Carlos Sainz con la Ferrari a Shanghai in Cina
Lo spagnolo si sente sicuro al volante della SF-24 e cerca di sfruttare il momento estremamente favorevole per gettarlo sul mercato e far salire le proprie quotazione per impossessarsi del bolide migliore. Anche meglio di quello che lui dovrà lasciare all’imperatore Hamilton che, come il terreno è diventato scivoloso, ha scalato la graduatoria dei tempi, mettendosi alla spalle anche il cannibale Verstappen. Il figlio d’arte di Madrid parla volentieri del frullatore che lo ha inghiottito, ma prima rende onore al Cavallino e ai ragazzi (compreso Vasseur…) che lo dovranno supportare per tutta la stagione in corso: «È vero, possono esserci delle buone opportunità, ma in ogni caso mi dispiace immensamente dover lasciare Maranello. Con la squadra lavoriamo benissimo e la vettura è molto migliorata. Ho più feeling e, di conseguenza, più fiducia e i risultati si vedono».
Finito di fare il “pierre”, l’iberico analizza la situazione nel paddock dove è senz’altro lui il pezzo più pregiato in cerca di accasarsi, mentre ci sono un paio di scuderie di vertice che devono assegnare il secondo sedile. La McLaren è al completo ed anche l’Aston Martin ha completato i suoi ranghi con la conferma di Alonso dopo che i riflettori erano stati puntati proprio su Sainz. La situazione è particolarmente fluida, perché bisogna cercare di prevedere cosa accadrà nel 2025 ma, soprattutto, nel 2026 quando cambierà dopo 12 anni il ciclo tecnico delle power unit che saranno molto più elettrificate ed alimentate a e-fuel. E lo scenario si potrebbe ribaltare come accadde nel 2014.
Marko, invece, ha scoperto le carte degli austriaci ammettendo di aver trattato con Carlos: «Per noi non è facile competere con l’offerta che ha ricevuto dall’Audi…». Proprio i tedeschi sono una chance, datori di lavoro di papà Carlos Senior e grandi motoristi in vista del 2026. Questa è la carta con cui il TP di Stoccarda corteggia Verstappen: la Red Bull, per la prima volta, si farà il motore fatto in casa. Sarà capace?