Giorgetti, automotive è emblema di come non fare politiche in Ue
“Va chiarito un punto: nessuno mette in discussione la determinazione a raggiungere gli obiettivi in termini di decarbonizzazione e transizione ecologica, ma proprio la serietà degli obiettivi imporrebbe una strategia organica e senza scorciatoie” ha poi aggiunto.
“Va bene la competizione all’interno del mercato europeo ma dobbiamo difenderci dalla competizione di chi arriva fuori dal mercato europeo. Non possiamo essere soltanto noi legati al purismo economico e alla teoria del libero scambio” e ha aggiunto – “credo che gli Usa abbiano già iniziato due anni fa con misure che si sono poi tradotte in una competizione con gli Stati europei – aggiunge – perché tante realtà che avevano valutato di fare insediamenti produttivi in Europa hanno optato per gli Usa grazie al sistema di sussidi che li’ è determinato. Parte una guerra di dazi e protezionismo e questa guerra economica nasconde una competizione di tipo geopolitico. Bisognerà capire se l’Europa, come soggetto, saprà interpretare questa nuova fase storica e dare una dimensione anche di tipo strategico ai pilastri su cui è nata l’Unione europea”.