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Fisker, quando l’unione fa la forza

La start-up statunitense apre a collaborazione con fornitori, altre case automobilistiche e aziende tecnologiche

Fisker, quando l’unione fa la forza

Mettere in piedi collaborazioni con altri attori in campo automobilistico per conquistare ogni quota di mercato possibile. Sembra essere questa la strategia che si prepara a mettere in campo Fisker: così come Smart e Polestar, anche la casa statunitense è convinta del fatto che questa sia una delle poche strade percorribili per riuscire a competere con rivali del calibro di Tesla e BYD, che dominano in lungo e in largo il mercato delle auto elettriche.

L’unione fa la forza

“Gli acquirenti non sono più così fedeli ai marchi tradizionali. Questo cambia tutto: se collaboriamo con qualcuno, possiamo scalare più rapidamente la china – ha dichiarato Henrik Fisker, il CEO dell’omonimo costruttore statunitense – Fornitori, case automobilistiche, aziende tecnologiche: stiamo esplorando tutte queste strade per il futuro”.

Fiducia per il SUV Ocean

In questo momento, ad ogni modo, la gamma di modelli elettrici Fisker si sta destreggiando in maniera positiva sul mercato: il numero uno della start-up statunitense ha fatto sapere che ad oggi in essere ci sono oltre 65.000 prenotazioni per il SUV Ocean, e ha confermato l’obiettivo di produzione da 1.400 a 1.700 del modello in questo trimestre. Ricordiamo per altro che all’inizio di maggio Fisker ha tagliato le previsioni di produzione per l’intero anno per il SUV Ocean, ma ha dichiarato solo qualche giorno fa che parte dei problemi che avevano portato l’azienda a prendere questa decisione sono stati risolti.

Fisker Pear, come cambia il concetto di autonomia

Slitta il lancio della Pear

Oltre ad Ocean, Fisker sta portando avanti anche lo sviluppo della Pear, il cui lancio sul mercato è stato rinviato alla prima metà del 2025 per cause legate ad un fornitore delle batterie. “Partirà probabilmente da meno di 28.000 sterline (poco più di 32.000 euro, ndr) e sarà piuttosto radicale. Anzi, sarà talmente radicale che dovremo effettivamente creare alcuni nuovi metodi di produzione – aveva spiegato Henrik Fisker nei giorni scorsi in occasione del summit “Future of the Car” del Financial Times – Oggi vediamo gli acquirenti preoccuparsi di quanto sia grande lo schermo all’interno di un’auto e quanto quest’ultima sia connessa. Molte altre cose a loro non interessano. Per questo motivo offriremo interni essenziali con zero parti in movimento, il che significa che non avremo la tipica consolle centrale che puoi aprire o il tipico vano portaoggetti e tutte le altre cose di questo tipo”. Sappiamo che la nuova Fisker Pear verrà venduta in due differenti versioni, una delle quali con autonomia relativamente ridotta pensata per un certo range di clienti.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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