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Mazda MX-30

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Mazda MX-30, la prova del crossover elettrico anticonformista

Mazda MX-30 è la prima vettura 100% elettrica del produttore giapponese, auto che è destinata a viaggiare controtendenza, come da sempre ci ha abituato Mazda. Forme tipiche da crossover coupè, con due porte più altre due nascoste, piccole, che si apre controvento – un richiamo alla celebre RX-8. Un modello piuttosto particolare, differente rispetto a tutto il resto dell’offerta automobilistica e la cui gamma è stata recentemente ampliata con la versione con Range Extender – Mazda MX-30 R-EV – che sfrutta un motore rotativo Wankel come generatore ausiliario di energia.

Tornando al nostro modello, abbiamo provato l’ultimo restyling, rilasciato a cavallo tra il 2022 e il 2023. Sfrutta un pacco batteria piuttosto contenuto, da soli 35,5 kWh che alimenta un motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 145 CV. L’autonomia dichiarata è di 200 km.

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foto copertina video mazda mx-30

Design e dimensioni

Mazda MX-30 è costruita a partire dalla piattaforma utilizzata anche con Mazda CX-30 (la “sorella” endotermica), sebbene presenti delle forme completamente differenti dal modello a benzina. 4,39 m di lunghezza e 1,80 m di larghezza, con soli 1,56 m di altezza: pieno segmento C ma con forme da coupè, assicurate anche dalla presenza delle due porte principali. Le altre due, nascoste e con apertura controvento, sono azionabili dall’interno solo a seguito dell’apertura della portiera principale (un limite nel caso in cui un passeggero posteriore volesse scendere autonomamente). Il tetto è particolarmente discendente nella fase finale, in prossimità del lunotto, così da renderla più affusolata e particolare alla vista.

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Il frontale è poi squisitamente Mazda, con tutti i dettami estetici del Kodo Design. La griglia è meno ampia rispetto agli altri modelli endotermici, raccordandosi sempre con i gruppi ottici full-led adattivi. La zona inferiore della carrozzeria è interamente protetta da pannelli in plastica nera, volti a minimizzare gli sbreghi e i segni presenti sulle superfici verniciate. Rivela così un’indole prettamente cittadina, con superfici plastiche atte a minimizzare i costi di manutenzione in caso di piccoli urti o toccatine in città. Cerchi in lega di serie da 18”, con design specifico e tetto a contrasto a richiesta, a seconda degli allestimenti. Particolare anche la forma spigolosa dei gruppi ottici led posteriori.

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Interni, tecnologia e spazio

All’interno Mazda MX-30 propone altrettante soluzioni particolari e innovative. Riprende quell’arredamento minimal e semplice, ma raffinato, tipico del costruttore giapponese. Il volante è ben rifinito, in pelle, con eleganti pulsanti multifunzione, attraverso il quale si può scorgere la strumentazione digitale e analogica: Mazda conserva sempre quell’approccio singolare nella realizzazione del cockpit, riproponendo anche le care e amate lancette. Al centro del cruscotto, rifinito in pelle, tessuto o morbida plastica soffice, si trova anche il display del sistema multimediale, da più di 10 pollici: disponibile anche Apple Car Play e Android Auto, ma si gestisce solamente con il rotore centrale fisico. Non manca una buona presenza di tasti fisici, soprattutto per la gestione del clima, tramite un terzo display dedicato nella zona inferiore della plancia. Tanti poi gli inserti in sughero nel tunnel centrale, come tributo alle origini del brand, nato fin dagli albori come produttore di tappi ed elementi realizzati in sughero. Ottimi poi gli assemblaggi, sempre solidi e robusti, a testimoniare l’ottima qualità dei veicoli a marchio Mazda. Lo spazio a bordo però non è dei migliori, soprattutto per i passeggeri posteriori: si tratta di due posti extra, non propriamente adeguati ad adulti più alti di 1,70 m. Il bagagliaio è poi contenuto, con circa 340 litri di spazio utile. Non mancano, a seconda degli allestimenti, il tetto panoramico e apribile, telecamere perimetrali, sistemi ADAS di secondo livello, sedili ventilati e riscaldati, volante riscaldato, prese USB e molto altro.

Prova su strada

Mazda MX-30 risulta essere un’ottima compagna di spostamenti, soprattutto in città. Potendo beneficiare di un’autonomia ridotta (200 km il valore dichiarato in ciclo WLTP) non è particolarmente indicata per spostamenti fuori dalle aree urbane, sebbene il comfort e la tranquillità a bordo lasciano intendere che potrebbe avere ben più ampie possibilità. Sterzo, sospensioni e insonorizzazione sono studiati a punto per regalare un’ottima esperienza al volante. Si muove agilmente nel traffico ed è pienamente a suo agio con velocità ridotte. Ottima la posizione di guida così come la triangolazione tra seduta (regolabile elettricamente), volante e pedali. Piacevole anche il feeling con lo sterzo, morbido ma dalla giusta sensibilità e dal carico ottimale per riuscire a “sentire” la vettura.

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La spinta dei soli 145 CV è docile e facilmente gestibile, ma all’occorrenza vivace per poter effettuare riprese energiche e immediate. Non è sicuramente un fulmine, come testimoniano i 9,7 secondi per passare da 0 a 100 km/h, fino ad una velocità massima di 140 km/h. Tuttavia, data la bassa autonomia, si è sempre portati a guidare con il piede gentile e morbido, controllando anche frequentemente l’indicatore della batteria. Una sensazione ormai quasi dimenticata per molte altre vetture, ma non per questa. I 200 km dichiarati sono difficilmente raggiungibili, considerando anche la temperatura: abbiamo provato la vettura con una temperatura media inferiore ai 10 gradi, non particolarmente premiante considerando il mondo delle auto elettriche. In linea generale possiamo aggiungere che soffre l’autostrada, confermandosi come tipica vettura da spostamento urbano.

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Autonomia e consumi

Arriviamo ad uno dei capitoli più interessanti per un’auto elettrica di questo tipo. L’autonomia massima che siamo riusciti a raggiungere non riesce a superare troppo i 170 km reali, con un consumo medio di circa 18 kWh/100 km. In autostrada, però, i consumi salgono sensibilmente, superando alle volte anche i 24 kWh/100 km a 130 km/h. In questo contesto, l’autonomia scende in prossimità dei 120 km. Siamo però fiduciosi che in estate possa migliorare le percorrenze di oltre il 20%, avvicinandosi ai 200 km di autonomia dichiarati.

Se solo Mazda riuscisse a trovare la quadra per rendere più efficiente il motore elettrico, abbattendo i consumi intorno ai 13/14 kWh, allora si riuscirebbe a parlare di un’auto concretamente vantaggiosa e da considerare per i brevi spostamenti in città. Lato ricarica, propone una potenza massima in AC di 11 kW, mentre in CC, con presa CCS Combo 2, può toccare un massimo di 50 kW (riconfermando la sua indole cittadina), la quale richiede circa 35/40 min per una carica dal 10 all’80%.

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Considerazioni finali e prezzi

Mazda MX-30 si rivela essere un’ottima vettura, soprattutto dal punto di vista del comfort e della maneggevolezza. Nel traffico è estremamente rilassante e piacevole da utilizzare, con un comparto sospensivo ben sviluppato, atto a premiare il comfort senza però penalizzare troppo la dinamica di guida. La piccola batteria però non premia particolarmente dal punto di vista della sfruttabilità, rendendosi adeguata solo per chi ha la possibilità di ricaricare frequentemente da casa. In quel caso, diventa perciò un’ottima alleata per gli spostamenti di ogni giorno. Il peso è inoltre abbastanza contenuto, nell’ordine dei 1.700 kg, premiando dal punto di vista dell’agilità.

Si arriva infine al listino che apre con un prezzo base di 38.520 euro in allestimento Prime Line, già sufficientemente equipaggiato. Si sale con la versione Exclusive Line a 39.470 euro, Advantage 39.520 e Makoto a 41.270. In parallelo, risulta disponibile anche la versione R-EV, con il motore Wankel a supporto di quello elettrico per la ricarica della batteria in movimento. La versione in prova, Makoto, presentava come aggiunte extra anche il Driver Assistance & Sound Pack (con impianto audio Bose, sistemi adas e assistenti massimi), oltre al tetto panoramico e apribile, per un prezzo di listino finale di 45.720 euro, includendo anche 1.750 euro di vernice metallizata.

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