Morgan Stanley: puntare su case automobilistiche giapponesi, Honda scelta migliore
MS ha alzato il PT di Honda Motor Co (NYSE:HMC) Ltd (TYO:7267) a 2.250 yen da 2.200 yen e ha mantenuto il rating Overweight sul titolo.
Il broker ha affermato che la redditività della casa automobilistica appare più brillante grazie a una più ampia gamma di veicoli ibridi elettrici (HEV) e al miglioramento dell’offerta del settore.
Sebbene i costi complessivi di Honda siano destinati ad aumentare, soprattutto a causa dell’incremento della produzione interna di batterie e software, le prospettive del titolo sono state sostenute da un riacquisto di azioni per 300 miliardi di yen (1,91 dollari).
“I rendimenti per gli azionisti sono ancora la chiave per portare il prezzo delle azioni al di sopra del valore contabile. Honda rimane la nostra Top Pick del settore”, hanno scritto gli analisti di MS in una nota.
MS alza il PT di Toyota, mantenendo una visione in linea sulle case automobilistiche giapponesi
MS ha previsto una crescita stagnante della produzione e delle vendite dell’azienda, che ha accumulato riserve e rafforzato la sua posizione nel settore automobilistico. Lo scandalo sulla sicurezza di Daihatsu e la sospensione della produzione a seguito del terremoto hanno avuto un impatto sulle vendite di Toyota nel trimestre di marzo e il nuovo anno fiscale ha visto una serie di venti contrari alla produzione.
Tuttavia, secondo gli analisti di MS, la casa automobilistica ha un “vantaggio competitivo schiacciante” nel settore degli HEV. Le vendite dei suoi HEV plug-in sono state viste in crescita anche in Cina, che è diventata una zona calda per le vendite di veicoli elettrici e automobili.
MS ha sottolineato i legami di Toyota con Subaru (OTC:FUJHY) e Mazda per migliorare ulteriormente la tecnologia dei motori elettrici.
Per quanto riguarda il settore automobilistico giapponese in generale, MS ha mantenuto una posizione in linea e ha affermato che gli utili dovrebbero tornare a livelli normali dopo un forte anno fiscale 2024, a causa del rallentamento della crescita della top-line, dell’aumento degli incentivi e del costo del lavoro.