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Le Mans | Ferrari #50: "Sudato freddo, ma abbiamo gestito bene"

L’anno scorso ci era andata vicina e, per quanto in casa Ferrari chiaramente si avvertisse un grade senso di felicità per la #51, capace di riportare il trofeo più prestigioso a Maranello al ritorno nel WEC nella massima classe nella stagione del Centenario, dall’altra parte l’equipaggio della #50 logicamente aveva le medesime ambizioni. Quanto imparato in quella edizione è stata la base per il trionfo odierno, nato e giunto tra mille difficoltà, soprattutto per l’incognita del meteo.

L’edizione 2024 è infatti stata caratterizzata da un meteo incerto, con una pioggia a tratti molto leggera ma sufficiente per bagnare la pista, ma a tratti anche di breve durata, rendendo il passaggio alla wet un azzardo che non ha pagato, soprattutto nella primissima parte di gara. Proprio per questo era cruciale capire bene il meteo e anticipare quelli che potevano essere i cambi di scenari al momento giusto, data la difficoltà nell’interpretare un cielo estremamente mutevole.

Lo dimostrano i vari cambi gomma durante la gara, sia nel passaggio alle gomme da bagnato che nella scelta della slick, spesso soft per garantire maggior grip su un asfalto magari alle volte ancora umido. Il lungo periodo passato alle spalle della Safety Car in nottata ha poi aggiunto un livello di difficoltà in più, ovvero quello di mantenere la concentrazione in una fase così “attendista” della gara, dove non vi erano davvero indicazioni su come si sarebbero mossi i direttori di gara.

I vincitori della 24H di Le Mans #50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Foto di: Alexander Trienitz

Proprio per questa “volatilità” della corsa tra mille variabili è difficile trovare un momento in cui i piloti hanno compreso che l’edizione 2024 della 24h di Le Mans stava andando nella direzione della Ferrari #50: “Onestamente non credo che ci sia stato un momento particolare della gara dove ci siamo detti ‘abbiamo vinto’. A Le Mans può succedere sempre di tutto, fino all’ultimo. Con le condizioni nell’ultima parte di gara, era veramente molto variabile, ma credo che da inizio gara abbiamo fatto un ottimo lavoro, tutto perfetto”, ha raccontato Antonio Fuoco durante le interviste ai media al termine della gara.

“Abbiamo avuto qualche piccola sfortuna nei pit stop, ma alla fine abbiamo messo tutto il nostro impegno in questa gara, soprattutto dopo l’anno scorso, dove ci era rimasta un po’ qua… Abbiamo lavorato un anno per tornate qui e fare del nostro meglio e alla fine ce l’abbiamo fatta. Le Mans è sempre speciale. Penso che con Miguel [Molina] lo abbiamo capito all’ultima chicane che finalmente ce l’avevamo fatta”, ha aggiunto il pilota italiano, menzionando soprattutto il lavoro svolto nell’ultimo anno per comprendere cosa non avesse funzionato lo scorso anno e come migliorarsi per trovare quei piccoli ultimi aspetti utili a trasformare quel sogno in realtà.

Se da una parte ci sono stati momenti di felicità assoluti, dall’altra ovviamente non sono mancati anche fasi difficili e di tensione, in cui trovare quella calma necessaria per gestire problemi e scelte strategiche che avrebbero potuto avere un impatto importante sul resto della corsa. Uno di questi è quello a circa due ore dalla fine, quando la porta anteriore destra della vettura #50 è rimasta leggermente aperta, quel margine sufficiente per spingere la direzione gara a invocare il rientro ai box per motivi di sicurezza. Non potendo richiudere la porta rimasta aperta, Nielsen è rientrato ai box, ma questo momento di tensione lo si è vissuto su tre differenti livelli: all’interno della macchina, nel garage della Rossa e nel cuore dei tifosi sulle tribune e davanti alla televisione.

Podio: I vincitori della 24H di Le Mans #50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Un momento che anche Fuoco ha vissuto con una certa tensione ai box, anche se ha voluto ringraziare il lavoro svolto dai meccanici ai box che sono stati rapidissimi nel comprendere e risolvere il problema: “Sì [ho sudato freddo], ma penso che non solo io! Però i ragazzi al pit stop sono stati veramente velocissimi, avevamo un po’ di vantaggio rispetto agli avversari. Poi sulla strategia abbiamo fatto un ottimo lavoro questo weekend, soprattutto nell’ultima ora, e questo ci ha permesso di vincere la gara”.

Il feeling con la vettura è stato ottimo sin da domenica scorsa, giornata di test sul circuito francese. Un tema che ha rappresentato le fortune sia di Fuoco che dell’equipaggio della #50: “Ci sentivamo bene con la macchina già da domenica. Abbiamo lavorato in maniera perfetta durante il weekend, focalizzandoci solo sui noi stessi per capire in che direzione andare anche con il meteo mutevole. Questo credo che alla fine abbia pagato, come squadra abbiamo fatto un ottimo lavoro”, ha spiegato il pilota calabrese, anche se non vuol dire che non siano mancati alcuni punti da migliorare, come il tipo di sensazioni con la gomma wet, su cui i piloti della #51 hanno avvertito una carenza di aderenza, specie in fase di trazione.

“Durante la notte sì, ho avvertito la carenza di grip, però la pista si stava asciugando, quindi è difficile stare al passo della pista, perché le condizioni cambiano tanto da un giro all’altro, in alcune parti era praticamente da slick e noi eravamo con le wet. Il feeling non era bellissimo, ma abbiamo cercato di sopravvivere fino alla fine. Poi durante l’ultimo stint con le wet con Nicklas [Nielsen] sembrava che tutto funzionasse bene e anche il ritmo non era male”.

È stato proprio Nielsen a portare sotto la bandiera a scacchi e a regolare alla Ferrari la seconda vittoria consecutiva a Le Mans grazie a un ultimo stint perfetto, in cui ha saputo gestire l’energia e il carburante a disposizione passando sul traguardo con il limite sufficiente per non restare a secco. Quello di Nielsen è stato un abile lavoro di squadra, sia da parte del pilota che del team da remoto.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

“Ad essere onesti, è stata una gara molto lunga, soprattutto dopo il problema della porta che mi ha fatto pensare che tutto fosse perduto. Poi, però, ho capito che il ritmo sul bagnato era buono. Quindi sì, è stato un ultimo stint molto lungo, e anche l’ultimo giro è stato molto lungo”, ha spiegato Nielsen.

“Non so nemmeno cosa dire. È fantastico essere qui e vincere finalmente una gara che ho sempre voluto vincere. Vedere la vettura gemella vincere l’anno scorso è stato ovviamente un momento di orgoglio per tutti i partecipanti. E poi penso che per noi vincerla quest’anno sia un risultato ancora più grande. Farlo in successione”.

Sensazioni simili anche da parte della terzo elemento dell’equipaggio vincitore, Miguel Molina, il quale ha voluto menzionare soprattutto l’importanza di alcune scelte strategiche nei momenti giusti, superando anche alcune fasi critiche che avrebbero potuto compromettere il risultato.

“Beh, in realtà in un paio di momenti della gara abbiamo rischiato di rimanere sulle slick e anche per l’ultima chiamata, per passare al bagnato, era il momento giusto. è incredibile. Abbiamo lavorato a lungo per questo risultato e siamo davvero orgogliosi. Oggi è stata la nostra giornata, abbiamo vissuto alcuni momenti di tensione ma siamo riusciti a superarli e alla fine il risultato è arrivato. Sono davvero orgoglioso di tutti coloro che sono coinvolti in questo progetto”, ha raccontato lo spagnolo, terzo iberico a vincere la 24h di Le Mans dopo Marc Gené e Fernando Alonso.

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