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La Renault Captur si rifà il trucco e manda in pensione sia il Diesel che l'ibrido plug-in

Due milioni di auto vendute in tutto il mondo dal 2013 a oggi, è questo il curriculum della Renault Captur, ovvero uno dei B-Suv di maggior successo sul mercato, anche italiano. Così, per confermare questi risultati, la crossover compatta francese si aggiorna e cambia faccia, ma senza modificare le misure della carrozzeria. La lunghezza, dunque, rimane di 4,24 metri e la capacità di carico minima del bagagliaio di 484 litri. Il nuovo design è più dinamico, con lo sviluppo orizzontale della calandra che segue il family feeling più aggiornato del marchio francese. Sono cambiati anche i proiettori anteriori, ora full led su tutte le versioni così come il cofano che è più alto e orizzontale. Al posteriore spiccano il guscio dei fari trasparente e il diffusore rivisitato; naturalmente, c’è pure il nuovo logo Renault. All’interno addio alle sellerie in pelle e spazio per i tessuti riciclati, ma anche per sistema multimediale OpenR Link che ora sfrutta touchscreen verticale da 10,4” disponibile su tutte le versioni. L’infotainment si basa su Android Automotive 12, integra i servizi Google ed è compatibile, via cavo o wireless, con Android Auto ed Apple Carplay. A livello estetico ci sono nuove tinte, tra cui quelle bitono con il tetto che può essere nero oppure di due grigi differenti. Tra gli allestimenti debutta la versione esprit Alpine dal look sportivo, mentre la gamma parte da 22.550 euro. Parlando di motorizzazioni, è confermata la full hybrid da 145 cv, che negli ultimi anni è stata scelta in Italia dal 30% dei clienti, è omologata con un consumo medio di 4,6 litri/100 km e costa 29.650 euro. La Captur è disponibile anche in versione bi-fuel, con il 1.0 3 cilindri turbo da 100 CV e naturalmente con la classica alimentazione a benzina che usa lo stesso motore in configurazione da 90 CV. La gamma è completata dalla mild hybrid da 160 CV che abbina il 1.3 4 cilindri turbobenzina al cambio automatico doppia frizione EDC. Rispetto alla generazione precedente ci sono due mancanze nell’offerta, ovvero il propulsore Diesel e il powetrain plug-in hybrid. Evidentemente entrambi non sono stati giudicati competitivi su questo genere di auto.

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