Mentre era in svolgimento il Salone di Pechino, Elon Musk si è recato in Cina. Stando a quanto riporta Automotive News Europe, si è trattata di una visita molto importante. Infatti, Musk avrebbe ottenuto dalla autorità del Paese il via libera all'introduzione della Full self Driving in Cina grazie ad una partnership con Baidu. L'accordo con il colosso cinese di internet dovrebbe permettere a Tesla di poter accedere ai dati di navigazione necessari per poter offrire la FSD all'interno del Paese.
Dunque, grazie a questa intesa, Elon Musk riuscirà a portare la FSD in Cina. Durante la sua visita, il numero uno dell'azienda americana ha incontrato il capo del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale Ren Hongbin, il premier Li Qiang e sembra pure i dirigenti di CATL.
Per il momento non ci sono tempistiche precise per l'introduzione della FSD in Cina. Tesla è stata molto generica al riguardo affermando che non esiste un calendario per la disponibilità di questa funzione sul mercato cinese.
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Tesla China has entered into a partnership with Baidu for approval of autonomous driving in China. pic.twitter.com/wBPpXkC3pZ— Tsla Chan (@Tslachan) April 29, 2024
La sicurezza dei dati è stata tra le ragioni principali per cui il produttore statunitense di veicoli elettrici deve ancora rendere l’FSD disponibile in Cina, il suo secondo mercato più grande a livello globale, nonostante le richieste dei clienti. Dal 2021 le autorità di regolamentazione cinesi hanno richiesto a Tesla di archiviare tutti i dati raccolti dalla sua flotta di vetture all'interno del Paese, impedendo alla società di trasferirli negli Stati Uniti. Musk sta cercando da tempo di ottenere l'approvazione per trasferire i dati raccolti nel Paese all'estero per addestrare gli algoritmi della guida autonoma. Si tratterebbe di un passo molto importante, soprattutto in vista del lancio del Robotaxi di cui ne sapremo molto di più all'inizio di agosto. A quanto pare, Elon Musk sarebbe riuscito a superare alcuni ostacoli normativi fondamentali che impedivano di trasferire i dati di guida all’estero. Ne sapremo certamente di più in futuro.