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Mercato italiano – In spolvero le immatricolazioni di giugno: +15%

mercato italiano – in spolvero le immatricolazioni di giugno: +15%

Mercato italiano – In spolvero le immatricolazioni di giugno: +15%

Il mercato italiano dell’auto torna a mostrare tassi di crescita a doppia cifra grazie alla riapertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi e al continuo boom delle auto-immatricolazioni. A giugno, secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, sono state targate 160.046 auto, il 15% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. I risultati dello scorso mese portano il consuntivo semestrale a conteggiare 886.386 registrazioni, per un incremento del 5,3%. Rimangono comunque lontani i livelli pre-Covid: sulla base delle elaborazioni dell’Unrae, il gap è del 17,6%.

Stellantis. A giugno, il gruppo guidato da Carlos Tavares conta 48.290 auto immatricolate, il 10,6% in meno rispetto a un anno fa. Contrastato l’andamento dei vari marchi: -55,2% per Alfa Romeo (1.358 targhe), +84,4 per Citroen (7.689), -37,7% per DS (425), +30% per Fiat (16.918), +4% per Jeep (6.451), -8% per Lancia (4.149), -55,2% per Maserati (213), +4,8% per Opel (4.181) e -9% per Peugeot (6.906).

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le immatricolazioni totali sono 23.912, per un calo dello 0,4%. Audi guadagna il 4,3% (6.813 registrazioni), Cupra il 2,3% (1.671), Lamborghini il 43,9% (59) e Skoda il 6,1% (3.295), mentre Seat perde il 21,7% (998) e Volkswagen il 3% (11.076).

Renault. Il gruppo francese sale del 46,7% grazie a 22.449 targhe mensili, di cui 11.750 per Dacia (+50,6%) e 10.699 per il marchio della Losanga (+42,6%).

Toyota. In crescita anche il gruppo delle Tre ellissi: le 12.100 immatricolazioni implicano un miglioramento del 46,9%. Il marchio Toyota segna un +44% a 11.290 unità, mentre la Lexus balza del 105,1% (810 immatricolazioni).

BMW. Per il costruttore bavarese le registrazioni sono 7.041, il 2% in più rispetto a un anno fa: il marchio BMW targa 6.036 vetture e guadagna il 14,8%, mentre la Mini, con 1.005 immatricolazioni, perde il 39%.

Ford e gruppo Hyundai. L’Ovale blu subisce un calo del 25%, fermandosi a 5.623 registrazioni. Al contrario la Hyundai, con 4.870 targhe, sale del 3,1%, mentre la consociata Kia, con 4.816 immatricolazioni, guadagna il 18%.

Mercedes-Benz. Bene anche il costruttore di Stoccarda con 5.561 targhe e una crescita del 23,6%: la Stella a tre punte sale del 17,4% (4.855 immatricolazioni) e Smart del 93,4% (706).

Le altre asiatiche. Questi i risultati del resto del comparto giapponese: +33,3% per Nissan (4.011), +15,1% per Suzuki (3.601), +12,4% per Mazda (1.303), +68,7% per Honda (803), +128,8% per Mitsubishi (183) e -53,3% per Subaru (135).

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo registra 1.842 vetture, l’1,4% in meno rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 1.065 (-23%), di cui 79 per il marchio del Giaguaro (-69%) e 986 per il brand delle fuoristrada (-12,6%). Crescita a tripla cifra per la Tesla, con un +185,2% (4.993 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un +5,5% (58) e la Porsche un +19,6% (587).

Gli altri brand. Performance negativa per il gruppo DR, con un -10,6% (2.196 targhe). Tra i marchi di origine cinese, MG sale del 18,2% (3.985) e Lynk & Co registra un -90,4% (31). Bene Eurasia Motor Company con 95 registrazioni e un aumento del 23,4%. In classifica anche la Byd, con 138 immatricolazioni (zero l’anno scorso).

La top ten. Non cambia nulla al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 10.610 unità, è sempre prima. La seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (7.650) e la terza dalla Citroën C3 (4.676). Seguono, nell’ordine, la Renault Clio (4.453), la Fiat 500 (4.254), la Lancia Ypsilon (4.149), la Renault Captur (3.546), la Toyota Yaris Cross (3.322) e la Tesla Model 3 (3.282).

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati risultano in crescita del 25,7%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine peggiorare del 15,4% e quella di breve crollare del 45,9%. Positive anche le società, con un +1,7%, mentre prosegue il rimbalzo delle autoimmatricolazioni: +88,2% (+95,4% l’uso privato e +12,8% l’uso noleggio).

Rimbalzano le Bev. Gli incentivi (già esauriti per la parte riservata alla categoria di veicoli tra zero e 20 g/km di emissioni) fanno sentire il loro effetto sulle elettriche: le Bev crescono, infatti, del 118% e vedono la loro penetrazione balzare dal 4,4% all’8,3%. Continua, invece, il momento negativo delle ibride plug-in: -25,9% e quota in contrazione dal 5,4% al 3,5%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 27,2% (+30,5% per le “full”, +26% per le “mild”) e passano dal 34,8% al 38,7% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 6,7%, per una quota in peggioramento dal 28,4% al 26,5%, mentre le diesel perdono il 20,4% e scendono dal 18,5% al 12,8%. Male anche il metano (-33,6% e un peso prossimo ormai allo zero), bene il Gpl (+37,1% e penetrazione in aumento dall’8,4% al 10,1%).

La classifica delle elettriche. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, in cima troviamo la Tesla Model 3 (3.282 targhe), seguita da Tesla Model Y (1.699), Dacia Spring (878), Renault Twingo (753), Jeep Avenger (668), MG4 (587), Fiat 500 (577), Smart Fortwo (575), Volvo EX30 (498) e Audi Q4 e-tron (376).

 

Emissioni. La crescita delle auto a batteria sull’immatricolato totale ferma il trend di aumento delle emissioni. A giugno, la CO2 media è pari a 112,5 g/km, il 5,5% in meno rispetto ai 119,1 di un anno fa. Inoltre, il consuntivo dei primi sei mesi dell’anno mostra un dato in lieve calo da 120 a 119,6 g/km (-0,3%). Lo scorso mese sono state immatricolate 14.467 auto (9% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 4.483 vetture (2,8% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 106.098 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 65,7% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 30.770 auto (19,1% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.965 (1,8%).

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