Stm, la crisi automotive piega i ricavi
In questo quadro – e nella flessione del comparto auto, a cui Stm fornisce semiconduttori – si inseriscono i negativi conti di bilancio diffusi ieri. Il gruppo guidato da Jean-Marc Chery – che ha da poco incassato la conferma al vertice, attesa nella prossima semmblea dei soci – ha visto dimezzarsi l’utile netto trimestrale (-50,9%) e ha rivisto al ribasso le prospettive annuali in termini di fatturato e margine. In particolare, nei primi tre mesi dell’anno, l’utile netto è sceso a 513 milioni di dollari, sulla scia di un calo delle vendite del 18,4% a 3,5 miliardi di dollari, mentre il margine lordo è sceso di 8 punti percentuali al 41,7%.
ll gruppo ha rivisto al ribasso le sue previsioni annuali: ora punta a un fatturato tra i 14 e i 15 miliardi di dollari, rispetto all’obiettivo iniziale di 15,9-16,9 miliardi di dollari. Male anche i ricavi che sono scesi del 18,4% anno su anno (-19,1% su base trimestrale) a 3,4 miliardi di dollari, contro i 3,6 miliardi stimati dalla società come valore intermedio a fine quarto trimestre. Nel confronto anno su anno, i ricavi della divisione Apms (a cui fanno capo anche le soluzioni smart power per l’automotive) sono calati dell’11,8% a 2,037 miliardi di dollari, mentre nel gruppo Mdrf (di cui fanno parte anche i microcontrollori per l’automotive) i ricavi sono calati del 26,3% a 1,42 miliardi.
Inoltre, verso la fine del trimestre abbiamo iniziato a vedere una riduzione del nostro portafoglio ordini nell’automotive», ha chiarito l’ad Chery spiegando che «l’automotive è entrato in una fase di decelerazione, con una domanda in rallentamento rispetto alle nostre aspettative». Implicito il riferimento all’imminente data fissata in Europa per lo stop alla produzione di motori endotermici (nel 2035), che condiziona i consumatori.
Il mercato guarda comunque con ottimismo ai possibili sviluppi nell’elettrico e alle rassicurazioni dell’ad («i mercati ripartiranno»). Ma Chery chiarisce che se «c’è un crescente appetito dei clienti finali per le vetture elettriche, bisogna affrontare il tema di costi e accessibilità economica. Quindi, tutto l’ecosistema, compresi costruttori di auto e fornitori, deve trovare un modo per migliorare l’accessibilità economica delle vetture elettriche».
ll titolo Stm dopo aver toccato un minimo intraday a quota 36,805 euro, è poi rimbalzato chiudendo a 39,63 euro (+0,98%).