- Il settore del noleggio veicoli ha un giro d’affari di 14 miliardi
- Breve termine in salute
- Nuovo boom del noleggio a lungo termine
- Il car sharing si fa….”lungo”
- Il primo trimestre 2024 del noleggio veicoli
- Le dichiarazioni del Presidente ANIASA Alberto Viano
Rapporto ANASIA 2024
Tuttavia l’attesa degli incentivi annunciata dal Governo ha frenato negli ultimi mesi gli ordini e le nuove immatricolazioni, così come, per una vera transizione ecologica del parco circolante, il nostro Paese necessita di una revisione della fiscalità sull’auto, allineandola a quella degli altri Paesi europei. Sono questi i principali dati e spunti emersi dalla presentazione della 23° edizione del Rapporto ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità.
Il settore del noleggio veicoli ha un giro d’affari di 14 miliardi
In un mercato dell’auto in graduale ripresa nel 2023 (+19% vs 2022), ma ancora distante dal pre-pandemia (-20% vs 2019), il settore del noleggio veicoli ha continuato a marciare a velocità elevata, raggiungendo un giro d’affari di 14 miliardi di euro, una flotta di 1,3 milioni di veicoli in circolazione, toccando il record di immatricolazioni (tra auto e veicoli commerciali leggeri), con oltre 525.000 unità, pari a circa il 30% dell’intero mercato italiano e a un valore complessivo di acquisti di 15 miliardi di euro.
Breve termine in salute
Nuovo boom del noleggio a lungo termine
Il noleggio a lungo termine ha proseguito anche nello scorso anno la propria crescita e penetrazione su aziende e privati, superando i 10,6 miliardi di euro di fatturato complessivo (compreso quello da rivendita dell’usato), 1,2 milioni di veicoli in flotta (+8%) e registrando una crescita delle immatricolazioni del 23,6%, per una cifra record di 438.000 auto e veicoli commerciali leggeri, 82.000 dei quali ibridi “veri” (full o plug-in) o elettrici. A fine 2023 i servizi del long term hanno raggiunto 254.000 soggetti: 90.000 aziende, 3.000 PA e 161.000 privati (con e senza P.IVA) che hanno scelto di rinunciare all’acquisto dell’auto.
Il car sharing si fa….”lungo”
Il settore dell’auto condivisa sta vivendo una nuova fase nel nostro Paese. Nel 2023 sono stati effettuati poco meno di 5 milioni di noleggi di vetture in sharing: -10% vs 2022 e quasi la metà dei circa 10 milioni del pre-pandemia. Resta stabile la flotta a 3.500 vetture, mentre cresce il numero di utenti che negli ultimi 6 mesi ha utilizzato questa formula, 300.000 (+4%). A Roma e Milano si concentra l’80% della flotta complessiva. Da rimarcare l’aumento delle durate dei noleggi (passati da 77 a 95 minuti), un trend che proietta l’offerta del comparto verso formule weekend o pluri-giornaliere.
Il primo trimestre 2024 del noleggio veicoli
Le dichiarazioni del Presidente ANIASA Alberto Viano
“Nel nostro Paese sta proseguendo la graduale transizione della mobilità di aziende e privati da un modello ancorato alla proprietà dell’auto a formule basate sull’uso”, ha dichiarato il Presidente ANIASA Alberto Viano. “Auspichiamo che quanto prima siano operativi i nuovi incentivi che vedono anche il noleggio tra i beneficiari al 100% e un potenziale interessante esperimento di noleggio a lungo termine sociale. Novità, queste, che confermano una nuova e più positiva visione del nostro settore anche da parte delle istituzioni”.
“L’accelerazione del ricambio del parco circolante nazionale non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use. Per favorire questa transizione va colta l’opportunità offerta dalla Legge sulla Delega Fiscale e dalla prossima Legge di Bilancio per riequilibrare finalmente la fiscalità sull’auto aziendale: in Italia su un’auto di costo pari a 30.000 € le aziende possono ‘scaricare’ 3.615 €, contro i 25mila della Germania, i 23mila della Spagna e i 18mila di Francia e Regno Unito. Secondo nostre stime, un graduale riequilibrio verso tali valori, almeno sulle nuove vetture elettriche, porterebbe a una significativa diffusione di queste nel parco nazionale (circa 500.000 nuove vetture alla spina in tre anni), oltretutto con un ritorno sull’investimento per l’Erario del 50%. Senza contare i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di sicurezza sulle nostre strade”, ha concluso Viano.