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Il lavoro ibrido batte lo smart working: quali sono i vantaggi di questa modalità

Tra smart working e ritorno in ufficio vince il lavoro ibrido. Nel 2022 il settimanale The Economist l’aveva indicato come parola dell’anno. Secondo un nuovo sondaggio del Pew Research Center, negli Stati Uniti il 41% di coloro che hanno un lavoro che può essere svolto da remoto lavora alcuni giorni da casa e altri in ufficio. Un dato in aumento rispetto al 35% del 2022. La percentuale di coloro che lavorano solo in smart working, invece, è scesa al 35% a febbraio 2023 dal 43% dell’anno precedente. La quota di coloro che non ricorrono quasi mai al lavoro da remoto è rimasta pressoché invariata passando dal 22% del gennaio 2022 al 24% a febbraio 2023.

I vantaggi del lavoro ibrido per la salute

Secondo i lavoratori che hanno partecipato al sondaggio condotto dal Pew Research Center, il principale vantaggio dello smart working è la possibilità di conciliare lavoro e vita privata. Il principale svantaggio, invece, è l’impossibilità di avere un contatto diretto con i colleghi. La modalità ibrida ha il pregio di tenere insieme i vantaggi del lavoro da remoto senza perdere quella parte di relazioni che si creano in ufficio. Secondo una ricerca condotta da Iwg su oltre 2.000 lavoratori in modalità ibrida i benefici di questo tipo di lavoro sono molteplici, soprattutto sul fronte della salute e del benessere delle persone. Dallo studio emerge che chi lavora in modalità ibrida dedica in media 4,7 ore la settimana all’esercizio fisico, rispetto alle 3,4 precedenti la pandemia. Non essendo più costrette a spostarsi tutti i giorni per andare a lavoro le persone dormono di più: il tempo in più trascorso a letto ogni mattina equivale a 71 ore – o tre giorni – di sonno in più all’anno, spiega la ricerca. Anche le abitudini alimentari migliorano. Il 70% ha dichiarato che lavorare in modalità ibrida consente di preparare una colazione sana ogni giorno, mentre più della metà (54%) ha più tempo da dedicare alla preparazione di pasti nutrienti durante la settimana.

Gli effetti sulla produttività

Secondo una ricerca di Nicholas Bloom, economista della Stanford Graduate School of Business, a beneficiarne è anche la produttività, che nel complesso è aumentata del 3%-4% grazie al lavoro ibrido. Grazie a una maggiore produttività sul lavoro e più tempo libero fuori dal lavoro, due terzi degli intervistati da Iwg (66%) ritengono che la loro salute mentale sia migliore. L’81% dichiara di avere più tempo libero rispetto a prima del 2020 e la maggior parte sostiene di impiegarlo in attività che aumentano il benessere psicofisico.

Le aziende che chiedono di tornare in presenza

Il lavoro ibrido rappresenta un buon compromesso tra la richiesta di maggior flessibilità da parte dei lavoratori e la necessità delle aziende di avere una maggior numero di persone presenti sul luogo di lavoro. Diversi grandi gruppi, infatti, hanno dichiarato di voler far rientrare i dipendenti in ufficio. Amazon e Apple hanno chiesto ai lavoratori di essere presenti almeno tre giorni alla settimana. Disney sta facendo pressione per avere i dipendenti in presenza almeno quattro giorni a settimana. Persino Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, ha recentemente dichiarato che dalle prime analisi sulle prestazioni fatte dall’azienda emergerebbe che gli ingegneri che lavorano in presenza avrebbero ottenuto risultati migliori di coloro che lavorano da remoto. “Questo richiede ulteriori studi”, ha precisato Zuckerberg, “ma la nostra ipotesi è che continui a essere più facile costruire la fiducia di persona e che queste relazioni ci aiutino a lavorare in modo più efficace”

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