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Lotus Eletre, la prova su strada dell'Hyper SUV da 605 CV

Tra le strade della Norvegia la prova della versione S, in una pista di decollo la versione R da oltre 900 CV. E' una vera Lotus?

lotus eletre, la prova su strada dell'hyper suv da 605 cv

La rivoluzione Lotus è in atto. Ed è anche parecchio evidente leggendo la scheda tecnica. Sì perché la Eletre è un Hyper Suv di oltre 5 metri, con un peso sulla tara di oltre 2 tonnellate, ma soprattutto, ha trazione elettrica. Già questo basterebbe per far gridare allo scandalo i figli putativi di Colin Chapman.

Tu quoque Hethel? A sentire gli ingegneri della casa inglese, proprio no. Certo, si tratta di una nuova fase, ma la provocazione che ci hanno lanciato prima di mettermi alla guida è palese: questa è una Lotus. Provare per credere. E io non mi sono tirato indietro, visto che sono volato fino a Oslo in questo primo contatto.

Ecco come si comporta su strada…ma non solo.

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Esterni | Interni | Guida | Curiosità | Prezzi

Lotus Eletre: Esterni

Dimenticate il retaggio storico di Hetel, il nuovo corso di Hetel parla chiaro: 5.10 metri di lunghezza, 2.13 di larghezza (specchi inclusi), 1.63 di altezza. Insomma, definirlo Hyper Suv anche per una questione di proporzioni non è sbgliato.

Eppure, proprio per una questione evolutiva dell’ideale del marchio, la Eletre è uno “studio in galleria del vento” che cammina, con linee, superfici e canali studiati appositamente. L’anteriore ne un fulgido esempio, seppur non così significativo. Al netto del cofano che per conformazione, ricorda fulgidamente lo stile Lotus, sono i canali che dalla zona inferiore convogliano al di sopra, o anche alle estremità del paraurti per far confluire in configurazione “out-wash” i flussi all’interno del passaruota.

La Lotus Eletre è il nuovo SUV della casa di Hethel

Non bastasse, ecco che dalla fiancata un’ultriore presa d’aria sembra quasi incanalare l’aria sulla fiancata, quasi scavandone le superfici. E alla stessa maniera, il montante C vede due deflettori imponenti utili a rompere i vortici più lontano e a incanalare l’aria. Lo stesso montante presente un presa d’aria.

Sotto il lunotto, oltre alle luci unite in un unico elemento – a proposito, sono anche interattive, visto che indicano anche l’autonomia della batteria – ecco un vero e proprio spoiler attivo che si alza o meno a seconda della necessità di aumentare il carico verticale.

Cerchi da 22 pollici per l’esemplare in prova, pinze a sei pistoncini, proporzioni imponenti. Questa è la Eletre.

Lotus Eletre: Interni

Tecnicamente, come avevamo visto anche precedentemente, la Lotus Eletre si basa sulla piattaforma EPA che offre un passo di 3,01 metri, utili per stivare il pacco batteria da 112 kWh (su cui ci torneremo sopra), ma anche per offrire spazio a bordo per quattro o cinque, a seconda dell’allestimento.

E di spazio ce n’è davvero tanto come prevedibile, ma più di ogni altro elemento, a colpire è la qualità percepita, in grado di fondere al meglio percezione tecnologica e materiali di alta qualità.

Plancia e pannelli portiere sono realizzati in microfibra, mentre il tessuto dei sedili è il 50% più leggero di quello usato comunemente. Tanti inserti, inoltre, sono in fibra di carbonio riciclata e lavorata una seconda volta.

E poi, gli inserti in carbonio che sottolineano il carattere dell’auto, sono un elemento distintivo davvero apprezzabile. Tecnologicamente, questa Eletre colpisce per due elementi: il sistema infotainment con il “quadro strumenti” da un lato, e i comandi completamente elettroattuati.

Gli interni della Lotus Eletre

Partiamo dal primo visto che il quadro strumenti è della lunghezza di una stringa alta 30 mm in grado di comunicare però tutte le finroamzioni sull’auto. E questo “nastro” idealmente raggiunge anche il lato passeggero dove si possono leggere ulteriori informazioni lato infotainment.

Al centro poi, capeggia il vero e proprio monitor da 15,1 pollici, con schermo Oled, ma soprattutto con una velocità di calcolo sorprendente, grazie alla collaborazione con Qualcomm che ha portato due chip Snapdragon 8155 con 12 GB di RAM e disco fisso da 128 GB con tecnologia Unreal Engine. Il risultato è quello di un sistema che – per impostazione e disposizione degli elementi – ricorda da vicino il sotware di casa Tesla (sul lato sinistro il sistema che ricorda l’Autopilot è davvero impressionante).

Offrendo uno sguardo dietro, le due poltrone posteriori, sono separate da una console centrale sulla quale è installato uno schermo da 9” per visualizzare contenuti multimediali e numerose informazioni di bordo.

Un ultimo paragrafo è necessario per il sistema audio perché lo studio che c’è dietro è davvero di alto livello. L’impianto KEF Premium è dotato di 15 altoparlanti con 1380 watt di potenza o in alternativa – come per il modello in prova – c’è l’impianto da 2160 Watt con 23 altoparlanti e audio 3D. In aggiunta, la possibilità di poter sentire al meglio suoni in Dolby Atmos.

Lotus Eletre: Guida

Dopo tante parole voglio raccontarvi come si comporta Dunque su strada questa Lotus Eletre. E il primo responso è palese: bene, molto bene. Colpisce infatti per la sua sportività. E attenzione, so bene che si tratta di un SUV di 2500 chilogrammi, ma l’impostazione è ben definita. Parto da un dettaglio, la disposizione dei due paddle dietro al volante che si regolano in “upshift” e “downshift”.

In pratica ogni paddle è sdoppiato e permette di gestire sia il quantitativo di rigenerazione che la mappatura. E questo elemento mi ha colpito perché è la cartina di tornasole di come si possa avere sottomano la situazione sotto controllo nelle fasi dinamiche. Dettagli? Forse, ma significativi.

E’ una vettura il cui carattere si plasma in base al software sviluppato in sinergia con ZF e con l’ernorme quantità di centraline presenti che vanno a gestire praticamente ogni elemento della vettura: driving mode, smorzamento degli ammortizzatori, asse posteriore e via dicendo. In pratica, questa Eletre mantiene sempre un suo livello di sportività, ma si plasma, diventa camaleontica a seconda delle necessità.

La posizione di guida della Lotus Eletre

Potenza, aerodinamica attiva, e dinamica divertente

Nel suo complesso però, nonostante la sua mole, gli oltre 600 CV di potenza dei due motori, sono sempre ben gestibili. La trazione è evidente, netta, preponderante ma non prepotente. Ma ciò che più si apprezza, soprattutto in modalità “Sport”, è la sensazione di un’auto “flat”, piatta nel suo comportamento in fase di becheggio e rollio. E’ un mezzo che, per quanto concerne la sua mole, offre un inserimento in curva davvero molto buono, senza inerzie, e con un posteriore che segue la traiettoria con precisione.

Sul posteriore e sull’aerodinamica che tiene ben incollata la vettura all’asfalto c’è anche un ulteriore elemento di aerodinamica attiva, ovvero lo spoiler posteriore che, a seconda della necessità di deportanza o meno richiesta, si alza o si abbassa. Nota curiosa: quando si rallenta per fermarsi, proprio per la natura elettrica dell’auto, si può percepire anche il comando elettroattuato che riporta in posizone lo spoiler.

A seconda dei driving mode, si può cambiare la “natura” dinamica dell’auto

Promozione a pienissimi voti per la risposta del pedale dell’acceleratore e del freno, visto che sembrano diretti discendenti di una sportiva termica soprattutto in termini di sensazioni e carico.

Tutto questo si traduce in un’auto godibile a 360° con una posizione di guida forse sempre un po’ troppo sollevata nonostante la triangolazione regolabile elettricamente.

Veloce, tanto su strada, veloce anche in fase di ricarica, visto che la piattaforma EPA già citata sopra, è un’architettura da 112 kWh a 800 volt e ha una potenza di carica a 22 Kw in corrente alternata ma soprattutto una potenza di carica pari a 350 kW in corrente continua. Tra l’altro, oltre alla potenza di picco, gli ingegneri Lotus ci hanno assicurato come la curva di carica si assesti a 150 kW. Davvero un valore record.

Lotus Eletre: Curiosità

Dopo aver provato la Eletre S, sull’aviosuperficie di Honefoss, vicino Oslo, abbiamo potuto provare anche la versione R. 905 cavalli, 985 Nm di coppia grazie al motore sull’asse posteriore realizzato autonomamente dalla stessa Lotus.

Una prova di slalom con birilli a diverse distanze e con angoli di sterzo più o meno ampi ci ha permesso di confermare le prime sensazioni: l’auto si inserisce davvero molto bene, e in un circuito con un grip del genere, considerando la mappatura Sport e non Track, si è avvertito un po’ più di rollio, comunque “giusto” per i trasferimenti di carico in un destra sinistra.

La prova sull’aviosuperficie vicino Oslo

Una volta inserita la mappatura Track, abbiamo potuto saggiare anche l’accelerazione senza ESC, riuscendo anche a avvertire la cambiata – l’Eletre R ha due rapporti oltre alla Retro – che avviene oltre i 100 km/h. Sulla R però…ci torneremo sopra più avanti.

Lotus Eletre: Prezzi

I tre differenti livelli di allestimento – Eletre, Eletre S, Eletre R – differiscono anche per il prezzo, ovviamente. In Italia la base parte da un prezzo di 98.490 euro, la S da 124.090 euro, mentre la R ha un prezzo di partenza di 154.890 euro.

La garanzia sul pacco batteria, relativa al mantenimento di almeno il 70% della capacità, è pari a 8 anni o 200 mila chilometri

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