’assistenza al parcheggio.

L’allestimento Homura sfora però i 30mila, con 30.290 euro, e si basa sull’Exclusive ma aggiunge i fari full LED, cerchi in lega da 17″e il climatizzatore automatico bi-zona. Infine, l’Homura Plus (32.690 euro) sostituisce il display del sistema di infotainment standard da 9 pollici con una versione più grande da 10,5 pollici e aggiunge il tetto apribile panoramico in vetro.

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