Ponti di primavera più cari rispetto allo scorso anno
Lo scorso anno circa 17,1 milioni di italiani si sono concessi una vacanza in occasione dei ponti di Primavera, dando vita a un business da complessivi 7,4 miliardi di euro – spiega Assoutenti – Numeri positivi che saranno replicati nel 2024, con milioni di cittadini che si apprestano a trascorrere qualche notte fuori casa tra il 25 aprile e l’1 maggio. A pesare sui ponti saranno tuttavia i rincari che stanno interessando tutto il comparto turistico, e che toccano ogni aspetto delle vacanze: i pacchetti vacanza, ad esempio, hanno registrato nell’ultimo mese un aumento del +8,2% su base annua, ma sensibili rincari riguardano anche gli alberghi che hanno ritoccato le tariffe del +6,9% e gli alloggi in altre strutture (b&b, case vacanza, ecc.) che segnano un +8,4% su anno.
Proibitivo spostarsi in aereo: i voli nazionali aumentano del 19,1% rispetto al 2023, quelli europei del 16,5%, +7,3% i voli internazionali. Non andrà meglio a chi sceglie il treno: i biglietti rincarano dell’8%, mentre autobus e pullman salgono del 4%. Chi si sposterà in auto dovrà fare i conti con gli ultimi rialzi dei carburanti: i prezzi alla pompa di benzina e gasolio continuano a salire senza sosta, al punto che la verde è aumentata del +8,3% da inizio anno, con un pieno che costa circa 7,5 euro in più – denuncia Assoutenti.
“Ma a rincarare sono anche tutti i servizi accessori, dai ristoranti che costano il 3,8% in più rispetto allo scorso anno ai parchi divertimento (+4%), passando per musei e monumenti (+3,7%) – afferma il presidente Gabriele Melluso – I ponti di Primavera costeranno così agli italiani circa il 10,5% in più rispetto allo scorso anno, determinando a parità di consumi una stangata da circa 780 milioni di euro su chi si metterà in viaggio nei prossimi giorni”.