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Ferrari rosso... Fuoco Bis storico a Le Mans

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Un anno dopo Le Mans è ancora rossa, deliziosamente rossa. Ventun giorni dopo aver conquistato il Gran premio di Monaco, la Ferrari raddoppia nella 24 ore più famosa del mondo conquistata già lo scorso anno, nell’edizione del centenario. Mettere la firma su due delle tre corse più mitiche del calendario nel giro di tre settimane è qualcosa che solo la casa di Maranello può fare. Ripetersi un anno dopo poi è qualcosa di speciale, anche perché quest’anno le hypercar di Maranello non partivano favorite perché il BoP (Balance of Performance) non era stato certo troppo tenero con le 499P a cui è stata tagliata la potenza sopra i 250 orari. Antonello Coletta, il mago di Le Mans, però ci ha insegnato a non lasciare nulla di intentato, a sfruttare al meglio il potenziale a sua disposizione. E questa è la stata la volta della #50 di Fuoco, uno dei migliori amici di Leclerc (tra i primi a complimentarsi), Nielsen, il danese che è cresciuto nel Ferrari Challenge e lo spagnolo Molina con i vincitori dello scorso anno (Giovinazzi, Pier Guidi e Calado) sul terzo gradino del podio. Vincere un anno fa era stato bello, rivincere quest’anno lo è stato ancora di più.

C’è un detto che racconta come sia Le Mans a scegliere il vincitore. E Le Mans ha scelto ancora la Ferrari alla fine di un’edizione che di notte ha visto sei ore di Safety Car. Anche quella di quest’anno è stata una vittoria costruita dalla squadra, con il box che ha diretto a meraviglia Nielsen nell’ora conclusiva quando sotto la pioggia l’energia stava finendo e la Toyota si stava avvicinando. I calcoli dei box hanno detto che si poteva farcela e così è stata, tagliando il traguardo con il 2% di energia (Nielsen comunque ha poi completato ancora un giro godendosi le bandiere che festeggiavano il passaggio del vincitore).

Non è stata una gara senza imprevisti (la terza 499P, quella gialla di Kubica &c, a lungo in testa è stata fermata da un problema elettrico poco oltre la metà gara), colpi di scena o brividi. Come quando a meno di due ore dalla fine Nielsen è stato richiamato ai box perché, dopo la penultima sosta, era rimasta aperta la portiera destra. Quello che avrebbe potuto essere un dettaglio fatale si è rivelato invece il passaporto verso il paradiso. Dai box hanno rifornito ancora e Nielsen è poi riuscito a portare la sua #50 fino alla bandiera a scacchi mentre al box Antonio Fuoco e Miguel Molina soffrivano in un modo indescrivibile. A Le Mans suona ancora l’Inno di Mameli, sventola il tricolore (nella classe LMGT3 purtroppo ritirato Valentino Rossi su Bmw). Per la Ferrari è l’undicesima vittoria della storia, un successo che ora riapre anche le speranze nel Mondiale Wec. È una storia senza fine. Grazie ad Antonello Coletta e al suo primo tifoso, il presidente Elkann a cui va dato atto di averci creduto fin dall’inizio.

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