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FE | Svelata a Monaco la Gen 3 Evo: sarà in pista nel 2025 e 2026

La Formula E deve ancora concludere un’avvincente Season 10, pronta a regalare emozioni nei restanti nove appuntamenti del campionato 2024, ma dietro le quinte sta già lavorando al futuro, sia su quello immediato che quello a lungo termine.

Infatti, a partire dalla prossima stagione debutterà la Gen 3 Evo, l’evoluzione dell’attuale Gen 3 in pista ormai da inizio 2023. La nuova monoposto, svelata nella splendida cornice di Monte Carlo, scenderà in pista per i prossimi due campionati, ovvero nel 2025 e 2026, prima di lasciare spazio alla grande rivoluzione della Gen 4. L’importanza del progetto Gen3 Evo non deve essere sottovalutata, perché per la Formula E sarà un ponte verso il futuro, soprattutto per alcune novità tecniche già presenti su questa generazione intermedia.

L’accelerazione della vettura è stata notevolmente migliorata, con un tempo da 0 a 100 km/h in 1,82 secondi, ma l’aspetto più importante è che anche le prestazioni generali hanno compiuto un passo in avanti: si stima che a Monaco la generazione intermedia possa essere circa 2 secondi più rapida. Inoltre, il motogeneratore posto sull’asse anteriore sarà sbloccato anche in fase di trazione, non solo in ricarica, per quanto questa possibilità verrà concessa solo in momenti specifici del fine settimana, ovvero in qualifica e durante gli Attack Mode.

Un aspetto importante è che le squadre potranno adattarsi alla Gen 3 Evo aggiornando direttamente i telai esistenti, dato che quest’ultimi non sono stati modificati. Ciò contribuirà a risparmiare sui costi e a ridurre i componenti scartati.

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Formula E Gen 3 EVO

Foto di: FIA Formula E

Look fedele alla Gen 3, ma con alcune novità

Come da tradizione, a livello estetico la vettura è stata rivoluzionata, ma ha mantenuto diversi punti in comune che la versione base della Gen 3. Un processo già seguito in passato per le evoluzioni della Gen 1 e della Gen 2 che, a livello telaistico e di bodywork, mantennero i medesimi concetti se non per delle modifiche al look.

Rispetto all’attuale generazione, le modifiche più rilevanti a livello estetico della Gen 3 Evo riguardano soprattutto l’avantreno della monoposto. L’ala anteriore è infatti stata rivista con tre obiettivi: differenziarla dalla Gen 3, migliorarne la sicurezza e aumentarne l’efficienza.

Quest’area della vettura è stata spesso criticata nel corso dell’ultimo anno e mezzo, in particolare dopo l’incidente che aveva coinvolto la ABT Cupa di Nico Mueller a Portland la scorsa stagione a Portland: in quel caso, dopo un contatto l’ala rimase incastrata sotto gli pneumatici, rendendo la macchina inguidabile fino al duro scontro con le barriere. Altri episodi simili, seppur fortunatamente con conseguenze minori, hanno spinto la FIA assieme a Spark a rivedere parte del progetto.

L’ala anteriore della Gen 2 era considerata molto più robusta, soprattutto perché era anche collegata ai passaruota migliorandone l’affidabilità anche in caso di contatto. La decisione di eliminare i copriruota sulla Gen 3 ha però reso più fragile l’area anteriore, motivo per il quale sulla Gen 3 Evo sono stati riprogettati alcuni elementi, irrobuestendo ad esempio i supporti dell’ala.

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La nuova ala anteriore della Gen 3 EVO: notare l’andamento dell’endplate

Il piano superiore che connette il muso all’endplate ora si aggancia direttamente all’estremità più alta di quest’ultimo. Lo stesso endplate è stato modificato nelle forme: pur mantenendo la classifica inclinazione verso l’interno, è stata rivista la parte superiore, che ora si allarga verso l’esterno per legarsi al profilo che poi lo connette al muso. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare perché, rispetto alla Gen 3, questa forma induce una sorta di effetto outwash spingendo l’aria all’esterno delle gomme anteriori, come una sorta di “schermo” che migliorerà l’efficienza della vettura.

Altra modifica, seppur di minor impatto, è legata alla presenza di un elemento supplementare davanti agli pneumatici posteriori, posto nella parte superiore della fiancata. Questa aggiunta dovrebbe contribuire a gestire con maggior efficacia i flussi e le turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici.

Infine, sono state leggermente riviste anche le pance della monoposto. Tutte queste modifiche hanno anche l’obiettivo di ridurre la resistenza all’avanzamento e migliorarne l’efficienza complessiva, in modo che la gestione dell’energia non sia così critica come già visto durante i primi due anni della Gen 3.

Motogeneratore sbloccato all’anteriore

Un’altra grande novità sarà il motogeneratore sbloccato all’anteriore anche in fase di trazione. La Gen 3 è infatti dotata di due motogeneratori: il primo si trova all’anteriore (250 kW), mentre il secondo sull’asse posteriore (350 kW) e ciò ha consentito di raddoppiare la capacità rigenerativa rispetto alla Gen 2.

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Tuttavia, il motogeneratore all’anteriore era usato solo in fase di rigenerazione dell’energia e non poteva essere usato in fase di trazione. Dopo varie sessioni di test, tra cui quelli con la Gen 3 BETA, la Formula E ha deciso di fare un passo in avanti, sbloccando il motogeneratore posizionato all’avantreno, che sarà quindi anche in grado di trasmettere potenza alle ruote. L’output massimo generato dal motore posto sull’asse anteriore sarà di 50kW, mentre la potenza restante per raggiungere i 350 kW sarà generata dal retrotreno.

Tuttavia, questa novità verrà sfruttata solo in alcune situazioni stabilite dagli organizzatori del mondiale, ovvero durante i duelli in qualifica, all’inizio della gara e nelle fasi di attivazione dell’Attack Mode. Di fatto, quindi, verrà attivato in quei momenti in cui durante la Gen 3 era concesso usare la modalità da 350 kW, con l’aggiunta della partenza. Ciò permetterà anche di raggiungere lo 0-100 km/h in soli 1,82 secondi.

Gomme aggiornate per fornire più grip

Altra novità sarà la modifica degli pneumatici. Sin dall’inizio del ciclo tecnico della Gen 3, i piloti si sono lamentati del fatto che le coperture fornite da Hankook, chiaramente sotto indicazioni della FIA e della Formula E, fossero troppo dure, garantendo poca aderenza.

Come ha spiegato lo stesso Lucas di Grassi in un’intervista rilasciata a Motorsport.com, queste vetture oltre ad avere poco carico aerodinamico dispongono di pneumatici che non permettono di estrarre il massimo dal pacchetto tecnico a disposizione. La carenza di grip, ad esempio, fa sì che lo scivolamento del posteriore aumenti quando viene attivata la modalità 350 kW.

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Pneumatici Hankook: nel 2025 debutterà una nuova specifica che fornirà più grip

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Per questo, assieme alla Gen 3 Evo, Hankook farà debuttare una nuova specifica dei suoi pneumatici all-weather, la quale dovrebbe garantire un incremento di grip stimato attorno al 5-10%. Non si tratta di un dato rivoluzionario, ma sarà comunque un piccolo step in avanti in attesa della Gen 4.

I team potranno aggiornare il Powertrain

Proprio in tema di Powertrain, con la Gen 3 Evo i costruttori potranno finalmente aggiornare le proprie unità anche a livello hardware. Infatti, ogni costruttore ha dovuto omologare il proprio motore all’inizio dell’attuale ciclo della Gen 3, ma senza poter apportare ulteriori cambiamenti durante la Season 9 e la Season 10 a causa del congelamento delle componenti.

Le uniche modifiche concesse erano quelle a livello software, dove ogni singola squadra ha libertà di intervenire entro determinati parametri, in modo da poter rendere più efficace la frenata, il consumo e la fase di rigenerazione dell’energia.

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Tuttavia, con la Gen 3 Evo ai costruttori sarà permesso di intervenire anche sulle componenti hardware e ciò si rivelerà utile soprattutto per quelle squadre che hanno iniziato l’attuale ciclo tecnico in ritardo. Ad esempio, Mahindra ha dovuto compiere una vera e propria corsa contro il tempo per omologare la propria unità prima dell’inizio del mondiale 2023: ciò ha fatto sì che il Powertrain indiano non solo fosse poco efficiente, ma anche sopra il peso minimo, con uno svantaggio stimato attorno al decimo di secondo al giro.

Per quanto sarà possibile intervenire solamente entro certi parametri, ad ogni modo questa possibilità garantirà ai costruttori la chance di migliorare alcuni aspetti critici dei rispettivi Powertrain, i quali rimarranno poi congelati per altre due stagioni fino al debutto della Gen 4.

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