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MotoGP | Motori 850cc, aero ridotta e abbassatori vietati: ufficiali le regole 2027

La stagione 2027 segnerà una nuova era per la MotoGP. Da tempo ormai sapevamo che si sarebbe chiuso l’attuale ciclo regolamentare alla fine del 2026 e le linee base di quello che sarebbero state le nuove regole erano già abbastanza chiare, ma da questa mattina è stato messo tutto nero su bianco dalla FIM e dalla Dorna.

Motori da 850cc

La prima conferma è che al termine della stagione 2026 si chiuderà anche l’era dei motori da 1000cc iniziata nel 2012. Come si ipotizzava da tempo, i nuovi propulsori dovranno essere da 850cc e saranno sempre quattro tempi. Non si potrà tuttavia provare a sperimentare soluzioni estrose, perché il regolamento impone che siano dei quattro cilindri, con una riduzione di 6 millemetri per quanto riguarda l’alesaggio.

Ci sarà una riduzione anche per quanto riguarda le unità a disposizione dei piloti per completare la stagione, che diventeranno 6, ma resteranno 7 nel caso in cui le gare in calendario dovessero essere più di 20 (oggi sono 7 o 8 a seconda del numero dei GP). Resta poi che i costruttori che godono del pacchetto completo delle concessioni potranno utilizzare due unità in più, proprio come oggi.

Si può poi considerare come collegata al propulsore la riduzione a 20 litri della capacità del serbatoio, con la possibilità di utilizzare 11 litri di carburante per la Sprint (oggi sono 22 per la gara lunga e 12 per la Sprint). E’ confermato inoltre che dal 2027 dovranno essere utilizzati carburanti che siano al 100% di origine non fossile per favorire la transizione green verso una serie a zero emissioni.

Vietati gli abbassatori

Un altro degli aspetti che ci si attendeva e che ha trovato conferma è l’abolizione degli abbassatori. Fino a qualche tempo fa si era discusso della possibilità di eliminare solamente quelli anteriori, ma alla fine è stata vietata qualsiasi tipo di soluzione di questo tipo. Anzi, non si potranno più utilizzare neppure i dispositivi holeshot pensati solo per migliorare la partenza.

Ridotta l’aerodinamica e va omologata anche quella posteriore

L’altro aspetto su cui, come previsto, è arrivato un giro di vite è la tanto discussa aerodinamica, secondo molti il motivo per cui i sorpassi sono diventati più complicati. La riduzione delle superfici alari consentite sarà sensibile, con la larghezza della carenatura anteriore che sarà portata da 600 a 550 millimetri. Sarà ridotto poi di 50 millimetri anche lo sbalzo consentito all’ala anteriore rispetto al cupolino anteriore.

Ma c’è un altro aspetto che è molto importante: fino ad oggi, i costruttori potevano lavorare nella parte posteriore della moto senza vincoli di omologazione. Dal 2027 invece anche tutto ciò che viene montato sul codone dovrà essere omologato, con la possibilità di fare un upgrade nel corso del campionato. Tutti questi aspetti sommati tra loro, porteranno anche ad una riduzione del peso minimo delle moto, che scenderà a 153 kg contro i 157 attuali.

Resta il sistema di concessioni

Rimane in vita anche il sistema delle concessioni: trattandosi di un nuovo regolamento, si ripartirà tutti quanti da una stessa base. Questo vuol dire che i costruttori già presenti nel 2026 avranno quelle relative alla fascia B (motori congelati, tre wild card e 190 gomme per i test privati svolti solo con i collaudatori).

Il pacchetto completo di concessioni, per intenderci quello di cui dispongono oggi Honda e Yamaha, quindi con la possibilità di utilizzare i piloti titolari nei test, più motori non congelati e più libertà di sviluppo aerodinamico, sarà riservato invece agli eventuali costruttori che faranno il loro ingresso nel 2027. Proprio come con il sistema attuale, le fasce potranno essere riviste durante la pausa estiva in base ai punti ottenuti nella prima parte del campionato.

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