Se c’è un qualcosa che può descrivere al meglio la carriera di Maverick Vinales sono le montagne russe. Nessuno ha mai messo in dubbio il grande talento del pilota dell’Aprilia, che però ha accusato troppo spesso degli alti e bassi. La novità più grande dell’ultimo periodo, dunque, è la costanza con cui lo spagnolo si sta proponendo ai vertici della MotoGP.
La vittoria nella Sprint di Portimao, cui aveva fatto seguito una grande gara, rovinata solo dalla rottura del cambio ad un giro dalla fine, non è rimasta un caso isolato. Ad Austin, Maverick ha vissuto un sabato praticamente perfetto: prima ha firmato la pole position, con tanto di record della pista letteralmente polverizzato, poi ha comandato la Sprint dall’inizio alla fine, con un ritmo insostenibile per tutti gli altri, che hanno chiuso ad oltre due secondi dalla sua RS-GP.
Una volta giunto ai microfoni di Sky Sport MotoGP, Vinales poi ha spiegato che questa evoluzione arriva da lontano, più in particolare dalla parte conclusiva del 2023, quando finalmente ha trovato un set-up base che gli permette di sfruttare al meglio il suo stile di guida in sella alla moto di Noale.
“Il cambiamento è iniziato in Qatar l’anno scorso, quando il mio capo tecnico ed il mio telemetrista hanno trovato il bilanciamento che mi serve per essere veloce con questa moto, sfruttando al massimo il mio stile di guida. Da lì, abbiamo fatto la pole a Valencia, ma poi siamo sempre stati davanti”, ha spiegato Vinales.
Maverick Vinales, Aprilia Racing Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
“Questa costanza ci sta facendo credere ancora di più nel nostro progetto e avevo già detto che con la vittoria nella Sprint di Portimao mi sono tolto un peso dalle spalle. Non è che sono più sereno, ma è ovvio che quanto ti senti la moto più tua è tutto diverso, sei più convinto. Questo è merito del grande lavoro che abbiamo fatto nel box e sono molto felice”, ha aggiunto.
Per la gara lunga di domani c’è un nodo da sciogliere, la scelta della gomma posteriore: “La media è un dubbio, dobbiamo ancora capire. La soft era ancora abbastanza buona alla fine, perché potevo girare in 2’02”, ma 20 giri sono davvero tanti su questa pista, quindi dobbiamo lavorare questa notte per capire quale sia la scelta migliore per domani”.
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