il suv elettrico Free del marchio Voyah con cui il gruppo Dongfeng debutterà in Italia
Meno di due mesi dopo, al Salone del Mobile di Milano, la prima uscita in pubblico con la presentazione dei modelli del marchio Voyah con cui il gruppo Dongfeng debutterà in Italia: il suv elettrico Free e la monovolume Dream e il progetto di un’avveneristica auto a guida autonoma Icozy. Nella stessa occasione Qian Xie, responsabile delle attività europee di Dongfeng, ha rivelato le trattative preliminari con il governo italiano che nelle prossime settimane sarebbe già pronto a offrire a Dongfeng, che punta a produrre 100.000 auto ibride all’anno destinate sia al mercato italiano che a quello allargato dell’Europa, una lista di siti produttivi. Il 17 aprile il ministro Adolfo Urso ha confermato: «Sì, c’è una interlocuzione con diverse case automobilistiche non soltanto asiatiche».
Ad oggi peraltro i motori cinesi già ‘battono’ nelle auto che vengono assemblate in Italia: la stessa Dongfeng insieme a Cmc (Cirelli Motor Company) con sede a Milano e centri produttivi a Bergamo, Alessandria e Verona; Eumc, Eurasia Motor company, che a Palazzolo sull’Oglio (Brescia) monta i motori della cinese Geely sui suoi ‘crossover’; Ia, più nota Dr Automobiles, fondato a Isernia nel 2006 da Massimo Di Risio che costruisce e vende, in Italia, i suv e importa dalla Cina i componenti (ha accordi con Chery, Baic e la stessa Dongfeng). «Siamo in grado di tenere testa ai competitor cinesi, se qualcuno vuole introdurre competitor cinesi sarà responsabile delle decisioni impopolari che dovranno essere prese», ha detto a inizio aprile Carlos Tavares, ad di Stellantis. «Noi combatteremo, ma quando si combatte possono esserci vittime. Non aspettatevi che usciremo vincitori senza cicatrici», ha aggiunto.