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Mobility management – Parola d’ordine: innovazione

mobility management – parola d’ordine: innovazione

Mobility management – Parola d’ordine: innovazione

Chiusura con il botto per la quinta Convention nazionale dei Travel Mobility Manager della Associazione Italiana Aitmm, tenutasi all’Hotel Melià di Milano. Nello spirito del titolo dell’edizione di quest’anno, ovvero Innovation, sul palco per chiudere l’evento è salito il Co-Founder di HyperloopTT e il fondatore e ceo di Hyperloop Italia Bibop Gresta che, sfoderando le arti comunicative dei grandi visionari come Jobs o il suo sodale Musk, ha infiammato la platea con un semplice “ci sono aziende che cercano di prevedere il futuro, noi cerchiamo di realizzarlo”. E per Gresta il futuro dei trasporti si chiama Hyperloop, ovvero la tecnologia di trasporto in capsule pressurizzate spinte fino a 1223 km/h grazie alla propulsione elettromagnetica, annunciata appunto da Musk nel 2013, ma che, ha spiegato Gresta, “ha visto progetti simili già nell’800”. E che, nelle visioni, nei sogni o, semplicemente, nei piani di Gresta, è un progetto che potrebbe partire proprio dall’Italia, come ci ha raccontato a noi di Fleet&Business: “Abbiamo 12 progetti in giro per il mondo, con un centro per test a Tolosa, presso Airbus” spiega il manager italo-americano, che prosegue: “ma potrebbe essere proprio l’Italia vedere attivo il primo Hyperloop al mondo, grazie alla collaborazione iniziata con la Regione Veneto e lo Stato italiano che ci hanno messo 800 milioni per realizzare una pista di certificazione lunga 15 chilometri, lungo la Venezia-Padova. La realizzazione dovrebbe durare 36 mesi e, quindi, avremmo già qualcosa per le olimpiadi. Ma abbiamo avviato anche un progetto per la sperimentazione in Puglia, lungo la Taranto-Brindisi, grazie anche a un investimento delle Fs di 4 milioni di euro. E tutto questo è possibile perché, quando nel dopoguerra venne costruita la rete ferroviaria in Italia, vennero lasciati 20 metri di larghezza nel sedime ferroviario, unico caso in Europa. E noi per realizzare i nostri viadotti ce ne bastano 18”. Per costi risibili, ha sottolineato Gresta, rispetto all’alta velocità: “non c’è nessuna linea ad alta velocità in attivo al mondo. Il Maglev in Cina è energivoro, mentre noi utilizziamo solo il 70% dell’energia che produciamo (con pannelli solari come copertura dei viadotti, freni rigenerativi, etc, ndr). E il costo del suo biglietto copre solo un quarto dei costi affrontati. Noi invece spediamo 4 dollari a persona per 100 chilometri di percorrenza.

Discesa sulla terra. Ma se l’innovazione ha innervato tutta la giornata dedicata alla nuova figura aziendale del mobility manager, con gli interventi dell’assessora alla mobilità del comune di Milano Arianna Censi, dell’assessore alla casa e piano quartieri del comune Pier Francesco Maran e del capo dipartimento del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Mauro Bonaretti si è – giustamente – ridiscesi sulla terra. Con gli esponenti della giunta milanese a difendere le tanto chiacchierate misure prese per limitare il traffico di entrata in città sino alle diesel Euro 5 (Area B). Un intervento con il quale “gli piace vincere facile” perché, è risaputo, nelle flotte aziendale gestite dai mobility/fleet manager presenti si trovano solo auto di ultima generazione – ebbene sì anche tanti diesel – ma tutte Euro 6 minimo. “Non sono serena, ci sono elementi di adattabilità ma non si deve venir meno al principio. C’è la volontà di andare verso questa direzione ma rispetto a qualche anno fa adesso c’è anche un nuovo ruolo per meglio gestire la mobilità urbana, ovvero il vostro” si è così rivolta ai mobility manager in sala la Censi. “Riorganizzare le città per far sì che non si diventi città fantasma come Detroit. E questo Milano lo ha fatto. Lavorando su una scansione del tempo che passa da 2 a 4 momenti del giorno: oltre al giorno e alla notte è importante tener da conto le settimane corte e i fine settimana lunghi. Lavorando naturalmente sull’incoming, in grande crescita in città. Il cambiamento è anche errore, ma l’errore più grande sarebbe quello di riavvolgere il nastro al 2109” ha detto Maran. “Dobbiamo lavorare sull’efficienza del sistema, con minori viaggi: basta trasportare aria” ha affermato Bonaretti, che ha poi aggiunto: “bisogna costruire un sistema di trasporti studiando i flussi grazie ai big data. E spostare il trasporto di persone e merci dalla gomma alla rotaia, anche se so che è difficile per le aziende italiane che, per il 70%, sono ubicate a 5/10 chilometri da un casello autostradale. Infine, naturalmente, è necessario un grande ricambio dei veicoli: per la città certamente con l’elettrico, per il trasporto pesante e marittimo probabilmente con l’idrogeno”.

Nuovi sistemi e il futuro del Bt. Durante la giornata l’innovazione ha fatto spesso rima con il monitoraggio dei dati. Essenziali per i nuovi Piani di spostamento Casa-Lavoro (o Pscl) presentati alle istituzioni dai mobility manager in sala. Che hanno anche assistito alla presentazione da parte del Presidente di Emoby, Roberto Minerdo, di un nuovo strumento per il monitoraggio dei Pscl, ovvero ITerWork, un tool online che in pochi clic permette di stilare un Piano Spostamento Casa Lavoro, dall’analisi al calcolo di KPI fino alla redazione grafica del documento, sempre più importante in questo periodo post-pandemico. La pandemia ha, inoltre, accelerato un altro grande cambiamento ovvero quello die pagamenti elettronici. Come sottolineato da Davide Salmistraro, country manager Italia di Soldo, società specializzata nella semplificazione e nel monitoraggio delle spese aziendali. Ovviamente non poteva mancare una tavola rotonda sul futuro del Business travel e di conseguenza delle Tmc (Travel management company), provate nei due anni della pandemia e che, naturalmente, è cambiato alla radice. Lo ha evidenziato anche l’intervento del direttore della Federazione Turismo Organizzato (Fto) Gabriele Milani: “Non so se il modello di business delle Tmc era sostenibile anche prima del covid. Ma certamente la pandemia ha stravolto tutto il settore che, invece di semplificarsi grazie anche alla tecnologia, è sempre più complesso, con una sempre maggior attenzione alla sicurezza informatica, dei pagamenti, dei dipendenti in viaggio, il tutto da integrare con il tema ambientale e con il nuovo equilibrio lavoro/tempo libero”. “L’obiettivo dell’evento è quello di promuovere lo sviluppo professionale del Travel e Mobility manager, creando uno spazio pensato appositamente per soddisfare le loro esigenze, permettendo di approfondire le tematiche più rilevanti ha affermato il presidente di Aitmm l’associazione italiana travel e mobility manager Paolo Tedesco, che ha animato la giornata insieme alla “signora del business travel”, all’anagrafe Rosemarie Caglia, Ceo di Travel for business e componente del direttivo di Aitmm.

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