Citroën ë-C3 – “320 km di autonomia e 135 km/h di velocità massima sono più che sufficienti”
Batterie alternative? Per ora solo più piccole. La nuova C3, infatti, non sarà mossa solo a batteria. Nella quarta generazione, il motore a combustione resiste, con varianti a puramente a benzina ed elettrificate. Ma a prendersi la scena, al momento, è la ë-C3, a maggior ragione dopo che la Casa ha annunciato, entro il 2025, un ampliamento della gamma verso il basso: il lancio di una variante da 200 km di autonomia dal prezzo d’attacco simbolicamente sotto i 20 mila euro (19.990), le cui caratteristiche tecniche vengono per ora taciute. Possiamo aspettarci anche un upgrade, in termini di capacità della batteria? “Non è detto”, risponde Hansen. “Dipenderà dal feedback dei clienti. Per adesso, l’offerta si ferma qui: a 200 e a 320 km di autonomia”. Presumibilmente, questa mossa spetterà alla C3 Aircross, della quale, durante il reveal della C3, sono stati mostrati alcuni teaser, confermando l’offerta di interni a sette posti. E qualcuno si chiede se, con questa evoluzione in verticale della carrozzeria che ha trasformato la C3 in una piccola Suv urbana, non ci sia un rischio di sovrapposizione tra i due modelli: “Sono sicura che l’Aircross vi sorprenderà e non ci sono timori che possa subire la concorrenza della C3”, spiega la dirigente francese. “Dopotutto, non avrebbe senso avere due auto nello stesso segmento che entrano in conflitto”.
“320 km sono abbastanza”. La doppia scelta di accumulatori porterà la C3 elettrica a competere anche con modelli di segmento inferiore: nel mirino della versione da 20 mila euro, che verrà svelata nella seconda metà dell’anno prossimo, ci sono la Dacia Spring e le future rivali che potrebbero giungere dalla Cina: “Un range di 200 km è un’offerta molto specifica, focalizzata sul commuting; la versione da 320 km è un’altra cosa”, sottolinea Hansen. “Sappiamo, dati alla mano, che il 95% dei clienti fa al massimo 80 km al giorno. Allora, perché dovrebbe avere bisogno di più di 300-320 km di autonomia? Oltretutto, trattandosi di un valore abbinato a una ricarica veloce (fino a una potenza massima di 100 kW, ndr), con prestazioni costanti. Riteniamo che la combinazione di un’autonomia ragionevole con la ricarica veloce sia la cosa più efficiente in termini di costi e nei confronti dell’utilizzo, che per un’auto del genere è prevalentemente legato al commuting per 11 mesi all’anno. Con una segmento B sai già di non poter guidare per ore”.
“Sicurezza? Non è una questione di stelle”. Parlando di elettriche economiche, si pone inevitabilmente anche il tema della sicurezza. Soprattutto guardando alle performance nei test Euro NCAP. “Parliamo di Euro NCAP o di sicurezza?”, si chiede Hansen, scindendo il tema generale dall’operato dell’ente fiammingo. E, più in generale, alludendo al fatto che non tutte le dotazioni installate sull’auto facciano realmente la differenza nella guida su strada. “L’unica cosa che oggi aumenta la sicurezza sono i limiti di velocità. I risultati Euro NCAP interessano più al canale BTB che ai clienti. Se chiedi loro quale percentuale degli Adas di un’auto utilizzano, rispondono meno del 50%. E questo ha un costo. E se ciò non ha un impatto sulla sicurezza su strada, si finisce solo col trasferire il costo al cliente finale”. “Ovviamente”, conclude il capo della strategia e prodotto di Citroën, “andiamo a offrire al pubblico un’auto sicura: Stellantis non farebbe mai il contrario. Ma non è una questione di stelle. Il punto è dare ai clienti un’auto che ha il miglior bilanciamento possibile in termini di design, caratteristiche, performance in elettrico e accessibilità”.