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Maserati, Stellantis prevede 150 uscite incentivate a Modena

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Maserati, Stellantis prevede 150 uscite incentivate a Modena

Sono 150 le uscite incentivate alla Maserati di Modena, annunciate da Stellantis nell’ambito dell’accordo quadro nazionale non sottoscritto dalla Fiom-Cgil “perché è l’ennesimo segnale della dismissione di Stellantis in Italia”. Ai 150 della Maserati, su 600 in organico, se ne aggiungono altri 23 che lavorano fuori dal perimetro Maserati ma dentro il gruppo Stellantis. Più di 130 sono ingegneri e progettisti. La Fiom esprime “profonda preoccupazione per il futuro della Maserati a Modena che sembra sempre più un miraggio, e chiede piani industriali seri che garantiscano sviluppo e occupazione”.

Si tratta di uscite volontarie, ma per i metalmeccanici della Cgil la situazione potrebbe determinare la fine del progetto di ricerca e sviluppo che solo qualche anno fa aveva trovato collocazione nell’Innovation Lab, oltre ad avere ripercussioni negative sulle capacità produttive dello stabilimento e dell’indotto. Maserati conferma però gli investimenti. Per il 2025 è previsto il nuovo modello elettrico. Il dubbio del sindacato è se un solo modello possa saturare la produzione.

Anche i sindacati che hanno firmato l’intesa, Fim, Uilm e Aqcf, sottolineano che “con questo accordo siamo riusciti a far prendere tempo al marchio ma ora chiediamo lo stop alle promesse vaghe. Occorre un piano industriale, occorre una strategia di rilancio”. Sindacati e istituzioni continuano a lavorare per avere un incontro con l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, e “ci aspettiamo il massimo della serietà al tavolo riconvocato per metà aprile al ministero delle imprese e del made in italy”.

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