Aston Martin – Valkyrie AMR Pro, a Silverstone con la V12 nata per Le Mans
Come lei, nessuna. Più lunga (il passo è aumentato di ben 38 cm) e più larga delle altre Valkyrie, la AMR Pro è spinta da un V12 aspirato di 6.5 litri in grado di erogare ben 1.000 CV. Questa hypercar ridefinisce il concetto stesso di auto per piloti non professionisti: che sia una Aston Martin lo si riconosce a colpo d’occhio dal musetto, ma niente di lei è paragonabile a qualunque altra vettura disponibile sul mercato. La parola d’ordine è downforce: una ricerca spasmodica di ogni singolo chilo di deportanza che le ha regalato soluzioni estreme, come l’enorme diffusore posteriore o il sistema sospensivo di carbonio, collegato alla piccola monoscocca dell’abitacolo, anch’essa progettata per fendere l’aria nel modo più efficiente possibile. L’Aston Martin Valkyrie ha due posti, ma non ha niente a che vedere con le GT della Casa di Gaydon a cui siamo abituati: pilota e copilota sono “spalla a spalla” e sulla AMR Pro c’è ancora meno spazio per i piedi del passeggero.
Sinfonia a 11.000 giri. A mostrarci di cosa è capace l’Aston Martin Valkyrie AMR Pro sulla pista di Silverstone è stato Nico Hülkenberg, ex pilota di Formula 1 e vincitore della 24 Ore di Le Mans 2015. Indossata la tuta e calati nell’abitacolo – non ci sono sedili, qui ci si siede direttamente sulla monoscocca – è la volta di scendere in pista. La Valkyrie AMR Pro prende il via dai box in relativo silenzio: fino a circa 10 km/h si muove con un motore elettrico a 48V, ma una volta premuto l’acceleratore, non c’è alcun sistema ibrido a supporto (come, invece, avviene sulla versione stradale). Tutto il peso superfluo è stato eliminato e il compito di proiettare pilota e passeggero a velocità sconosciute da chi è mai salito su una Formula 1 è affidato unicamente ai cavalli del dodici cilindri. Realizzato dalla Cosworth, questo 6.5 litri non ha soltanto tantissima potenza a tutti i regimi e una vocalità sconosciuta alle auto moderne, ma allunga fino a una linea rossa monstre di 11.000 giri. Dal computer di bordo, integrato nel display del piccolo volante, si possono scegliere diversi livelli di potenza (da 500 a 1.000 CV) per consentire ai non professionisti di prendere confidenza le prestazioni di cui la Valkyrie è capace.
A tuo agio. Trasmettere che cosa significa provare sulla propria pelle simili accelerazioni laterali e longitudinali è difficile se non quasi impossibile, ma ciò di cui ci si accorge già dopo pochi giri di pista da passeggero è la relativa semplicità con cui la Valkyrie AMR Pro mette a disposizione tutto il suo potenziale, rivelandosi poco nervosa anche con le gomme fuori temperatura. Ultima nota, la manutenzione: la Valkyrie AMR Pro è stata creata per poter essere utilizzata dai proprietari con il supporto di uno o al massimo due meccanici al seguito. Per essere avviata non ha bisogno di computer o apparecchi particolari e l’ispezione di motore e cambio da parte dei tecnici dell’Aston Martin è richiesta ogni 6.000 chilometri. Ma quanto costa tutto questo? Circa 3 milioni di euro, tasse escluse. Tanto, tantissimo, ma non per i 40 che potranno sentirsi piloti di Le Mans.