1000 miglia Green – GFG Kangaroo: una show car da corsa
Siamo sicuri di riuscire a finire la gara?. Ammetto che, fin dall’inizio, riponevo ben poche speranze nella fattibilità dell’impresa, con un’auto pensata per mostrarsi sul palco di un Salone e non per scorrazzare sulle strade di mezza Italia. Al contempo, l’ansia da autonomia non mi spaventava più di tanto: del resto, le colonnine veloci stanno diventando sempre più capillari e ricaricare non è più impresa ardua come qualche tempo fa. Pensa cos’è stato fare la 1000 Miglia Green soltanto quattro anni fa” ricorda Giugiaro, che partecipò già nel 2020 con la Kangaroo (che in quel caso portava il nome di Vision 2030, ndr): “era una caccia alle colonnine. “L’unico problema – continua – è che non sappiamo come si comportano le batterie con potenze di ricarica superiori ai 50 kW. “Fantastico”, penso io. Abituato alle auto di serie, il dubbio non mi aveva nemmeno sfiorato. Non avevo mai guidato un prototipo e, nei cinque giorni di gara, ho scoperto di non essere l’unico desideroso di conoscere meglio la Kangaroo.
Quante domande. Alla mia prima 1000 Miglia, il pubblico ammassato ai bordi delle strade è ciò che mi ha colpito di più. Migliaia di persone ci hanno accolto ed incoraggiato, incuriosite e stupite alla vista della nostra vettura. Scusi, ma che auto è? Posso fare una foto?, e via dicendo. Manifestazioni di stupore e flash delle fotocamere hanno accompagnato ovunque il nostro passaggio, creando un’atmosfera vibrante. E le domande non si fermavano. Ma è elettrica?, chiede una passante. “Sì, signora è elettrica”. In effetti, il sibilo della Kangaroo stona un po’ accanto al rumore dei propulsori delle auto d’epoca in corsa. Comprendi la ragione di tutto questo solo da dentro, e lo assapori con tutti i sensi. L’odore acre della benzina bruciata da motori di almeno 70 anni fa ti resta nel naso per ore; vedere da vicino questi pezzi d’arte in movimento è un onore e rappresenta plasticamente il mito della corsa più bella del mondo.
L’entusiasmo non manca. Per aiutarsi nella navigazione è ancor più utile, dove possibile, dirigersi verso i nugoli di spettatori fermi ai bordi delle strade; potete immaginare l’effetto che fa, in queste situazioni, un oggetto come la Kangaroo, che suscita reazioni talvolta persino sguaiate, e perciò entusiasmanti, da parte dei tanti bambini incontrati negli oltre 1.800 km di gara. Questa è la dimostrazione che l’auto giusta, portata tra la gente, sa ancora emozionare. Non posso immaginare una manifestazione d’amore più pura delle ore trascorse, sotto il sole o la pioggia, in attesa del serpentone fragoroso delle oltre 400 auto della 1000 Miglia. Immagini del genere suonano la sveglia di fronte a certe miopi politiche a cui l’automobile è sottoposta. Noi, con l’auto a batteria, abbiamo voluto interpretare la 1000 Miglia in modo sostenibile; voi, dai bordi delle strade, le avete dato vita.