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La mitica Citroën 2CV compie 75 anni: la storia, le curiosità e le foto di tutte le versioni

Parigi, 1948Era il 7 ottobre 1948 quando al Salone di Parigi venne svelata al pubblico un’automobile destinata a rimanere nella storia: per la linea inconfondibile, per le caratteristiche di semplicità e praticità che l’hanno resa un successo strepitoso (2 anni di attesa per averne una negli anni ‘50) e per un non so che di unico che trascende le caratteristiche tecniche e che ha reso la 2CV un’icona.Fermata dalla guerraLa 2CV era nata in realtà più di 10 anni prima, nel 1936, con il nome di progetto TPV (Toute Petite Voiture) e poi messa in un cassetto dagli eventi bellici: al Motor Show di Parigi del 1939 dovevano infatti essere presentati 250 modelli di pre-produzione che però vennero distrutti, tranne quattro, custoditi segretamente presso il Citroën Test Center di La Ferté-Vidame ed utilizzati al termine delle ostilità per far ripartire la produzione.«Senza rompere le uova»La prima versione, entrata in produzione nel luglio del 1949, adottava un motore bicilindrico boxer da 375 cc e soli 9 CV (ma 2 fiscali, da qui il nome), poteva raggiungere una velocità massima di soli 50 km/h ma era capace di trasportare comodamente quattro persone più i bagagli. Una delle caratteristiche peculiari della piccola Citroën e che ne rimarrà uno dei segni distintivi, era quella della grande morbidezza ed escursione delle sospensioni, capaci di far attraversare un campo arato senza rompere un paniere di uova poggiato sul sedile.Auto per il popoloQueste, si dice fossero state le indicazioni di Pierre Jules Boulager, presidente della Casa francese dalla metà degli anni ‘30 e che voleva una vettura economica per tutti coloro che non potevano permettersi modelli più costosi ma che desideravano ed avevano bisogno di un mezzo di trasporto per muoversi. Contadini, maestri di scuola, veterinari: questi sono i primi clienti della 2CV, apprezzata dal pubblico anche grazie alla linea simpatica ed originale disegnata da Flaminio Bertone.Oltre 5 milioni prodotteVera e propria artefice della motorizzazione di massa in terra francese, la 2CV si evolve negli anni aumentando la potenza del piccolo bicilindrico che raggiunge quota 602 cc e con il quale arriva fino al 1990, anno in cui termina la produzione a quota 5.114.969 unità, tra serie speciali come la Spot, bianca e arancio come le sedie da spiaggia dell’epoca, ma anche la Charleston, molto popolare negli anni ‘80 con la sua colorazione nero/giallo, nero/rosso e due tonalità di grigio.La più speciale è la «Sahara»Un’auto che ha avuto anche una versione da lavoro, la furgonetta ed una, rarissima e molto desiderata dai collezionisti, dotata di trazione integrale, ottenuta semplicemente aggiungendo un secondo motore al posto del bagagliaio. Si tratta della 2CV «Sahara», nata dalla richiesta dei dirigenti della compagnia petrolifera Total di avere una vettura con cui muoversi nel deserto algerino e realizzata in soli 694 esemplari.Mito per i giovaniLa 2CV è un’auto entrata nel cuore di molti, per il suo essere simpaticamente alternativa ed anticonformista, protagonista negli anni ‘70 insieme alla cugina Renault 4 come emblema della libertà giovanile ed immortalata anche sulla copertina di uno degli album più famosi di Claudio Baglioni. La sua prima auto, comprata a 18 anni e battezzata Camilla, compagna fedele dei primi anni della carriera del cantautore romano.Un compleanno specialePer festeggiare un compleanno così importante, Citroën ha organizzato vari eventi, dal raduno di 75 esemplari al Conservatoire Citroën di Aulnay-sous-Bois, all’allestimento presso la Maison Citroën di Milano dove una 2 CV nella versione speciale Soleil accoglie i visitatori insieme ad un driver vestito in stile parigino. Sono passati 75 anni ma la«Deuche», questo uno dei suoi tanti soprannnomi, è ancora giovane nello spirito e capace di strappare un sorriso.

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