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Prova QJ Motor SRK 700

prova qj motor srk 700

Dello sbarco in forze di QJ Motor in Italia abbiamo già parlato in occasione del lancio della gamma Adventure, destinata presumibilmente a raccogliere il maggior numero di preferenze in un parterre di modelli che si spinge fino al non trascurabile numero di 22 proposte nei vari segmenti, compresi scooter e custom. L’offensiva del marchio cinese non va sottovalutata, dato che l’azienda tra l’altro è proprietaria di Benelli e soprattutto parte di un gruppo gigantesco che nell’automotive comprende nomi prestigiosi come Lotus e Volvo. In Italia, va detto per chiarezza, QJ Motor non è presente con una sua filiale ma si appoggia a imprenditori cinesi che distribuiscono sul territorio nazionale, e che sono partiti a quanto pare con un ordine di 5.000 pezzi. Hanno fatto bene i conti? Difficile da dire, anche perché la rete di vendita è stata formata in poche settimane e deve raggiungere obiettivi ambiziosi nei pochi mesi del periodo commercialmente più caldo per le due ruote, primavera ed estate. In autunno tireremo le somme, ma per il momento concentriamo l’attenzione sulla naked di maggior cilindrata tra quelle in gamma, la SRK 700.

prova qj motor srk 700

Prova QJ Motor SRK 700

Poca personalità estetica

Definita dal costruttore cinese “essenziale, compatta e muscolosa”, questa naked sul piano del design non è certo originale: emerge un discreto equilibrio generale ma l’impressione è di averla già vista da qualche parte, forse per la somiglianza con le Kawasaki della serie Z o con altri modelli europei come la Ducati Streetfighter. I contenuti tecnici alla base dell’approccio Qj Motor si basano sulla modularità, utilizzando quanto disponibile per assemblare differenti modelli, con varie combinazioni di telaio, motore e strumentazione in base alla tipologia di moto. A livello mondiale parliamo di oltre 80 modelli disponibili, tanto per dare un’idea della potenza di fuoco dell’azienda cinese.

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Bicilindrico da 73 CV e 67 Nm

Il motore è il bicilindrico in linea di 698 cc montato sulle SRT 700 e SRT 700 X, le rivali dirette della Benelli TRK, qui in versione da 73 CV di potenza massima e 67 Nm di coppia. La distribuzione è a doppio albero a camme in testa con 8 valvole, il raffreddamento a liquido. La SRK 700, anche e soprattutto in virtù del prezzo (6.590 euro franco concessionario), si rivolge a un pubblico che guarda alla sostanza e vuole una moto funzionale, pratica, “facile”. Senza slanci e senza complicazioni.

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Tubi di acciaio e forcellone asimmetrico

La ciclistica prevede una struttura superiore a traliccio in tubi di acciaio, quasi del tutto coperta dalle sovrastrutture in materiale plastico e completata da un’asola a cui anteriormente è fissato il motore bicilindrico; il forcellone con disegno asimmetrico (a “banana”) è invece in alluminio. La forcella a steli rovesciati non è regolabile nemmeno nel precarico, a differenza del monoammortizzatore che permette questa minima personalizzazione d’assetto. L’impianto frenante vede la presenza di pinze radiali anteriori marchiate QJ Motor per la coppia di dischi di 320 mm di diametro, mentre dietro c’è un disco singolo di 240 mm. Le gomme sono di fabbricazione italiana, Pirelli Angel GT con misure 120/70 anteriore e 160/60 posteriore. Sugli altri modelli in gamma compaiono come fornitori Maxxis, CST e Metzeler.

Strumentazione base

Strumentazione e blocchetti elettrici sono basici, in particolare la prima che è incentrata su un pannello LCD da 5″, che non permette nulla se non la visualizzazione delle poche informazioni standard. La QJ Motor SRK 700 non ha alcuna dotazione elettronica, a parte l’ABS obbligatorio: non ci sono mappe motore, né controllo di trazione. Non che su un motore tranquillo come questo bicilindrico in linea ci sia bisogno di chissà quali supporti – e poi senza Ride By Wire le mappe sarebbero comunque molto simili l’una all’altra – ma in ogni caso va segnalato l’approccio decisamente “no frills”.

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Prezzo d’attacco di 6.590 euro

Tre le opzioni di colore, rispettivamente su base nera, blu e rosso scuro come la moto protagonista del test. Ribadiamo il prezzo di 6.590 euro franco concessionario, inferiore a una potenziale concorrente come la Yamaha MT-07 (7.999 euro f.c.). Più vicina la quotazione della Moto Morini Seiemmezzo STR, in vendita a 6.990 euro f.c.

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