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Mazda: obiettivo zero emissioni di CO2 ma la soluzione non è solo elettrica

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La suggestiva Villa del Grumello, affacciata sulla sponda più a ovest del Lago di Como, ha fatto da scenario per l'ultima Mazda Multi-Solution Experience, un format orgogliosamente italiano nel quale ho avuto l'occasione di assaporare l'esperienza di guida Mazda a bordo di praticamente tutti i modelli della gamma e di provare quindi anche tutte le tecnologie di propulsione che alimentano le diverse auto del brand nipponico. Ma non solo, perché questo evento è stato anche un momento per Mazda per ribadire la sua strategia e la filosofia alla base della stessa. Una strategia volta a soddisfare le diverse esigenze di mobilità offrendo a ciascuno il tipo di propulsore più adatto per la tipologia di vettura scelta.

ELETTRIFICAZIONE SÌ, MA COME E DOVE NECESSARIO

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Posto che, come ormai per tutti i produttori di auto anche per Mazda l'obiettivo da raggiungere è quello dell'annullamento delle emissioni di CO2, la casa di Hiroshima ha annunciato da tempo la sua intenzione di raggiungere la neutralità al carbonio, per l'intera catena di approvvigionamento, entro il 2050. Tuttavia, secondo l'azienda giapponese la strada migliore per ottenere questo risultato non è quella dell'elettrificazione totale e immediata. La strategia di Mazda prevede quindi, da un lato l'affinamento di diverse tecnologie di elettrificazione che vengono applicate ai veicoli già in gamma, dall'altro l'introduzione di nuove vetture totalmente elettriche da qui ai prossimi anni.

Insomma, il raggiungimento del traguardo di cui sopra non può essere perseguito con una sola ed esclusiva tecnologia ma, soprattutto in questa fase di transizione è utile tenere conto di tutte le soluzioni disponibili. Solo in questo modo si può offrire la tecnologia giusta al cliente giusto e nel contesto economico-sociale corretto. Per questo motivo, attualmente, la gamma Mazda conta ben 9 tecnologie di propulsione differenti per 8 modelli in gamma.

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Tutto nasce da una analisi più ampia rispetto a quella solitamente presa in considerazione che include soltanto le emissioni delle auto in marcia, dimenticandosi sostanzialmente delle emissioni precedenti alla messa su strada, quelle prodotte, in sostanza, nell'interno ciclo di vita di un veicolo; dalla produzione, alla messa su strada, fino alla CO² prodotta per l'approvvigionamento del carburante, o dell'energia nel caso delle vetture elettriche. Ampliando l'analisi a questo scenario più complesso Mazda ritiene che la risposta alla necessità di abbattere queste emissioni non sia da ricercare in un approccio univoco ma che si debbano adottare strategie complementari.

Da un lato sicuramente l'adozione di veicoli completamente elettrici, dall'altra la sostituzione progressiva dei combustibili fossili con combustibili a emissioni zero, sia nei motori a combustione interna che in quelli elettrificati. L'elettrificazione della gamma Mazda, quindi, continua, ma va di pari passo con l'investimento in ricerca e sviluppo per studiare e promuovere l'utilizzo di combustibili maggiormente sostenibili, come biocarburante ed e-fuel.

L’APPROCCIO MULTI-SOLUTION

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L'approccio Multi-Solution di Mazda è proprio la prima emenazione di questa strategia in quanto consente di adattare al meglio la tipologia di soluzioni disponibili in ciascuna regione basandosi sulla disponibilità di fonti energetiche e ai metodi di generazione dell'energia della regione stessa. Una valutazione che include sia il ciclo Well-to-Wheel che il Life Cycle Assessment (LCA), ovvero il metodo per calcolare l'impatto ambientale di un veicolo nel suo complesso durante tutto il suo ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento.

Tenendo conto di tutte queste considerazioni, Mazda ha quindi sviluppato la Skyactiv Multi-Solution Scalable Architecture, sulla base della quale si sviluppa tutta la gamma di vetture attualmente disponibili e quelle che arriveranno nel futuro prossimo. Proprio su questa architettura vedremo quindi, fino al 2025, l'introduzione di 5 modelli ibridi, cinque modelli ibridi plug-in e tre modelli full-electric. Anche il nuovo SUV ammiraglia della gamma Mazda, ovvero CX-60, offre un propulsore Diesel di ultima generazione nato su questa architettura e pensato per avere coppia e potenza per percorrere grandi viaggi consumando molto poco. Per i veicoli elettrici come MX-30, invece i tecnici giapponesi stanno lavorando allo sviluppo della piattaforma Skyactiv EV Scalable Architecture, che verrà utilizzata per le soluzioni elettriche di varie dimensioni dal 2025 al 2030.

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Ma la strategia Mazda include anche soluzioni tecnologiche come le elettriche con power generator e motore rotativo – la MX-30 R-EV- che offrono un motore elettrico e uno termico in serie per estendere il range chilometrico percorribile e sconfiggere l'ansia da ricarica; o ancora l'ibrido leggero adatto ad equipaggiare i crossover come CX-30 o il Full Hybrid di Mazda 2, la compatta cittadina da oltre 900 km di autonomia.

E durante l'evento Multi-Solution Experience abbiamo potuto provare tutte queste tecnologie che compongono la strategia Mazda nello scenario più adatto ad ognuna. Vediamo quindi quali sono secondo Mazda le soluzioni perfette in base al contesto e all'utilizzo.

PER UN UTILIZZO PREVALENTEMENTE URBANO

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Quando si parla di spostamenti prevalentemente all'interno del contesto urbano Mazda punta molto forte sulla componente elettrica e per questa Multi-Solution Experience ha pensato a tre modelli tutto sommato anche compatti nelle loro dimensioni. A partire dalla recente MX-30 con motorizzazione E-Skyactive EV, ovvero l'unica vettura esclusivamente elettrica della gamma. Entrando nel dettaglio della tecnologia si tratta di un propulsore alimentato da un gruppo batteria agli ioni di litio da 35 kWh, una capacità non esagerata per scelta. Adottando una batteria di questo tipo, che presenta dimensioni ovviamente abbastanza contenute, si ha anche un peso non eccessivamente superiore rispetto ad un'auto termica di pari categoria. Così facendo avremo un'auto più agile e più efficiente, oltre che dotata di un impatto ecologico minore. Tutto questo mantenendo comunque un'autonomia di circa 260 km in percorso urbano e 200 km su strade extra urbane.

Restando su Mazda MX-30 ma cambiando tipologia di propulsione abbiamo poi una soluzione con tecnologia E-Skyactiv R-EV, ovvero un ibrido plug-in in serie che abbina un motore elettrico alimentato da una batteria da 17,8 kWh e 85 Km di autonomia, ad un motore termico rotativo e un serbatoio da 50 litri per la benzina. Grazie a questa doppia tecnologia l'auto si muove sempre spinta dal motore elettrico, ma nel momento in cui esaurisce la carica, ulteriore energia viene fornita dal motore termico che viene utilizzato come generatore. La batteria da 17,8 kWh può e deve essere caricata esattamente come quella di una qualsiasi auto ibrida plug-in per ottenere il massimo dell'efficienza. Parliamo di una soluzione, a mio modo di vedere, perfetta per chi può caricare l'auto a casa e ha una percorrenza giornaliera che gli permette di stare nel range di autonomia della batteria. Per tutte le situazioni di emergenza, nelle quali non è possibile caricare, o per i viaggi oltre gli 85 Km, abbiamo comunque il motore termico che estende notevolmente l'autonomia.

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E infine non poteva mancare una vettura Full Hybrid, in questo caso rappresentata dalla piccola di casa Mazda, ovvero Mazda 2. Un'auto nata da una stretta collaborazione con Toyota Motor Corporation, tanto da essere sostanzialmente la sorella gemella di Yaris. La tecnologia HEV presente su questa macchina è dotata di un motore a benzina, un motore elettrico in grado di spingere la vettura per brevi tratti in autonomia, un generatore, una batteria agli ioni di litio da 177,6V, un'unità di controllo della potenza e un dispositivo di ripartizione della potenza. Tutti questi elementi lavorano in sinergia per migliorare prestazioni, autonomia e abbattere le emissioni. Con questa tecnologia Full Hybrid è quindi possibile percorrere brevi tratti di strada sfruttando unicamente la propulsione elettrica, un notevole vantaggio nel contesto urbano dove la guida è fatta di molte frenate e ripartenze che normalmente richiedono un grande dispendio di carburante.

PER UN USO MISTO

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Passiamo quindi ad un utilizzo che prevede un misto di percorsi urbani ed extra-urbani, come quello che potrebbe essere l'uso tipico di un pendolare. Per queste situazioni la proposta Mazda è basata su modelli dotati di un ottimo livello di comfort alla guida e di motorizzazioni ibride leggere oppure ibride plug-in. Si parla quindi di E-Skyactiv X oppure E-Skyactiv PHEV, presenti su modelli come Mazda3, CX-30 e CX-60.

Partendo proprio dall'E-Skyactiv X di Mazda3 e CX-30 parliamo di un propulsore Mild Hybrid che combina una componente elettrica, utile per riciclare l'energia dispersa in frenata e convertirla in energia utile ad alimentare l'impianto audio e altre dotazioni tecnologiche risparmiando carburante, ad un motore a benzina a ciclo diesel. Una tecnologia esclusiva di Mazda che alzando il rapporto di compressione e sfruttando un innesco ibrido abbina i vantaggi di un motore diesel ad accensione per compressione, con quelli di un classico benzina ad accensione comandata. Il risultato è un motore pronto lungo tutto la scala di giri ma comunque in grado di consumare meno carburante e ridurre le emissioni fino al 30% rispetto ad un motore a benzina classico.

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Ancora differente il funzionamento della tecnologia E-Skyactiv PHEV della nuova ammiraglia CX-60, che è caratterizzato dalla presenza di un motore termico a benzina da 2.5 litri a iniezione diretta e di un motore elettrico in grado di erogare fino a 129 kW di potenza. Quest'ultimo alimentato da una batteria da 17,8 kWh in grado di garantire fino a 65 km di autonomia in elettrico. Grazie ad una aspirazione tarata per migliorare la coppia ai medio-bassi regimi il propulsore E-Skyactiv PHEV di CX-60 è in grado di erogare una potenza totale di 327 CV e 500 Nm di coppia, rendendo di fatto questa auto la più potente mai prodotta da Mazda. Tutto questo riuscendo comunque ad ottenere un consumo di carburante combinato nel ciclo WLTP di soli 1,5 l/100 km, con un'emissione di CO² WLTP di soli 33 g/km.

PER CHI MACINA TANTI KM

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C'è poi chi è solito percorrere lunghi tratti di autostrada quotidianamente per cui è fondamentale avere un'auto che offra tanto comfort a bordo e un'esperienza di guida il meno stressante possibile, senza ovviamente dimenticare consumi ridotti e buone prestazioni. La proposta Mazda da questo punto di vista è focalizzata su due modelli: CX-5 e CX-60, in questo caso con motorizzazioni E-Skyactiv D e Skyactiv D.

In tutti e due i casi, come facilmente intuibile dal nome della tecnologia, si tratta di motori termici alimentati a diesel. Nel caso di E-Skyactiv D parliamo però di un motore Mild-Hybrid, nel quale quindi il motore termico è affiancato da una componente elettrica M Hybrid Boost a 48V. Il propulsore termico è un 3.3l a sei cilindri disponibile in due varianti, che si distinguono per potenza erogata e per tipologia di trazione. Da un lato abbiamo un 200 CV a trazione anteriore, ideale per lunghe distanze e con consumi molto ridotti: parliamo di 5,0l /100Km, ottimo per un auto delle dimensioni e del peso di CX-60. Dall'altro troviamo invece la versione da 249 CV con trazione integrale, con consumi ovviamente superiori, seppur di poco (5,2-5,3l / 100km), ma prestazioni nettamente migliori, parola di chi ha provato entrambe, una dietro l'altra.

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Ad affiancare questa proposta abbiamo poi il diesel Skyactiv D di ultima generazione che equipaggia CX-5. Anch'esso disponibile in due configurazioni, parliamo di un 2.2 litri che può erogare 150 o 184 cavalli. Una soluzione ideale per chi è solito percorrere lunghe distanze ma non ha bisogno di un auto delle dimensioni di CX.60. Questo motore diesel Mazda offre un rapporto di compressione 14,4:1, che rappresenta uno dei rapporti di compressione più bassi nel panorama dei motori diesel. Così facendo si ottiene una fasatura di combustione ottimale, dalla quale risulta un'accensione più omogenea e un rapporto di espansione maggiore rispetto ai diesel a compressione più alta. Il risultato sono emissioni di ossido di azoto e particolato più bassi e un consumo di carburante minore.

PER DIVERTIRSI UN PÒ

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E infine non potevano mancare le soluzioni nate per il piacere di guida puro e quindi pensate anche per divertirsi un pochino al volante. Parliamo ovviamente della piccola ma briosa MX-5, la spider due posti che mi ha fatto sognare qualche tempo fa, che è dotata di un motore con tecnologia Skyactiv G, di cui abbiamo anche una versione sicuramente meno sportiva da 1,5 litri e 75 CV che equipaggia la versione più economica di Mazda 2.

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Ecco, di ben altra pasta sono le due versioni di questo motore dedicate a MX-5. Parliamo infatti di un 1.5 da 132 CV o di un 2.0 da 184 CV. Si parla di propulsori molto leggeri perfetti per contribuire ad amplificare le caratteristiche di guidabilità di una vettura sportiva come è MX-5, alla ricerca quasi spasmodica del famoso feeling Jinba Ittai. Anche qui gli ingegneri giapponesi hanno lavorato per ottenere un rapporto di compressione molto elevato per massimizzare l'energia ottenibile da ogni singola goccia di carburante.

Anche in questo Skyactiv G, nella sua versione più recente, Mazda ha introdotto un piccolo tassello di elettrificazione, ovvero il supercondensatore i-Eloop, che aiuta a recuperare energia durante i rallentamenti per poi utilizzarla per supportare i sistemi di bordo, sollevando così il motore termico dall'onere di dover fornire energia a questi componenti. Tutto a vantaggio di prestazioni e consumi.

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