La Mahindra di Lucas Di Grassi
Oggi, alla vigilia dell’ePrix che apre un campionato con 16 gare, Di Grassi si è sbarazzato prima di Sébastien Buemi (Envision) e poi, in semifinale, di André Lotterer (Avalanche Andretti), che aveva avuto ragione di Sacha Fenestraz nella prima fase e la cui prestazione ha riportato il sorriso ai box di Nissan. Nel giro decisivo, praticamente il più brutto e il più ricco di errori dell’intera fase a eliminazione diretta, ha battuto Jake Dennis (Andretti), che gli ha praticamente consegnato la pole con un paio di manovre sbagliate per le quali si è poi anche scusato con il “muretto”, con meccanici e ingegneri.
Nella semifinale, lo stesso Dennis era stato protagonista di una altalenante scontro sul filo dei centesimi con il connazionale britannico, il debuttante Jake Hughes (Neom McLaren), con il quale si è alternato in testa nelle varie sezioni del giro. Che, non a caso, è stata la tornata più veloce in assoluto: 1:12.595. Nell’ottavo di finale il pilota della Andretti si era sbarazzato di Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), poleman e vincitore dell’ultimo ePrix di Città del Messico, mentre Hughes aveva eliminato un sorprendente Dan Ticktum (Nio 333).
In questa prima qualifica sono praticamente mancate all’appello le quattro macchine del gruppo Stellantis andate così forti a Valencia, ossia le Maserati Tipo Folgore di Maximilian Günther e Edoardo Mortara e le Ds di Jean Eric Vergne (il migliore, undicesimo) e Stoffel Vandoorne. La Porsche ha invece piazzato le proprie quattro auto (è fornitrice della Andretti) fra le prime 9: seconda, quarta, sesta e nona. La Mahindra, al contrario, a parte l’exploit di Di Grassi, ha le altre vetture in fondo alla classifica: le Abt Cupra sono 18^ e 19^ e Oliver Rowland è ultimo. L’ePrix scatta alle 14.