Nuova Alfa Romeo Giulia e Stelvio più tecnologiche. E le “vecchie”?
Il progetto della Giulia voluto da Sergio Marchionne sin dall’ideazione, riporta in primo piano nel 2016 quegli aspetti di guida che si sono un po’ persi nel tempo con la diffusione della trazione anteriore e integrale, ossia il feeling di guida dato da un’auto perfettamente bilanciata con motore longitudinale e trazione posteriore, uno schema che era scomparso dai radar Alfa Romeo dal 1993, per quando riguarda le auto di serie (Alfa 75). Benché in ritardo sui programmi e criticata per alcune “mancanze” tecniche (infortainment, luci, ecc.) il parere è unanime: la guida è perfetta, e non si parla solo della strapotente Quadrifoglio, ma anche delle versioni base da 150/200 CV.
Ma cos’ha di così particolare nella guida? La prima cosa che piace, senza nemmeno accendere il motore, è la posizione di guida bassa rispetto a terra e al pavimento, in intimo contatto con l’auto, esaltata dal volante verticale, dal sedile non troppo morbido e dalla posizione del cambio e della pedaliera. Quando si è in movimento, l’altro effetto wow è per il volante da 37 cm: alla prima curva si ha immediatamente la percezione di una immediatezza fuori dal comune, tant’è che le prime volte si tende sempre ad esagerare un po’ con l’angolo di sterzo; il “lock to lock” è di 2,1 giri (per avere un confronto una BMW Serie 3 è a 2,3). Il tutto senza affaticare le braccia (poco più di 1,3 kg lo sforzo al volante) e con poche reazioni dal fondo stradale.
È il momento di tirare qualche conclusione: in rapporto ai prezzi scontati che si possono trovare in circolazione, ora che è stato comunicato il restyling ufficiale, l’Alfa Giulia nella serie che esce di scena è a nostro parere un ottimo investimento per chi ama le curve e apprezza la bella guida e ritiene di poter rinunciare a certi equipaggiamenti che verranno introdotti nella versione 2023. Magari, potendo scegliere, chi fa molta strada si indirizzi al diesel 2.2 da 160 CV, che riesce a percorrere realmente 15 km/litro in media. Senza sconfinare nel fantasmagorico mondo della Quadrifoglio, il 2 litri benzina da 200 CV è un ottimo connubio fra consumi reali di 12,5 km/litro (piede leggero, però) e prestazioni.
Abbiamo lasciato un po’ da parte la Stelvio in questa disamina non perché non sia desiderabile, ma perché è chiaro che la sua maggior altezza (8 cm in più dal pavimento, 11 da terra) attutisce molte delle qualità di guida di cui abbiamo parlato, pur restando una delle Suv più gradevoli per viaggiare. E per chi se lo fosse perso, ecco il test di #Masterpilot Emiliano Perucca Orfei che ci racconta tutto della Giulia del 2020.
In collaborazione con Automoto.it