Ford

Ford Mustang

Novità

Ford Mustang, abbiamo messo alla prova la versione Dark Horse

Il V8 più potente sotto il cofano non è tutto: questa Mustang con il cambio manuale, diverte in maniera pura e selvaggia tra le curve

amazon, android, ford mustang, abbiamo messo alla prova la versione dark horse

Piove a Nizza. Di più, diluvia. Il che potrebbe non essere valutato come un problema quando hai un cavallo di razza da guidare. Di più, 453 CV. E’ la Ford Mustang di ultima generazione certo, ma in più ha quel suffisso che la rende ancora più interessante: Dark Horse. 

60 anni e non sentirli, festeggiati dunque con quest’ultimo modello, un V8 da 5 litri sotto il cofano che potrebbe essere al suo ultimo ballo, o meglio, al suo ultimo rodeo, e una strada, la Route de Napoleon, pronta per essere cavalcata. 

Ford Mustang Dark Horse: vi racconto com’è fatta e come si comporta alla guida.

Clicca per leggere:

Esterni | Interni | Guida | Prezzi

Mustang Dark Horse: esterni

La Mustang è sempre la Mustang. Per quanto possa cambiare esteticamente, evolversi e aggiornarsi, mantiene sempre quei tratti caratteristici e quelle linee nate sessant’anni fa per volere di Lee Iacocca.

Te ne accorgi dalle silhouette presenti sull’effige che celebra la storia del modello certo, ma anche dalle slide che visualizzano gli elementi tipici: il tratto marcato, guardando di profilo la vettura, che scalfisce orizzontalmente la zona del cofano, e la zona del passaruota posteriore cosi marcato e muscoloso, sono tratti tipici. E immortali per chi vuole un’auto così.

Tinte scure, appendici aerodinamiche, linee tipiche: ecco la Ford Mustang Dark Horse

Esteticamente mantiene comunque i suoi capisaldi: cofano massiccio e imponente, il triplo elemento sia per quanto concerne i proiettori a Led anteriori che per le luci posteriori. Certo, una rivisitazione non è mancata, ma il bello di questa Fastback, è che quando la si vede, la si riconosce sempre e comunque.

La Dark Horse poi aggiunge un tocco in più racing. Non a caso questo allestimento tecnico fa da base per il modello racing GT3.

E dunque, ecco delle prese d’aria più marcate nella zona anteriore, una “bocca” più cattiva, una presa d’aria sulla zona del cofano – presente anche sulla GT – e anche uno spoiler, anzi direi proprio un alettone, che fa capolino sul posteriore.

Per la Dark Horse comunque, l’evoluzione non è solo estetica, ma ne parleremo nel capitolo della dinamica di guida.

Ford Mustang Dark Horse: i dettagli che fanno la differenza

Mustang Dark Horse: interni

Guardandola da dentro ci si accorge comunque di un’evoluzione tecnologica. Si perché, al di là dei nuovi rivestimenti (all’apparenza ancora più premium rispetto al modello precedente), la nuova Mustang, infatti, è comunque ben più digitale rispetto al passato, con un quadro strumenti da 12,4” e un display centrale da 13,2” orientato verso il guidatore.

Nello specifico, lo schermo dietro al volante è stato sviluppato utilizzando il motore grafico Unreal Engine 3D, lo stesso impiegato nei videogiochi moderni, e può essere configurato in modo personalizzato, fino a ridurre al minimo le icone e le distrazioni.

Il display dell’infotainment Sync 4, invece, è stato arricchito nella grafica e nelle funzioni e si può aggiornare in modo continuo con gli update forniti dal servizio Ford Power-Up (presente anche nell’elettrica Mustang Mach-E).

Inoltre, Ford ha ridotto la complessità della plancia rimuovendo i comandi fisici della radio e del climatizzatore. A completare il quadro tecnologico ci pensano l’impianto hi-fi B&O e la compatibilità wireless con Apple CarPlay e Android Auto e Amazon Alexa.

Certo, se si parla di Dark Horse, le tinte sono prettamente scure, e in più, quel tag che fa capolino sulla plancia, a altezza passeggero, la rende più “esclusiva”. Niente male davvero. Così come niente male è il pomello del cambio rotondo in titanio. Mi sarei aspettato un volante più caratterizzante forse, ma tant’è: impugnatura corretta e corona grande sono già un buon biglietto da visita.

C’è poi da considerare anche l’ingresso a bordo, non troppo sacrificato per chi vuol sedersi dietro. Certo, lo spazio per la testa – quello si – è ben sacrificato. Sufficiente invece quello per piedi e ginocchia. Probabilmente questa Mustang predilige una vita a bordo in due, e magari anche con i bagagli visto che comunque offre 381 litri piuttosto ordinati. 

Ford Mustang Dark Horse: interni in linea con lo stile e il design degli esterni

Mustang Dark Horse: guida

Piove. Piove forte a Nizza. Il che potrebbe anche non essere valutato come un problema. Semmai un’opportunità. Certo, sempre con il sale in testa ovvio, ma quando hai a disposizione un cavallo di ragazza, così selvaggio come un Mustang, il meglio che puoi ottenere è un terreno impervio, probante, capace di mettere alla frusta certi caratteri.

Me ne accorgo subito, nemmeno il tempo di percorrere 10 metri di numero: la Dark Horse che ho a disposizione inizia a pattinare, con il posteriore che serpeggia, o meglio, scalcia recalcitrante, facendomi capire immediatamente che con lei bisogna sempre portare rispetto.

Si è vero, lo ammetto: il Setting del driving mode è impostato su Sport, dunque compressione e estensione delle MagneRide lavorano cercando di mantenere compressione e estensione in modo da offrire prestazioni. Se poi l’asfalto non offre un buon grip, nemmeno le PZero montate possono troppo.

Il 5.0 V8 Coyote della Ford Mustang Dark Horse

Lei però è cosi di natura. Tra le curve – splendide – della Route de Napoleon, non passa momento in cui non voglia mostrare il suo istinto. Anzi, talvolta cerca di disarcionare con derapate non volute, ma figlie di un’erogazione della coppia motrice di 540 Nm davvero rabbiosa e ruvida.

Ecco, ruvida, selvaggia. Probabilmente, senza esagerare, sono questi gli aggettivi che meglio si accostano. Perché i 453 CV di potenza forse non saranno gli oltre 500 della versione americana – in questo lo scarico ci mette del suo – ma è pur vero che la modalità con cui viene erogata, l’intervento molto limitato dell’elettronica, e una guida sportiva determinata anche dal trasferimento dei pesi nelle varie fasi, fanno tutto il resto per far partire in imbardata il posteriore, ben controllato da un differenziale a slittamento limitato tarato per offrire momenti di puro divertimento, pur lasciando sempre quel margine di sicurezza fondamentale certo, ma stavolta leggermente tarpato dall’asfalto umido.

E sottolineo umido, non bagnato, dove probabilmente il grip sarebbe stato migliore.

Trasferimenti di carico dicevo, perché effettivamente, con un motore posizionato all’anteriore, uno schema sospensivo – Multilink davanti – che offre un ingresso in curva veloce, e di conseguenza un peso che – spostandosi sull’anteriore porta anche a uno scarico del posteriore, l’enfasi di un posteriore leggero diventa evidente.

La differenza però tra un qualcosa di “accidentale” e la Mustang, è data proprio dalla volontà dei tecnici di casa Ford di aver voluto offrire questo tipo di regolazioni. Perché, nonostante il cambio di driving mode, l’animo rimaneva tale. Con le dovute proporzioni certi, ma comunque con un retrogusto sempre coerente.

Il 5 litri V8 della Mustang Dark Horse eroga 453 CV e tira fino a 7500 giri/min

Ma tutto questo avviene – ed è qui verosimilmente il trucco – grazie alla buonissima connessione con pedale dell’acceleratore e del freno. Sono loro che – offrendo le risposte coerenti che ci si aspetta – permettono di vivere una sensazione di controllo corretta, soprattutto nella gestione di momenti più “critici”. E questo, nonostante un carico non eccessivo, è anche legato al comando volante. Uno sterzo abbastanza diretto ma con una corona ampia che offre quindi un’impugnatura conseguente. Per qualcuno poteva sembrare forse un po’ troppo demoltiplicato. Io l’ho trovato corretto.

La Mustang d’altro canto, con questa configurazione, è un’auto che vuole far divertire, che deve essere ammaestrata, tenuta salda che deve offrire una chiara gestione dei gradi volante da dare. Un volante più diretto – probabilmente – va bene per un prodotto che vuole cercare il tempo in pista. Lei, nonostante sia la base per la vettura da corsa, non cerca questo.

A maggior ragione, considerando anche il cambio, il manuale a sei rapporti che, per quanto veloce negli innesti, non sarà mai “prestazionale” come un sequenziale di oggi per la guida in tracciato. Ma, lasciatemelo dire, è davvero un piacere snocciolare marce affondando il piede sul pedale della frizione.

La dinamica di guida passa anche per telaio e sospensioni, di serie Magneride

E, tra l’altro, permette anche di avere una vita quotidiana nemmeno cosi complicata. Si perché questa Mustang in fin dei conti, non è stata impacciata nemmeno nel traffico, inzuppato, di Nizza. Ecco, solo in quel frangente, quell’acquazzone l’ho valutato come un problema. Pazienza.

Mustang Dark Horse: prezzi

La Ford Mustang GT parte da 58.000 euro (3.750 euro in più rispetto al modello uscente), mentre per la Dark Horse sono necessari almeno 70.000 euro. Di serie, le due Mustang sono equipaggiate col cambio manuale a 6 rapporti, ma per 3.000 euro in più si può avere l’automatico a 10 marce. La GT si può avere nelle due carrozzerie Fastback e Convertible (da 62.500 euro), mentre la Dark Horse è solo “chiusa”.

TOP STORIES

Top List in the World