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Mercedes GLB 220d 4Matic: un po’ suv e un po’ fuoristrada – La prova

Mercedes GLB si pone come vera e propria proposta di ingresso nella gamma dei veicoli a ruote alte di Mercedes. Non consideriamo GLA poiché si tratta principalmente di un crossover, ma il veicolo oggetto della nostra prova ha saputo rispolverare un concetto di auto ormai in parte disperso. La forma segue la funzione, pochi fronzoli e massima versatilità, soprattutto in veste 220d e con trazione integrale 4Matic, diventando in tutto e per tutto un fuoristrada a 360 gradi, potendo anche superare modesti ostacoli o fondi scivolosi. Tuttavia, nonostante il listino parta da circa 45 mila euro, attenzione con il configuratore, perché si può arrivare a superare anche 70 mila euro nelle vesti AMG più accessoriate.

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Design e dimensioni

Come anticipato, fin dal debutto nel 2019, GLB si è posta come vettura la cui forma segue di pari passo la funzione. Linee squadrate, ampie superfici vetrate e tanta versatilità a bordo, con spazio per bagagli e passeggeri (a richiesta, fino a sette posti). Sebbene presenti delle forme più che generose, con ben 4,65 m di lunghezza, è sviluppato a partire dalla piattaforma più economica in dote a Mercedes (MFA), utilizzata per i veicoli di bassa gamma – come Classe A, Classe B, GLA, CLA, ecc – e si contraddistingue per una configurazione a motore trasversale e trazione principalmente anteriore. Una scelta volta ad assicurare le dimensioni maggiori disponibili ma con un’architettura più economica.

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A massimizzare il vantaggio cliente ci pensano poi alcune soluzioni come le forme squadrate, volte a garantire il massimo margine di spazio all’interno, oppure i sedili scorrevoli e ribaltabili o, ancora, la possibilità di equipaggiare la vettura con la terza fila di sedili (optional da circa 1.400 euro). Il design è stato poi leggermente rivisto rispetto alla prima edizione, con un restyling di metà carriera che ha introdotto una nuova firma luminosa a led e tecnologia matrix, con fascio intelligente, mentre nel retro debuttano nuovi gruppi ottici, rigorosamente a led e dal design simile a quello dei suv più alti in gamma. Rinnovata anche la gamma di cerchi in lega, fino a 20”. L’esemplare da noi provato vanta anche il pacchetto AMG Line Premium Plus, che assicura le linee più sportive del pacchetto AMG e le migliori finiture interne, trattandosi di un allestimento di punta.

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Interni e tecnologia

L’abitacolo delle ultime creazioni di Mercedes ci risulta ormai più che noto, con un’impostazione di facile intuizione e grande semplicità d’uso. Pur non trattandosi più di un sistema all’ultimo grido, l’MBUX presentato per questa fascia di modelli vanta – in configurazione massima – due display da 10,25” pollici, dall’ottima grafica e leggibilità. Entrambi gli schermi sono configurabili e offrono moltissima personalizzazione, ma di serie è presente la strumentazione da 7” di fronte al conducente. Apple CarPlay e Android Auto sono disponibili anche wireless, così come la connessione dati del sistema. Nuovo anche il volante sportivo dedicato alle versioni AMG Line, con pelle traforata e cuciture a contrasto rosse, che si ritrovano anche sulle sedute in misto pelle e tessuto microfibra Dinamica, con inserti in simil carbonio su plancia e pannello portiera. Molto belli alla vista, con possibilità di regolazione elettronica e riscaldamento, sebbene non risultino altrettanto comodi, soprattutto sui lunghi viaggi.

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Le plastiche rigide risultano ora più solide rispetto al modello uscente, con scricchiolii ridotti e maggior robustezza negli assemblaggi. Tuttavia, non viene abbandonato lo sporchevole piano black sul tunnel centrale, sempre molto soggetto a polvere, graffi e ditate. Cambia però la configurazione del tunnel: il pad a sfioramento lascia spazio ad un piccolo vano porta oggetti e vengono anche ridotti i tasti, con la rotella per la regolazione del volume, il tasto per la selezione delle modalità di guida e quello per l’attivazione delle telecamere. Un peccato rinunciare ad alcuni tasti utili, come la selezione dei brani musicali, il tasto per tornare indietro dal menù e molti altri. Il sistema è semplice da utilizzare ma qualche tasto fisico in più non avrebbe guastato. Da lode poi lo spazio nel posteriore, merito delle forme squadrate sterne, così come la luminosità, assicurata dalle ampie superfici vetrate e dal tetto panoramico e apribile. Da lode anche – e soprattutto – il bagagliaio, che tramite il portellone automatizzato ci introduce ad un veno la cui capacità minima parte da ben 570 litri, fino ad un massimo di 1.800 litri abbattendo la seconda fila di sedili.

Prova su strada

La motorizzazione diesel è indubbiamente quella più adatta ad una vettura di questo tipo, forte dell’immediata coppia disponibile con questo carburante. Dei 2.0 4 cilindri turbo diesel disponibili per questo modello, la versione 220d 4Matic eroga una potenza di 190 CV e 400 Nm di coppia. La trazione integrale sfrutta un pacco lamellare centrale che rimanda coppia al retrotreno al bisogno e il tutto è gestito dal sempre ottimo cambio automatico doppia frizione ad otto rapporti. L’inserimento della trazione integrale rende leggermente meno fluida la marcia rispetto ai modelli a trazione anteriore, avvertendo alle volte un senso di trascinamento. Tuttavia, la piattaforma MFA assicura sempre ottime sensazioni alla guida, con uno sterzo non estremamente diretto e piacevole da impugnare, confortevole e morbido soprattutto a velocità ridotte. L’insonorizzazione dall’esterno non è tra le migliori, ma comunque buona per definirsi premium, così come la gestione delle vibrazioni provenienti dal manto stradale. L’assetto più rigido riservato ai modelli AMG Line riduce notevolmente il rollio ma, abbinato ai cerchi da 19 o 20”, rende più rigida la gestione di buche e asperità stradali.

Apprezzabile poi sempre l’erogazione del motore diesel, pronto ad ogni regime e, grazie ai 190 CV a sua disposizione, assicura sempre tanta spinta e reattività, sia in città ma soprattutto in autostrada e strade extraurbane. La coppia quasi immediata del diesel riesce a gestire agevolmente i circa 1.750 kg in ordine di marcia del modello, anche in salita e a pieno carico. Il cambio è rapido e fluido nelle transizioni, apparendo leggermente ruvido solo a motore freddo.

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Consumi e prezzi

Con modalità Eco e piede gentile, non è impossibile superare anche i 14 km al litro in città (se fosse solo a trazione anteriore riuscirebbe a fare anche meglio) mentre in ambito extraurbano si stabilizza oltre i 17/18 km al litro. In autostrada, a 130 km/h di cruise control adattivo, il consumo è stabile sui 13,5 km al litro. In questo modo, la media complessiva rilevata dopo 650 km di prova, si attesta su 15,3 km al litro.

Il listino di nuova Mercedes GLB appare decisamente vasto e profondo. Oltre sei motorizzazioni tra cui poter scegliere, con benzina mild-hybrid o diesel e ben sette allestimenti. Si parte da una base di 43.949 euro per l’1.4 benzina da 136 CV e allestimento Executive e si può arrivare ai 68.693 euro del nostro esemplare, con motore 2.0 diesel da 190 CV, trazione integrale e allestimento AMG Line Premium Plus, al vertice della gamma.

Considerazioni finali

Pratico e razionale, GLB si pone come scelta ragionata nel mondo dei Suv di casa Mercedes, offrendo tanto spazio ma ad un prezzo più contenuto rispetto ad altri modelli ben più alti in gamma. A trazione anteriore o integrale, diesel o benzina, a cinque o sette posti, assicura sempre tanto comfort e una buona dose di tecnologia. Tra i piccoli difetti si segnala la non particolare ergonomia della poltrona posteriore: scorrevole e reclinabile, è pratica per ragioni di spazio e versatilità, ma non così comoda nel caso di lunghi viaggi. Attenzione poi a non farsi prendere la mano con il configuratore, perché la lunga lista di accessori spesso porta a far lievitare notevolmente il prezzo.

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