Charles Leclerc con la Ferrari in prima fila in entrambe le gare di Miami, la Sprint ed il Gran Premio
Super Max ha regolato un ottimo Leclerc con meno autorità rispetto al solito. La Ferrari è rimasta sempre in scia della Red Bull numero uno e, dopo la bandiera a scacchi, il campione del mondo, lanciato verso il quarto titolo consecutivo, ha esternato insoddisfazione per il comportamento della sua astronave non perfettamente assettata. Sull’ultimo gradino del podio virtuale, ha chiuso a panino la SF-24 rifinita di blu, l’altro razzo disegnato da Newey che è riuscito a prendersi la posizione su un fantastico Riccardo tornato alla grinta dei tempi migliori. Daniel ha spremuto al meglio la sua Racing Bulls motorizzata Honda che Sainz invece non è riuscito ha scavalcare nonostante i timidi tentativi: «È stata una prestazione scialba, non avevo velocità sul dritto e Ricciardo mi andava via anche in accelerazione».
Dietro lo spagnolo di Maranello, al sesto posto, Oscar Piastri con una McLaren nuova a metà. Chiudono la zona punti Hulkenberg con la Haas e Tsunoda con l’altra monoposto di Faenza. A parte la cocente delusione McLaren, sono naufragate sia la Mercedes che l’Aston Martin restando a secco di punti. La seconda ha come parziale giustificazione l’incidente al via che ha messo fuori dai giochi entrambi gli alfieri. Più preoccupante, invece, lo stato di salute delle Frecce d’Argento che, dopo non essere entrate in Q3 nella Sprint Qualifying, sono addirittura andate a fondo nella garetta evidenziando un passo troppo elevato e poca velocità di punta. Insomma, un disastro. Il sette volte campione del mondo britannico si è preso molte inquadrature dal regista per la lotta senza quartiere che ha ingaggiato con Kevin Magnussen, un pilota veramente molto tosto quando si tratta di fare a ruotate.
Abilissimo con le parole, invece, Toto Wolff, in trincea prima di assestare le sue bordate. Ha bisogno di un pilota e, forse, anche di un ingegnere di spessore visto che i suoi ragazzi, dopo aver vinto tutto, hanno sbagliato completamente la terza Stella in tre anni. Toto non è tagliato del tutto fuori dell’affaire Adrian, anche se lui ha punto direttamente Verstappen ed ora mette sotto i riflettori il promettente italiano Antonelli: «No, non è per Kimi che è stata chiesta una deroga per guidare in F1 da minorenne. Il ragazzo sa quello che deve fare, il suo obiettivo è la F2 e non lo bruceremo. Non dimenticate che fino a poco tempo fa guidava una F4…».