I requisiti e quello che bisogna sapere per ottenere l'incentivo del 40% per wallbox e colonnine di ricarica per le auto elettriche
È con un tesoretto da 90 milioni di euro che il Governo sta incentivando l’installazione di wallbox e colonnine per la ricarica delle auto elettriche per le imprese e i professionisti. La misura è finanziata con un contributo del 40% a cui, però, si ha diritto solo soddisfacendo determinate condizioni. Questa guida vi aiuta a capire se, e come, potete beneficiare del bonus.
La ripartizione
- 80% del fondo alle imprese per finanziare acquisti inferiori a 375.000 euro;
- 10% del fondo alle imprese per finanziare acquisti uguali o superiori a 375.000 euro;
- 10% del fondo ai professionisti.
I requisiti
Passiamo ora ai requisiti che danno accesso all’incentivo. Dal lato delle aziende sono ben 11 e sono stati indicati sempre dal ministero. Le imprese devono:
- avere sede in Italia;
- essere attive e iscritte al registro delle imprese;
- non essere in situazione di difficoltà, così come definita dal, regolamento di esenzione;
- essere iscritte all’Inps o Inail e avere una posizione contributiva regolare risultante dal documento unico di regolarità contributiva (Durc);
- essere in regola con gli adempimenti fiscali;
- non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente;
- non aver beneficiato di un importo complessivo di aiuti de minimis che, unitamente all’importo delle agevolazioni concesse a valere sul presente decreto, determini il superamento dei massimali previsti dal regolamento de minimis;
- non aver richiesto o ricevuto altri contributi per le stesse spese;
- non aver ricevuto interdizioni;
- non aver ricevuto, rimborsato o depositato in un conto bloccato, aiuti sui quali pende un ordine di recupero;
- essere in regola con la restituzione di somme sottoposte a provvedimenti di revoca di agevolazioni.
- aver presentato, nell’ultima dichiarazione Iva, un volume d’affari, non inferiore a quello dell’infrastruttura di ricarica richiesta; per chi, invece, applica il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura di ricarica non può superare i 20.000 euro;
- non aver ricevuto, rimborsato o depositato in un conto bloccato, aiuti vietati;
- aver restituito somme sottoposte a revoca di agevolazioni;
- essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali;
- essere in regola con le tasse;
- non aver richiesto o ricevuto altri contributi per le stesse spese.
Wallbox e colonnine
Come accennato, il contributo dello Stato è pari al 40% del costo di wallbox e colonnine nuove di fabbrica. Le spese ammesse, al netto di Iva, valgono per l’acquisto e l’installazione delle seguenti infrastrutture di ricarica:
- Wallbox in AC con 1 punto di ricarica e potenza compresa tra i 7 kW e i 22 kW: 2.500 €;
- Colonnine in AC con 2 punti di ricarica e potenza compresa tra i 7 kW e i 22 kW: 8.000 €;
- Infrastrutture in DC fino a 50 kW: 1.000 €/kW;
- Infrastrutture in DC oltre 50 kW: 50.000 €;
- Infrastrutture in DC oltre 100 kW: 75.000 €.
Sono escluse alcune spese, come imposte e tasse, consulenze o autorizzazioni. Il contributo può essere concesso solo una volta a ciascun professionista o impresa.
Come ottenere il bonus
- le copie delle fatture elettroniche;
- gli estratti del conto corrente che dimostrano i pagamenti;
- una relazione finale;
- la dichiarazione di possesso delle autorizzazioni per costruire e usare le infrastrutture di ricarica;
- la dichiarazione Iva (solo per i professionisti).
Scaduto il termine per presentare le domande (ancora da definire), Invitalia avrà 90 giorni per controllare la correttezza dei documenti e comunicare i risultati della verifica al Mite. Il ministero, a sua volta, dovrà riconoscere o negare il contributo entro 120 giorni dalla data di scadenza per la presentazione della domanda.
La palla tornerà poi a Invitalia per l’effettiva erogazione dell’incentivo, da fare in un’unica soluzione e dopo massimo 30 giorni dalla comunicazione del Mite. In totale, la procedura può durare 150 giorni. Il beneficiario dovrà anche mantenere l’infrastruttura di ricarica per 5 anni, conservare i documenti e consentire eventuali controlli.