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F1 | Aston Martin: la tail wing si rivedrà ma più robusta

L’idea non è stata abortita, anzi. La tail wing non è stata bocciata, ma verrà realizzata in una versione più robusta. L’Aston Martin a Zandvoort ha presentato una curiosa soluzione aerodinamica che si è vista al venerdì nelle prove libere e che poi è stata abbandonata a causa di un cedimento.

Il piccolo elemento a forma di papillon montato leggermente a sbalzo sotto alla luce posteriore era parte integrante del pacchetto aerodinamico che è stato introdotto sulla AMR23 nel GP d’Olanda, visto che l’intenzione era di aumentare l’efficienza del diffusore posteriore collocando un piccolo dispositivo in un’area inedita.

f1 | aston martin: la tail wing si rivedrà ma più robusta

Aston Martin AMR23: la tail wing che verrà riproposta più robusta

Photo by: Giorgio Piola

Il problema è che l’ala di coda, come è stata soprannominata, interagisce con il sollevatore posteriore per il pit stop. I tecnici della squadra di Silverstone erano già intervenuti modificando il solito cric che è realizzato in carbonio con una nuova struttura metallica che non comprendeva la “culla” che alloggiava la struttura deformabile, facendo da fermo a un eventuale arretramento della monoposto durante il cambio gomme.

La tail wing, comunque, si è rivelata troppo fragile e non si è più vista nel weekend olandese. Qualcuno aveva pensato ad una bocciatura, mentre Tom McCullough, direttore dello sviluppo di Aston Martin, ha avuto modo di spiegare che la soluzione non è stata definitivamente parcheggiata:

“Quella vista a Zandvoort era solo un esperimento per vedere in pista se dal punto di vista aerodinamico avrebbe prodotto l’efficienza che vedevamo in galleria del vento. Purtroppo la soluzione deliberata non era abbastanza robusta per l’utilizzo in pista, per cui abbiamo deciso di toglierla a titolo precauzionale, ma la rivedremo rivista e corretta”.

McCullough ha ammesso che si tratta di un flap che è stato pensato qualche mese fa fra le pieghe del regolamento e non si è visto prima di Zandvoort perché era necessario modificare il sollevatore posteriore della macchina affinché potesse alzare la vettura senza danneggiare il profilo o rallentare la manovra del pit-stop.

L’idea che ha certamente destato molta curiosità nel paddock non sarà abbandonata, ma verrà riproposta non appena sarà pronta una versione dell’ala di coda in grado di reggere le sollecitazioni in pista. Ma non ci sarà da aspettare molto…

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