MotoMercato a trazione Ducati: grandi manovre da Bezzecchi a Morbidelli
Se si è meritato un posto nel team Ducati factory Enea Bastianini con quattro vittorie l’anno scorso in sella alla Desmo by Gresini, non c’è ragione per la quale non debba poter mettere le mani e tutto il resto su una GP23 per la prossima stagione Bezzecchi, che ha vinto due GP “full distance” e una Sprint nella prima metà (anzi meno) del Mondiale in corso. Quella Pramac è la… Prima opzione. Senza peraltro dimenticare che – classifiche alla mano – una Desmosedici puntualmente aggiornata resta una moto vincente e potrebbe facilmente esserlo anche nel 2024, stante il livello della concorrenza giapponese e al netto dei margini di crescita Aprilia, naturalmente.
Ad immolarsi suo malgrado sarebbe in questo caso Johann Zarco, perennemente alla caccia della prima vittoria nella premier class e forse nemmeno compiere la missione entro l’anno sarebbe sufficiente a conservare il posto: vittoria e conferma non sono strettamente legate, se la stretgia Ducati punta altrove. Il trentatreenne pilota di Cannes potrebbe passare alla Honda (non una grande prospettiva, di questi tempi, se punti a rompere il ghiaccio con il podio alto) e nello specifico quella del team LCR Cecchinello che perderà Alex Rins (passato alla Yamaha Monster a posto di Morbidelli) e quindi al fianco dell’apparentemente inamovibile ma anche piuttosto inconsistente Takaaki Nakagami.
D’altra parte, nessuno dei piloti in bilico sembra disposto – almeno in questa fase del mercato, a settembre chissà – a spostare il focus dalla MotoGP alla Superbike, solo per pensare all’alternativa più prossima e logica. Da Morbidelli che ha delle rivincite da prendersi a Zarco che ha (almeno!) una vittoria da prendersi a… Fabio Di Giannantonio.
Già, resta da prendere in considerazione (chiudendo il cerchio aperto con il giovane Marquez) la seconda Ducati in dotazione a Gresini Racing: quella con la quale Di Giannantonio sta portando avanti (dalla scorsa stagione) un apprendistato più che dignitoso ma oggettivamente poco efficace, illuminato da qualche isolato exploit, soprattutto in prova. Il romano quest’anno è salito di livello, avvicinando (e qualche volta centrando) la top ten dell’ordine d’arrivo ma – nonostante i suoi soli venticinque anni – il tempo non è proprio dalla sua parte. Honda Cecchinello potrebbe essere anche per Fabio un’opzione percorribile? Intanto la Desmosedici attualmente contraddistinta dal numero quarantanove fa gola a molti o per meglio dire potrebbe a breve diventare un approdo importante per la… concorrenza, dentro un mercato – ducatista in particolare – da grandi manovre e pronto ad infiammarsi.