Karma

Karma Automobile prova a rinascere con tre modelli elettrici

La Casa presenta tre vetture dalle linee filanti e sportive: si parte nel 2024 con l'ibrida; poi toccherà a due elettriche

karma automobile prova a rinascere con tre modelli elettrici

Lo scorso settembre, il nuovo ceo di Karma Automotive, Marques McCammon, ha annunciato un imminente lancio di prodotti e un nuovo approccio per il marchio. E oggi sappiamo che non stava scherzando.

Questo fine settimana, Karma ha presentato la sua nuovissima coupé sportiva completamente elettrica chiamata Kaveya. Dotata di porte a farfalla e di una potenza di oltre 1.000 cavalli, la Kaveya rappresenta un’importante svolta per il brand. La startup automobilistica ha anche presentato un aggiornamento dell’ibrido Revero e ha annunciato la sua prima berlina elettrica da turismo, la Gysera.

Ma questo cambiamento nel marchio Karma non è avvenuto da un giorno all’altro: è stato il culmine di una serie di eventi che si sono susseguiti negli ultimi dieci anni. Riuscirà questa versione di Karma a fare centro, soprattutto in un momento in cui le cose sono più difficili che mai per le startup di veicoli elettrici?

Un po’ di storia

Prima di parlare di futuro, vale la pena di ricordare come siamo arrivati a questo punto. Karma nasce da Fisker Automotive, una startup di auto di lusso elettrificate guidata dal designer Henrik Fisker (che ora gestisce una sua impresa indipendente, la Fisker Inc.). L’azienda realizza una bella berlina ibrida presentata al mercato come una sorta di concorrente della Tesla Model S.

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Quando Fisker Automotive e il suo fornitore di batterie A123 Systems falliscono, all’inizio del 2010, un conglomerato automobilistico cinese chiamato Wanxiang vede l’opportunità di entrare nel settore dei veicoli elettrici come produttore. Wanxiang acquista le attività delle due aziende per circa 400 milioni di dollari. Da quel momento, la società prende il nome di Karma Automotive, in omaggio alla prima e unica auto prodotta da Fisker, la Karma. A sua volta, la Fisker Karma diventa la Karma Revero e arriva sul mercato.

Proprio mentre la Revero sta lasciando il segno, Karma elimina la Revero GT e introduce la GS-6 per il model year 2021. Meccanicamente e visivamente, le due vetture sono quasi identiche, anche se la GS-6 presenta alcuni nuovi colori e design frontale più minimalista. In totale, grazie a questi due veicoli, le vendite arrivano a circa 1.000 esemplari. Non proprio un risultato eclatante, insomma. Serve qualcosa di più.

Il profondo processo di rinnovamento

Nel 2023, Karma Automotive annuncia pubblicamente di essere pronta a una vera rivoluzione. Via molti dirigenti e tutto in mano all’ingegnere McCammon, che arriva al timone del marchio. McCammon ha piani precisi per l’azienda e il suo obiettivo principale è che Karma diventi un marchio automobilistico di forte impatto. Soprattutto non deve essere confuso con Fisker. “Definiremo un linguaggio stilistico nostro, in modo che la gente non dica: “È Fisker o è qualcun altro?”, spiega McCammon a InsideEVs a settembre.

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Tre esemplari della Karma Revero, vettura presentata nel 2019

Al timone del team di progettazione c’è ora Michelle Christensen, la donna dietro l’estetica tagliente e fluida dell’Acura NSX. Il suo obiettivo è quello di contribuire a infondere un senso di atemporalità a Karma Automotive, creando prodotti belli che invecchieranno con grazia.

“Karma ha un potenziale incredibile – dichiara la Christensen – dobbiamo esprimerlo velocemente lavorando su vari fronti. Creando partnership con aziende tecnologiche e sfruttando collaborazioni per avviare produzioni di nicchia in modo efficiente. Per quanto riguarda lo stile, ci sono voluti 8 mesi per realizzare tre splendide rappresentazioni della nostra nuova identità. Sono auto basse, lunghe e veloci. Non sono futuristiche, ma splendidamente senza tempo”.

La nuova gamma di Karma comprenderà la supercar Kaveya, la berlina Gysera e la Revero, di fatto una versione aggiornata della GS-6.

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La Karma SC2, concept del 2019 dalla quale deriva la Kaveya

Kaveya: porte a farfalla e 1.180 cavalli di potenza

La cosa più simile alla Karma Kaveya è la concept Karma SC2 mostrata al mondo nel 2019. L’auto dovrebbe entrare in produzione entro la fine del 2025, inizialmente con trazione posteriore e 536 CV di potenza. L’auto sarà dotata di una batteria da 120 kWh, per un’autonomia di oltre 400 CV (non molto, visto il generoso accumulatore).

Nel quarto trimestre del 2026, arriverà invece la Kaveya a trazione integrale, vettura con 1.180 CV in grado di scattare da 0 a 100 in meno di 3 secondi.

Gysera e Revero: tra futuro e passato

La Gysera sarà la prima vettura a zero emissioni di Karma. Sarà lanciata nel 2024 e anch’essa sarà dotata di una batteria da 120 kWh. Dovrebbe avere trazione posteriore e 590 CV di potenza: quanto basta per scattare da 0 a 100 in 4″ e qualche decimo. Anche in questo caso l’autonomia dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 km.

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La Karma Gysera: sarà la prima elettrica del brand. Arriva nel 2024

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Il ritorno della Karma Revero, reinterpretazione della berlina ibrida degli esordi

Tra le tre auto mostrate, come detto, c’è anche la Revero, che rende omaggio alle prime auto di Karma. Ibrida, anziché elettrica, può percorrere fino a 100 km in modalità “zero emissioni”. L’auto, rispetto alla GS-6, offre prestazioni migliori e una maggiore efficienza.

Sarà la volta buona?

Con una nuova linea, un design accattivante e motorizzazioni aggiornate, Karma Automotive cerca la consacrazione dopo anni a dir poco complicati. La cerca seguendo un’idea diversa, che non si basa sulle solite forme da SUV (non all’inizio, per lo meno), ma sulla reinterpretazione in chiave sportiva di modelli elettrificati.

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Da una parte potrebbe benissimo diventare un marchio a zero emissioni di riferimento, per quanto di nicchia. Allo stesso tempo, dovrà prima superare gli ostacoli che molte startup devono superare per affacciarsi con credibilità su un panorama internazionale. Ci riuscirà? Stiamo davvero per scoprirlo.

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