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Tutti i segreti da Formula 1 dell'Aston Martin Valhalla

Dinamica di guida, aerodinamica e materiali dell'Aston Martin Valhalla, la supercar a motore centrale derivata dalla F1 e con 1.012 CV

tutti i segreti da formula 1 dell'aston martin valhalla

Per sfidare sul loro terreno le supercar più famose e veloci del mondo l’Aston Martin ha deciso di sfruttare l’esperienza accumulata in Formula 1 dal team Aston Martin Aramco Cognizant Formula One (AMF1).

Il frutto di questa collaborazione è l’Aston Martin Valhalla, la prima supercar di serie del marchio a motore centrale che sarà prodotta in 999 esemplari a partire dal 2024 e che già entro la fine di quest’anno verrà messo su strada.

“Rivoluzionaria per il marchio e per il segmento di riferimento”

È infatti il reparto di consulenza della squadra F1, l’Aston Martin Performance Technologies (AMPT), a offrire le tecnologie e le metodologie applicate alla Valhalla nel campo della dinamica di guida, dell’aerodinamica e dei materiali.

Aston Martin Valhalla, la vista laterale

Nell’annunciare i primi frutti di questa collaborazione il Global Chief Brand and Commercial Officer di Aston Martin, Marco Mattiacci, ha detto:

“La visione di Aston Martin è quella di costruire una gamma di vetture eccezionali, leader di categoria e focalizzate sul guidatore, che saranno cruciali nell’espansione della nostra linea di prodotti. Per questo motivo, la nostra prima supercar a motore centrale di serie sarà una rivoluzionaria per il marchio e per il segmento di riferimento. Attraverso Aston Martin Performance Technologies, la Valhalla rappresenta la prima collaborazione nello sviluppo di una Aston Martin tra i nostri ingegneri di auto stradali e le capacità ingegneristiche del team Aston Martin Aramco Cognizant Formula One e dimostra le grandi capacità di Aston Martin con il supporto tecnico e l’esperienza della Formula 1.”

Ma vediamo più nel dettaglio come le monoposto più sofisticate aiutano la coupé inglese a raggiungere gli obiettivi fissati.

Dinamica di guida da Formula 1, con un occhio al comfort

Partiamo proprio dalla dinamica di guida, sviluppata in stretta collaborazione con AMPT attraverso un grande lavoro al simulatore, proprio come si fa con le vetture F1. Il 90% delle caratteristiche dinamiche e dell’assetto del veicolo è stato completato al simulatore, mentre la fase finale di sviluppo è stata definita su strada e su pista.

Aston Martin Valhalla, il tre quarti posteriore

La calibrazione delle caratteristiche di guida dell’Aston Martin Valhalla è stata finalizzata dai piloti Lance Stroll e Fernando Alonso che hanno fornito il contributo delle loro competenze e sensibilità al volante.

Anche la posizione di guida è stata studiata da AMPT per offrire un controllo degno di un’auto da corsa, con i talloni sollevati da un doppio pavimento e il sedile in fibra di carbonio che può essere reclinato con un angolo maggiore per avere una seduta più simile a quella dell’auto da corsa AMR23. Il comfort resta comunque quello di un’auto stradale e la linea del tetto rimane bassa.

Aston Martin Valhalla, gli interni

Schiacciata a terra dall’aerodinamica

Unendo l’esperienza in pista e su strada di AMPT e Aston Martin, la nuova Valhalla propone un sottoscocca studiato per generare la maggior parte della deportanza e ridurre al minimo la resistenza aerodinamica, con elementi attivi sia nella parte anteriore che posteriore.

Il risultato è che a 240 km/h l’Aston Martin Valhalla è in grado di generare una deportanza di 600 kg che consente di adattare costantemente la trazione anteriore e posteriore della Valhalla e ottenere il meglio dal telaio.

Aston Martin Valhalla, la vista frontale

Proprio come la vettura da corsa AMR23, la Valhalla sfoggia diverse ali ed elementi aerodinamici come l’ala anteriore nascosta che può essere piatta o inclinata come un DRS, oppure la superficie concava sotto il pavimento che genera deportanza.

Anche l’alettone posteriore è piatto per ottenere la minima resistenza e la massima pulizia delle linee, ma nell’utilizzo in pista viene sollevata in alto per ottimizzare l’aerodinamica e bilanciare la deportanza in tempo reale.

Aston Martin Valhalla, il dettaglio dell’alettone posteriore

 

Allo stesso modo le piccole feritoie laterali davanti alle ruote posteriori servono da mini-diffusori che convogliano l’aria da sotto la Valhalla verso l’esterno e verso l’alto. Il tutto sviluppato con l’aiuto del software CFD della squadra di Formula 1 AMF1e l’aggiunta di uno snorkel sul tetto che alimenta sia l’aspirazione del motore, sia i condotti di raffreddamento per gli intercooler del turbo

Fibra di carbonio al top

La monoscocca in fibra di carbonio dell’Aston Martin Valhalla è disegnata e progettata da AMPT per ottenere il meglio nei campi della rigidità e resistenza agli urti, con una tecnologia sviluppata appositamente per Aston Martin.

Le sezioni superiore e inferiore della struttura sono stampate in fibra di carbonio utilizzando una combinazione di processo RTM (Resin-Transfer-Moulding) e tecnologia autoclave derivata dalla F1. Il risultato è una cella passeggeri unica, estremamente rigida, forte e leggera, che stando alle dichiarazioni della Casa “offre le migliori caratteristiche strutturali dinamiche della categoria e un’eccezionale sicurezza, senza compromettere l’ergonomia di guidatore e passeggeri”.

1.012 CV ibridi

Ricordiamo che l’Aston Martin Valhalla sfrutta in buona parte l’esperienza di elettrificazione accumulata con la Valkyrie, ma con un powertrain tutto nuovo. A spingere la Valhalla ci pensa infatti un motore 4.0 V8 biturbo in posizione centrale accoppiato a tre motori elettrici per una potenza complessiva di 1.012 CV.

Aston Martin Valhalla, il posteriore

I due motori elettrici montati sull’asse anteriore consentono avere la trazione integrale e la massima precisione nel controllo della coppia applicata a ciascuna ruota anteriore. Questo sistema di torque vectoring permette di ottenere una maggiore aderenza in curva, una risposta più precisa dello sterzo e la funzione di retromarcia con un risparmio di peso.

Il terzo motore elettrico è dietro, integrato nella trasmissione 8 marce doppia frizione e offre potenza aggiuntiva alle ruote posteriori, oltre a svolgere la funzione di avviamento/generatore per il motore V8.

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