Motori

L'auto elettrica del futuro? Software oriented, ma sempre emozionante

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La progettazione del software di una Mercedes

Tre esperti del settore raccontano come evolverà il mondo delle quattro ruote, tra servizi, connettività e guida autonoma

Nell’immaginario collettivo l’automobile è ancora un oggetto vecchio stampo: motore, organi meccanici, carrozzeria. Insomma, un oggetto in cui la componente principale è l’hardware. Ma non è più così. Il software sta avendo sempre più importanza e, soprattutto con l’arrivo delle auto elettriche, diventerà la componente di maggiore valore.

Per capire come stanno cambiando le cose, Reuters ha tenuto una tavola rotonda in cui ha invitato a parlare tre esperti del settore: Nico Kersten, ceo di Mercedes Pay (la divisione dei pagamenti elettronici della Casa della Stella, Plato Pathrose, cto di VinFast, e Mario De Felice, Head of software architecture di Jaguar Land Rover.

Il software, dall’infotainment alla guida autonoma

La discussione è partita da un concetto base: le nuove auto, che per il modo in cui vengono progettate sono definite software define vehicle, sono concepite in modo completamente diverso da quanto accadeva anche solo una manciata di anni fa.

“Il software sta diventando sempre più quella cosa che permette alle Case di differenziarsi dalla concorrenza – ha spiegato Pathrose –. Oltre a questo, consente ai costruttori di generare valore per i propri clienti”. Su questo tema De Felice ha aggiunto: “L’auto non è più un oggetto tradizionale. Le auto sono delle estensioni di ecosistemi digitali connessi. Gli automobilisti sono abituati ad usare un assistente vocale a casa e lo vogliono ritrovare in auto. Lo stesso vale per le app di streaming audio. Deve essere tutto integrato e presente all’interno di un’auto. Le Case ormai l’hanno capito”.

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VinFast VF 6

L’abitacolo di una VinFast VF 6

Gli automobilisti hanno aspettative completamente diverse. Prima c’era la radio e tanto bastava. Ora si vuole Spotify, si vuole avere accesso al proprio abbonamento di streaming come Netflix o Amazon Prime Video. Il processo tecnologico è destinato a evolvere e si estenderà alla guida autonoma. Sara una rivoluzione.

La componente emozionale resta

Certo, non è tutto oro quello che luccica. Perché un’auto software oriented significa anche aggiornamenti over-the-air, connettività, dialogo con un ambiente “esterno”. L’auto del futuro sarà in grado di gestire abbonamenti e pagare per i servizi, ma dovrà essere sicura. Le Case, infatti, stanno investendo tanto anche nella cybersecurity. E stanno collaborando con i big della tecnologia.

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2021 Jaguar I-PACE

Una Jaguar I-PACE si ricarica alla colonnina

Però, e di questo Kersten, di Mercedes, è sicuro, la componente emozionale resterà: “I nostri clienti sono letteralmente circondati dal nostro prodotto. Ci stanno seduti in mezzo. Quindi, non sarà difficile poterli coinvolgere nell’esperienza di guida”. La presenza di servizi digitali, la possibilità di personalizzare tanti aspetti dell’auto, permetterà a ciascuno di sedere alla guida di una vettura in un certo senso sempre più unica.

E poi, pensate a questo: quando non avremo voglia di guidare per raggiungere una destinazione, potremo chiedere all’auto di portarci alla meta mentre noi ci rilassiamo, ci guardiamo un film o ci facciamo addirittura un pisolino. Questo non è in un certo senso emozionante?

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