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Motore rotativo: la ricerca e lo sviluppo condotto da Mazda

Ripercorriamo le principali auto e le tappe del motore rotativo Mazda sul quale la casa automobilistica giapponese continua a puntare anche nella prospettiva dei veicoli ibridi ed elettrici.

motore rotativo: la ricerca e lo sviluppo condotto da mazda

Photo by mazda.it

Il futuro delle auto per Mazda passa anche e soprattutto dall’innovazione del suo celebre motore rotativo Wankel. Un moto la cui tecnologia ha segnato la storia della casa automobilistica giapponese e che potrebbe rappresentare anche il futuro del marchio. Mazda, infatti, ha evidenziato le potenzialità del motore rotativo come possibile generatore dei veicoli elettrificati. Le soluzioni sono già presenti (come la Mazda MX-30 R-EV che proprio grazie a un motore rotativo da 0.8 litri amplia l’autonomia da 85 km a 600 km) ma ora Mazda ha deciso di investire su un nuovo team.

È entrato in funzione il 1 febbraio 2024 il nuovo team di ingegneri Mazda guidati dal Chief Technology Officer del Gruppo, Ichiro Hirose, che avrà l’obiettivo di raggiungere significativi traguardi nel campo dei motori rotativi. Tra i punti di forza del motore rotativo ci sono le sue dimensioni compatte; aspetto che lo rende particolarmente interessante per l’impiego nelle auto ibride.

La storia e il futuro del motore rotativo Mazda

Il primo modello di Mazda con motore rotativo a due dischi risale al 1967 con la Cosmo Sport 110 S. Da lì Mazda ha continuato per molto tempo a investire su questa tecnologia prevedendo la realizzazione della Luce R130 Coupé nel 1969, della RX500 nel 1970, della Parkway nel 1974, della Roadpacer AP nel 1975, della RX-7 nel 1978, della Eunos Cosmo nel 1990 e della RX-8 nel 2003 che prevedeva un motore rotativo a due dischi RENESIS più leggero ed efficiente.

motore rotativo: la ricerca e lo sviluppo condotto da mazda

Mazda MX-30 R-EV Photo by Mazda

Nel 2023 la Mazda MX-30 R-EV ha segnato il ritorno del motore rotativo sulle auto Mazda a conferma di un legame e un fascino mai tramontato. La MX-30 R-EV ha di suo un’autonomia di 85 km grazie alla batteria da 17.8 kWh, ma un particolare serbatoio da 50 litri permette di rifornire il motore rotativo quando la batteria è scarica o in determinate condizioni di guida consentendo di allungare l’autonomia fino a 680 chilometri. Il tutto senza la necessità di fermarsi e ricaricare la batteria della vettura. A differenza da ogni altro PHEV, infatti, il motore rotativo della Mazda MX-30 R-EV con alimentazione elettrica non viene utilizzato per azionare le ruote ma per generare energia utile e ricaricare la batteria offrendo un’esperienza completamente nuova senza incidere sul piacere di guida.

Un ultimo esempio di questo lavoro di sviluppo sul motore rotativo arriva dalla Mazda Iconic Sp, il concept presentato al Japan Mobility Show 2023 e che prevede un gruppo propulsore dotato di due motori rotativi che ha tra le sue particolarità quella di funzionare con l’idrogeno e altri carburanti cosiddetti carbo-neutral.

Mazda continua il suo lavoro di ricerca e sviluppo del motore rotativo anche per le elevate potenzialità che questa tecnologia offre in termini di sostenibilità.

Motore rotativo Mazda: foto e immagini

Ecco una serie di foto di vetture Mazda che montano lo straordinario e promettente motore rotativo.

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