La Casa Bianca apre alle istanze della Corea del Sud, ma ora più che mai urgono chiarimenti anche con gli alleati europei
Salvare “capra e cavoli”, come si suol dire, non sarà facile, ma Joe Biden promette di mettercela tutta. Da una parte cercherà di portare l’industria americana in rampa di lancio verso l’auto elettrica; dall’altra non farà orecchie da mercante e ascolterà le richieste di chi, sull’altra sponda dell’Oceano, si dice preoccupato dopo l’approvazione dell’Inflation Reduction Act (IRA).
Requisiti che penalizzano i costruttori stranieri senza impianti in territorio statunitense. Nelle ultime settimane abbiamo registrato le proteste europee e quelle coreane di Hyundai, che sarà “a secco” almeno fino al 2025, quando metterà in piedi il primo stabilimento a stelle e strisce del gruppo.
Aperti al dialogo
Stando però a quanto riferito da un portavoce di Seoul, la Casa Bianca ha inviato una lettera al presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol che ha il sapore di un ramoscello d’ulivo. Tra le righe, si legge che Biden comprende i timori dei partner commerciali e apre alla via del dialogo. La speranza è di trovare un compromesso il prima possibile.
Kia EV6 GT (2022)
I “no” di Europa e Oriente
L’Ue ha schierato Valdis Dombrovskis, mentre Seoul ha fatto sentire la propria voce in varie occasioni. Anche i costruttori europei, riuniti in Acea, hanno denunciato gli States alla WTO. Contemporaneamente, Cina e Giappone provavano a battere i pugni sul tavolo. Ora la palla torna a Biden, che forse, alla luce delle fitte relazioni con l’Europa sul fronte ucraino, potrebbe iniziare anche a lavorare a una soluzione per le Case Ue.
Fonte: Reuters